Casa, trasporto pubblico, spazio studio e luoghi della socialità: Elena Carnevali incontra gli studenti dell’Università

Bergamo. Elena Carnevali incontra gli studenti universitari di Bergamo, affrontando insieme a loro molti dei temi cari ai giovani che frequentano l’ateneo cittadino. “Tante voci diverse, da chi è nato e cresciuto a Bergamo a chi è fuori sede e arriva da altre Regioni come il Trentino, il Veneto o la Toscana. Provenienze differenti – racconta Carnevali -. Ma tutti mi hanno espresso la stessa considerazione: sono felici di poter studiare in una città bella come Bergamo e in un Ateneo competitivo come quello della nostra città, come dimostra l’offerta formativa di oltre 40 corsi e un tasso di occupazione a un anno dalla laurea dell’80%, ma anche accessibile, potendo vantare una delle no-tax area (l’esenzione totale dal pagamento delle tasse) migliori in Lombardia. Nella serata di lunedì 18 marzo ho avuto l’opportunità di incontrare un bel gruppo, molto vivace e propositivo devo dire, di studenti dell’Università di Bergamo. Abbiamo dialogato insieme su tanti argomenti e ho potuto vedere la città dalla prospettiva di uno studente universitario. Il bisogno di spazi per lo studio e per il co-working, il prolungamento degli orari delle biblioteche nella fascia serale e nel weekend, il potenziamento del trasporto pubblico sulle linee da loro più frequentate per raggiungere l’Ateneo e anche i luoghi culturali e aggregativi su cui si è investito molto in questi anni, come Daste e Spalenga, Edoné, ex-Gres, Polaresco e Bombonera Social Club, sono temi caldi per i ragazzi.

La residenzialità universitaria è in particolare il punto centrale, sia quella legata al diritto allo studio, sia quella legata a progetti di riqualificazione urbana su cui si sta già investendo, come la Montelungo-Colleoni, su cui confido si arrivi a una soluzione entro la fine del mandato del sindaco Gori. Ho condiviso con loro la mia proposta del Fondo Abitare Giovani, un impegno di 1 milione di euro nel bilancio per favorire ogni anno 100 contratti a canone concordato tra proprietari e inquilini under 35. Ma le esigenze dei giovani vanno oltre i servizi. Essere studente per loro significa prima di tutto sentirsi parte di una città universitaria; un aspetto, questo, sul quale ci chiedono un impegno maggiore. Sono ragazzi con tante idee e voglia di partecipare alla vita della città in cui studiano e che vorrebbero più occasioni di svago e luoghi dove ritrovarsi e socializzare. Il nostro è anche un Ateneo sempre più internazionale, che accoglie ogni anno tanti studenti Erasmus: un mix sociale e culturale di grande valore a cui va dato ulteriore slancio.
Il desiderio di partecipare si traduce anche nella necessità di un rapporto più stretto fra comunità universitaria e Amministrazione. Il coinvolgimento, per loro, è essenziale e deve diventare strutturale.
Ho preso un impegno, quello di fare del confronto – proprio come ieri sera – un metodo, una pratica costante. Sono oltre 23mila gli studenti che frequentano la nostra Università. Bergamo è anche loro e deve esserlo sempre di più: non una città con i giovani, ma dei giovani”.