Bergamo. Un volo di 17 metri dal sesto piano di una palazzina al civico 26 di via Angelo Mai non ha lasciato scampo a un uomo di 56 anni, A.M. Il dramma si è consumato venerdì 22 marzo intorno a mezzogiorno. I rilievi della Polizia di Stato e dei colleghi della Scientifica si sono protratti per ore.
L’uomo, con un ruolo di prestigio nell’azienda Lucchini di Lovere, era in casa da solo e stava pulendo le finestre dell’ appartamento della madre. O meglio, i pochi elementi a disposizione farebbero pensare a questo. “La finestra era aperta e a fianco c’era un detergente per pulire il vetro – racconta la madre del 56enne -. Non so cosa gli sia saltato in mente, non era una cosa che faceva spesso”. Poi, il figlio sarebbe precipitato. Le cause sono da accertare. “Non stava bene in questi giorni, aveva la bronchite e lavorava da casa. Era il miglior figlio che potessi desiderare”.
“Non credo possa trattarsi di qualcosa di diverso da un incidente – aggiunge un cugino della vittima, arrivato in via Mai -. Era un bravo ragazzo, intelligente, realizzato nella vita e amava scherzare. Era un tipo sportivo, gli piaceva la pallacanestro e un paio di volte l’anno uscivamo insieme per una birra. Sono senza parole”. Poco prima dell’incidente aveva sentito la sorella per messaggio. Tutto sembrava a posto.
Il corpo senza vita è stato recuperato dai vigili del fuoco sul terrazzino condominiale sottostante. Da quanto si apprende, la salma non è ancora stata restituita ai familiari ed è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per accertamenti. L’uomo lascia una moglie e due figli.
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