Cavenago (Monza Brianza). Erano quasi le 15.30, orario della partenza in direzione Bergamo. La Fiorentina si trovava all’Hotel Devero, a pochi passi dall’uscita dell’autostrada A4 di Cavenago-Cambiago, dove la squadra aveva trascorso la notte precedente il match contro l’Atalanta, in programma domenica (17 marzo) al Gewiss Stadium. Il calcio d’inizio era fissato per le 18: i viola erano attesi un’ora e mezza prima allo stadio, come d’abitudine. Ma non ci son mai arrivati.
A due ore e mezza dal fischio d’inizio, Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ha accusato un malore. I soccorsi sono stati immediatamente allertati (per la precisione alle 15.24), nel giro di pochi minuti un’ambulanza e un’automedica hanno raggiunto la struttura alberghiera e sono ripartiti in codice rosso verso l’ospedale San Raffaele di Milano, dove il 57enne italo-americano è giunto alle 16.10 in codice rosso.
Nel frattempo al Gewiss Stadium si riscontravano problemi di accesso a causa di un guasto al sistema di rete dell’impianto. Solo dopo circa mezz’ora i tifosi hanno iniziato ad entrare e prendere posto. Quando, alle 17.05, lo speaker ha dato la notizia della sospensione della partita, all’interno c’erano poche migliaia di persone. L’annuncio non ha specificato le motivazioni che hanno portato al rinvio ed è stato accolto da fischi e cori da parte dei presenti.
Alla stessa ora la Lega Serie A ha diffuso un comunicato che disponeva “il rinvio a data da destinarsi della partita”, anche in questo caso senza dare un riferimento riguardo le ragioni della decisione (è stata sospesa anche l’assemblea di Lega che si sarebbe dovuta svolgere lunedì mattina alle 9). “Si invitano i tifosi a non presentarsi allo stadio”, ha specificato l’Atalanta nella propria nota.
L’Atalanta aveva raggiunto il Gewiss Stadium come al solito intorno alle 16.30, mentre la Fiorentina non è mai arrivata a Bergamo. È rimasta in hotel, che ha poi lasciato tra le 18.30 e le 19 per spostarsi al San Raffaele e poi fare rientro al Viola Park. Allo stadio, però, erano presenti due tesserati della società che intorno alle 16.15 sono scesi in campo, dove l’arbitro Juan Luca Sacchi stava svolgendo la classica ricognizione insieme al resto della quaterna arbitrale, probabilmente per metterlo al corrente della situazione.
La Dea ha fatto rientro a Zingonia ed è arrivato il “rompete le righe”, con i giocatori che partiranno con le rispettive nazionali nelle prossime ore, mentre gli allenamenti per chi resterà al Bortolotti dovrebbero riprendere mercoledì.
Intorno alle 12 di lunedì (18 marzo) la Fiorentina con un comunicato ufficiale ha dato aggiornamenti sulle condizioni di Barone: “Barone rimane ricoverato presso la terapia intensiva cardio-chirurgica in condizioni cliniche critiche in conseguenza di un arresto cardiaco extra ospedaliero. Le funzioni vitali sono sostenute da tecniche di supporto meccanico artificiale. Ogni previsione prognostica è attualmente fuori luogo”.
Non è ancora stata definita una data per il recupero del match, ma non dovrebbe trattarsi di una decisione immediata, considerando gli impegni di Coppa Italia (le due squadre sono di fronte in semifinale), ma anche nelle coppe europee delle due squadre. Il rischio è che la prima data utile sia dopo l’ultima giornata di campionato, in programma il 26 maggio.
Nel caso in cui l’Atalanta dovesse arrivare in finale di Europa League, la partita si potrebbe recuperare solo e soltanto a campionato già concluso. L’unica possibilità per poter giocare Atalanta-Fiorentina prima del termine del campionato è un’eliminazione della Dea ai quarti o in semifinale, “liberando” così la data del 22 maggio, ovvero quando è in programma la finale di Europa League, che l’Atalanta non giocherebbe.
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