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L'appello

Giornata mondiale dell’acqua, il Consorzio di Bonifica: “Non abbandonate rifiuti nelle rogge” fotogallery video

L'ente spende 5 milioni all'anno per la pulizia degli alvei e raccoglie una tonnellata di plastica al giorno

Bergamo. Approfittando della stagione in cui le rogge sono in asciutta, il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca ha programmato, come ogni anno, la pulizia e la manutenzione degli alvei. E nella Giornata Mondiale dell’acqua, che cade ogni anno il 22 marzo, il presidente dell’ente Franco Gatti e il direttore generale Mario Reduzzi, incontrano la stampa per lanciare un appello rispetto all’abbandono dei rifiuti all’interno del reticolo di bonifica.

In particolare, tra gennaio e maggio 2024, i lavori di pulizia del Consorzio si sono concentrati sulle rogge di derivazione del fiume Serio, ovvero le rogge Borgogna, Morlana e Serio. Escavatori e pale meccaniche, seguendo un fitto programma di interventi, stanno ripulendo una rete di canali lunga più di 2000 chilometri che tocca oltre 100 comuni, dalla Val Seriana fino alla Bassa, al confine con la provincia di Cremona.

Ogni anno il Consorzio di Bonifica investe circa 5 milioni di euro per mantenere pulite le rogge e per smaltire la grande quantità di rifiuti che purtroppo vengono abbandonati nei pressi dei canali e all’interno dei corsi d’acqua. Un malcostume che genera un incremento di spesa per l’Ente, considerato anche il costo dovuto allo smaltimento dei rifiuti, il più delle volte speciali, che necessitano quindi di un particolare trattamento come previsto dalla normativa in materia. Pneumatici, plastica, lastre di eternit, materassi, residui di cantiere, rifiuti edilizi, carcasse di motorini, per non parlare dei sacchi neri contenenti spazzatura domestica di ogni tipo, vengono rimossi dagli alvei, caricati su mezzi idonei, trattati e smaltiti secondo le norme di legge.

Anche in città purtroppo si verifica spesso questo fenomeno e in alcuni tratti del torrente Morla o della Roggia Serio Grande si sono accumulati chili di rifiuti, soprattutto in prossimità delle chiuse o dei partitori, dove rimangono incastrati e ostruiscono il corretto scorrere delle acque.

Seguendo il fitto programma di interventi di pulizia, i mezzi e gli uomini del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca sono attualmente impegnati nella zona di via Suardi. In questo sito hanno trovato molti rifiuti, costituiti soprattutto da plastica, che in questi giorni stanno rimuovendo e smaltendo per poter poi proseguire nell’opera di manutenzione annuale.

“Ogni anno ci occupiamo di dragare gli alvei delle rogge e dei torrenti di competenza del Consorzio per rimuovere principalmente i fanghi di spurgo che si trovano sui fondali – spiega il presidente Franco Gatti -. Ma ci imbattiamo costantemente nella presenza di rifiuti presenti sia nell’acqua sia lungo le rive: nel 2023 abbiamo raccolto circa 300 tonnellate di plastica galleggiante che abbiamo poi caricato sui nostri mezzi insieme agli altri rifiuti e portato in una piazzola dedicata dove vengono selezionati, separati, compattati e smaltiti. Tutto a spese dell’ente”.

L’abbandono di rifiuti causa purtroppo l’inquinamento delle acque e dei fanghi che, una volta raccolti, vengono analizzati: “Se i fanghi sono contaminati da sostanze pericolose – prosegue il presidente – vengono trattati come rifiuti speciali e sottoposti ad una procedura apposita che dura diversi mesi, al termine della quale i fanghi risultano inertizzati e possono essere utilizzati come sottoprodotti ad esempio nei sottofondi stradali.  Questa operazione ha un costo rilevante: lo scorso anno abbiamo speso 1.824.116 euro, denaro che va ad aggiungersi ai costi di pulizia generale, che ammonta a più di 2 milioni”.

Uno sforzo quindi che viaggia in direzione dell’economia circolare, dato che i fanghi vengono trattati per poter essere riutilizzati in altri ambiti.

Il contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti potrebbe ridimensionare questa problematica e, di conseguenza, permettere al Consorzio di contenere maggiormente i costi che si vede costretto a dedicare alla raccolta e al corretto smaltimento dei fanghi contaminati, della plastica e di quant’altro tecnici e addetti recuperano dalle operazioni di pulizia.

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