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L'azienda

Gelato, da Azzano al mondo le macchine e i locali ‘chiavi in mano’ di Frigogelo

La responsabile dell’export Maura Misurini: “Germania, Stati Uniti e ora nuovi progetti in Australia. Ovunque ci cercano per il Made in Italy e per la dimensione artigianale e familiare della nostra azienda”

Azzano San Paolo. Se c’è un prodotto, oltre alla pizza, simbolo del Made in Italy nel mondo, quello è il gelato. Lo sa bene la Frigogelo di Azzano San Paolo, fondata da Marcello Misurini oltre 40 anni fa ed ora azienda bergamasca affacciata sul mondo gestita dall’intera famiglia. Realizza macchine per il gelato a marchio Icetech ma anche interi locali per gelaterie, pasticcerie e caffetterie, ormai sempre più integrate tra loro. “La nostra è una realtà unica in Italia – spiega Maura Misurini, responsabile delle esportazioni di Frigogelo. Realizziamo macchine per la produzione di gelato, certo, ma anche interi locali su misura ‘chiavi in mano’. Al cliente che vuole aprire o rinnovare la propria gelateria (che spesso è anche pasticceria e caffetteria) offriamo la progettazione del nuovo locale in 3D e lo realizziamo in tutte le sue componenti allestendolo presso il nostro quartier generale di Azzano San Paolo. Il cliente viene, lo vede dal vivo prima che venga smontato e rimontato in loco. Deve solo farci trovare gli impianti elettrico e dall’acqua pronti per gli allacciamenti. Il vantaggio è la possibilità di avere un riferimento unico con cui dialogare, che pensi a tutto”.

Se il mercato italiano è già popolato di gelaterie, l’Europa, ma non solo, presenta ampi spazi di crescita. “Il gelato rimane uno dei prodotti del Made in Italy per eccellenza, chi vuole avvicinarsi al mondo del gelato viene in Italia – spiega Misurini – Per noi è fondamentale partecipare alle fiere internazionali più importanti del settore, da Rimini a Milano, da Stoccarda a Vienna. La nostra sede di Azzano, poi, si trova in una zona strategica perché vicina all’aeroporto e all’autostrada: capita anche di incontrare clienti che atterrano ad Orio al mattino e ripartono alla sera. Il mercato principale rimane quello europeo, guidato dalla Germania che è il paese che consuma più gelato nel continente – continua. Molte gelaterie tedesche sono in mano a famiglie italiane che, ormai arrivate alla seconda o alla terza generazione, stanno rinnovando i propri locali e ci chiedono una mano. Poi c’è Francia, Spagna, Grecia. Ma lavoriamo anche con gli Stati Uniti (recentemente abbiamo spedito un locale completo a Denver e uno a Miami), e con il Medio Oriente. L’ultima novità è l’Australia, dove parteciperemo ad una fiera e dove siamo impegnati soprattutto per il mercato dei gelati soft, in grande crescita”.

“Il 2023 si è chiuso con 9 milioni di fatturato – commenta Misurini –, e il 2024 è iniziato molto bene (e proprio le fiere sono tornate all’affluenza pre-Covid), abbiamo diverse importanti commesse. Non ce lo aspettavamo, viste le tensioni internazionali: qualche criticità infatti permane, oltre che per le spese di trasporto viste le difficoltà nel Canale di Suez, nel reperimento di materie prime e parti di macchinari, vista la crisi dei semiconduttori che ha colpito la Cina e che ha allungato i tempi di consegna. Abbiamo risposto riempiendo il magazzino, e potendo così garantire tempi di consegna più brevi da parte nostra. E poi, facciamo fatica a trovare artigiani specializzati, in particolare elettricisti e frigoristi, quelle competenze per cui purtroppo le scuole non preparano adeguatamente e che quindi spesso siamo noi a formare”.

L’altra caratteristica di realtà come Frigogelo particolarmente apprezzata dai clienti è la dimensione familiare dell’azienda. “Siamo tutti coinvolti in azienda – spiega Misurini – Oltre ai genitori Marcello e Marinella, io e i miei fratelli Cristina e Mirco, insieme a 40 collaboratori. È ciò che ci aiuta, tra l’altro, a dialogare con i nostri clienti: loro per primi fanno parte di realtà a guida familiare, per cui da noi trovano un clima che conoscono molto bene e che apprezzano, e sanno che siamo sempre a disposizione per rispondere alle loro esigenze. L’azienda a gestione familiare c’è sempre, non è composta da manager che cambiano periodicamente: conosciamo bene i nostri clienti perché li seguiamo man mano che passano le generazioni”.

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