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L'interrogazione

Alta Val Seriana, in 4.800 ancora senza medico: “Regione chiarisca se sarà garantito il servizio sostitutivo”

La preoccupazione dei consiglieri regionali bergamaschi Casati e Scandella che hanno presentato un'interrogazione sul tema al presidente Fontana e all'assessore Bertolaso

“Ad oggi in Alta Valle Seriana ci sono ancora circa 4.800 persone che non hanno un medico di base. Stando solo sul servizio sostitutivo, dal 1 aprile la Giunta regionale ha deciso di interrompere la Continuità Assistenziale Diurna Diffusa in favore degli Ambulatori Medici Temporanei: di fatto, il servizio rimane lo stesso ma cambiano le condizioni economiche (meno soldi) ed organizzative per i medici che si mettono a disposizione e questo ha creato molta preoccupazione sul fatto che quelle disponibilità potessero venire meno”.

Sulla sanità territoriale non mollano la presa Davide Casati e Jacopo Scandella, consiglieri regionali bergamaschi del Partito Democratico, che nelle scorse ore sul tema hanno inviato un’interrogazione a risposta scritta al presidente Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Guido Bertolaso per chiedere lumi su questo tipo di organizzazione.

“ASST Bergamo Est sostiene di aver raggiunto un accordo con alcuni medici per coprire al momento il mese di aprile – continuano i consiglieri -. Il servizio quindi in Alta valle ci sarà, ma non c’è ancora certezza sul numero delle ore e degli ambulatori; anche per questo abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere formalmente conto delle effettive disponibilità raccolte e dell’opportunità di stanziare comunque delle risorse aggiuntive, per incentivare a coprire i buchi che si dovessero creare in particolare nelle aree montane”.

Le considerazioni sono anche di natura economica, perché, come si legge nelle Determinazioni in ordine agli indirizzi di programma del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2024, “i medici che lavoravano per il servizio di Continuità Assistenziale Diurna Diffusa percepivano 20 euro a prestazione e potevano visitare nel proprio studio” mentre negli Ambulatori Medici Temporanei, “tutti i medici del ruolo unico o delle Unità di Continuità Assistenziale che vi opereranno saranno retribuiti con la quota oraria di 40 euro, oneri compresi, da finanziari con i risparmi derivanti dal minor utilizzo del compenso a quota capitaria”.

I due consiglieri bergamaschi nella loro interrogazione sottolineano come “la retribuzione per i medici che lavoreranno negli AMT è inferiore a quella dei medici che lavoravano nei CADD e vincola i medici ad effettuare le prestazioni in luoghi diversi dal proprio studio medico” e che questo “potrebbe disincentivare i medici ad aderire agli Ambulatori medici temporanei”.

A Fontana e Bertolaso, quindi, chiedono “se vi sia un numero di medici disponibili adeguato a garantire il servizio sostitutivo AMT, con un numero di ore ed una capillarità di spazi non inferiore al precedente servizio CADD; se si intenda rivedere la retribuzione oraria per i medici che aderiranno agli AMT, così da scongiurare eventuali rifiuti di assunzione degli incarichi, con particolare riguardo alle aree più disagiate e a che punto è la sperimentazione ambulatori a distanza prevista per il territorio dell’ATS Bergamo”.

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