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Il punto del tifoso

Il Gewiss 12esimo uomo, ma con lo Sporting è stata durissima: ora da evitare il Liverpool

I lusitani se la sono giocata meglio a Bergamo che a casa loro: la spinta incessante della Pisani fondamentale nel momento più difficile, quello dello 0-1. Gli inglesi insidia maggiore dall'urna

Dura, durissima ma alla fine la qualificazione è arrivata.

L’Atalanta supera di misura lo Sporting e prosegue quindi la sua corsa in Europa League.

Coreografia iniziale della Pisani da pelle d’oca, MAI SOLA, lo sappiano i giocatori.

Personalmente non avevo alcun dubbio sul fatto che superare i lusitani sarebbe stato complicato ed il campo mi ha dato ragione. La formazione portoghese mi ha impressionato positivamente molto più stasera che all’Alvalade e questo rende ancora più preziosa la vittoria dei nostri.

Come dicevo non è stata affatto una passeggiata, anzi soprattutto nella prima frazione di gioco la Dea ha faticato non poco a contenere le manovre avversarie. Il centravanti Gyokeres si è dimostrato fortissimo e Hien ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per contenerlo, non sempre riuscendovi.

I nostri sono anche riusciti a creare alcune occasioni, una su tutte con Scamacca che però non è riuscito a trasformarla in rete.

E cosi poco dopo la mezz’ora una bella imbeccata del centravanti svedese manda in gol Goncalves. La Dea sembra accusare il colpo, la Pisani incita incessantemente i propri beniamini, ci crede, non può finire così.

L’urlo forza ragazzi accompagna i nostri al riposo. Sarà forse un caso, ma dopo pochi secondi dall’inizio della ripresa arriva il pareggio di Lookman. Ora si che lo stadio è una bolgia, avanti tutta che si vince.

E chi se non Scamacca potrebbe portarci ai quarti: il russo lo serve in area ed il colosso romano supera il portiere avversario. Lo stadio è un tripudio ma manca ancora tanto, troppo.

Qualche sbavatura, passaggi sbagliati, Musso che crea brividi evitabili. Lo Sporting palleggia bene, preme, ma onestamente non crea grandissimi pericoli. Ma la paura che la beffa possa arrivare è sempre dietro l’angolo.

I giocatori danno tutto, appaiono stremati. Il Gasp pretende attenzione ed abnegazione, come sempre si infuria a bordo campo quando qualcuno non fa le cose come lui vorrebbe.

Ma alla fine arriva il fischio finale, liberatorio, che sancisce il passaggio ai quarti di finale. Lo stadio può finalmente esultare.

Scamacca e De Roon sugli scudi, ma direi tutti bene, il solo Bakker deficitario.

Gasperini esce, la curva vuole che salti con lei, lui rientra e prontamente scatta il coro. Ora può sorridere anche lui, insieme a tutti noi.

Aspettiamo il sorteggio, tutte squadre fortissime, da evitare il Liverpool, Incrociamo le dita e poi arriverà la Fiorentina alla ripresa del campionato.

 

 

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