La ricerca di Manuel Bonfanti nasce con l’arte Pop. Nel 1996, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, l’artista inizia a realizzare opere che richiamano oggetti di uso comune, rivisitati in chiave ludica e ironica. Contemporaneamente l’artista è interessato all’immaterialità degli oggetti, ricercando la spiritualità nelle sue opere. Riflettendo sul non-senso del pop, arriva al Vuoto, concetto nuovo da cui partire, da indagare e scoprire. Dal Vuoto rinascono gli oggetti e gli elementi, si muovono nello spazio e nell’aria. Diventa così parte centrale dell’indagine di Bonfanti l’ambiente, ciò che c’è intorno alle persone, agli oggetti e alle opere d’arte.
Qual è il tuo rapporto con la tradizione dell’arte?
È importante concettualizzare le tue opere d’arte?
Esiste una differenza di genere, fra uomo e donna, nel mondo dell’arte?
È cambiato in questi anni il rapporto tra artista, gallerista e curatore?
È importante il confronto con gli altri artisti?
Qual è il segno che vuoi lasciare?
C’è qualcosa di importante di cui non abbiamo parlato?
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