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Bergamo

Giuseppe Provenzano, responsabile degli Esteri per la segreteria nazionale: “Vai Elena, vai a vincere. Questa città ha bisogno di te” fotogallery

Antonio Misiani, deputato PD e commissario in Campania: "Subito il cessate il fuoco"

Bergamo. Un’Europa unita e impegnata per far fronte alla guerra, con la pace. Questi i temi emersi nel primo pomeriggio di sabato 23 marzo alla Casa del Giovane, dove è andato in scena il penultimo Forum Europa del PD. Cooperazione e pace sono i principali temi toccati in questo incontro, nel quale diversi ospiti sono saliti sul palco per richiamare l’Europa ad agire nei confronti dei conflitti odierni.

A dare il via alle danze ci pensa Gabriele Giudici, segretario provinciale del PD, il quale, osservando la situazione attuale, esige l’unione degli stati europei: “La guerra non è mai un’opzione. Serve un’Europa per la pace, servono gli stati uniti d’Europa. Quanto servirebbe oggi un’Europa forte, capace di farsi rispettare, per ricordare ai Capi di Stato che non possiamo mandare i giovani a combattere in Ucraina. L’Europa è casa nostra, un territorio libero in cui crescere culturalmente e ci rifiutiamo di immaginarla trincea. Abbiamo il dovere – conclude Giudici – di mobilitarci contro l’indifferenza, oltre che il diritto di pretendere una vita serena”.

Un discorso forte, seguito dall’intervento di Pierfrancesco Majorino, segretario nazionale delle Politiche migratorie e del Diritto alla casa: “Per ottenere la pace dobbiamo costruirla, e per farlo servono costruttori e artigiani della pace. La pace non è solo il momentaneo tacere delle armi, non è la tregua. La pace è ricostruzione e riconciliazione, la pace è politica”.

Majorino, successivamente, si scaglia contro le guerre e gli accordi stipulati dall’Europa: “Mentre l’Europa spinge sull’acceleratore sul progetto di difesa comune, deve avere la grande necessità di diminuire, e non aumentare, la spesa militare dei singoli stati nazionali. Diciamo basta alle morti nel Mediterraneo, serve una missione istituzionale europea che si occupi della responsabilità del salvataggio delle vite nel mare. Abbiamo il bisogno di dire che con la mano insanguinata dei dittatori e dei regimi autoritari non si fanno accordi”.

Proprio parlando di sangue e violenza, Antonio Misiani spiega ciò di cui ha bisogno l’Europa in questa fase storica di caos: “L’Europa per cui ci siamo battuti deve ricostruire la pace, chiedendo il cessate il fuoco immediato. Il problema dell’Europa, però, riguarda il continuo vizio ad andare in ordine sparso, senza una politica estera comune”.

 

 

 

Il segretario nazionale all’Economia, alle Finanze, alle Imprese e alle Infrastrutture, prosegue il suo discorso parlando delle prossime elezioni: “La sfida più importante alle prossime elezioni, per la fase storica che stiamo vivendo, è di un’Europa che deve parlare con una voce sola. Quello che accadrà nelle urne l’8 e 9 giugno sarà decisivo. L’Europa – dice Misiani per concludere – è nata anche come un progetto di pace, ora quell’Europa deve fare un salto di qualità ed un cambio di passo”.

Ma proprio in questa fase storica complicata e piena di conflitti, cosa serve per raggiungere la pace? Daniele Rocchetti, presidente dell’Acli di Bergamo, discute proprio della guerra e della necessità di trovare la pace grazie ad interventi ben precisi: “La guerra giusta è di sua natura un mezzo imperfetto per la pace. Questo è un concetto elaborato per rendere la guerra difficile, ma viene utilizzato per renderla fattibile e certe volte santa. Ritenere che la pace, in Palestina, sia raggiunta con la guerra è una cosa folle. Servono forze esterne, quelle che io chiamo forze spirituali esterne, che devono intervenire e dare delle ragioni per cui fermare la guerra, senza far sentire umiliati i paesi in conflitto e dichiarandosi amiche di entrambi i popoli”.

Dopo una breve digressione sui possibili mezzi con i quali terminare i conflitti presenti nel mondo, Giuseppe Provenzano, responsabile degli Esteri, dell’Europa e della Cooperazione internazionale nella Segreteria Nazionale di Elly Schlein, riporta il discorso sul tema delle prossime elezioni, incoraggiando inoltre la candidata a sindaco di Bergamo, Elena Carnevale: “Voglio dire a Elena, vai a vincere perché questa città ne ha bisogno. La tua vittoria serve anche alla battaglia più grande che con Elly stiamo portando avanti. Queste elezioni, più che storiche, hanno una portata esistenziale. Dobbiamo eliminare il nazionalismo, perché porta sempre alla guerra ed avanza mentre la democrazia arretra”. Provenzano, l’ultimo degli ospiti prima di Elly Schlein, conclude il suo discorso affrontando e condannando il nazionalismo: “Gli interessi nazionali vanno coltivati nell’interesse europeo. Non dobbiamo trasformarle in una battaglia nazionale, dobbiamo essere consapevoli che in Italia c’è uno dei campi di battaglia fondamentali, per quello che vogliamo costruire in Europa. Il nazionalismo di Giorgia Meloni è quello che tradisce sistematicamente gli interessi nazionali. Con la loro Europa, l’Europa non conterà nulla nel mondo”.

 

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