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La mostra

“Tutte le perle del mondo. Storie di viaggi, scambi e magnifici ornamenti” fotogallery

A Palazzo del Podestà è stato presentato il libro “Tutte le perle del mondo. Storie di viaggi, scambi e magnifici ornamenti” a cura di Maria Giuseppina Muzzarelli, Luca Molà e Giorgio Riello

Maria Giuseppina Muzzarelli ripercorre le perle attraverso i secoli: un viaggio storico tra eleganza, discorsi sociali, abiti, accessori e testimonianze visive Bergamo.

La Mostra dedicata alle mura cittadine di Bergamo “Le Mura nella Storia. Tesori di una città-fortezza del Rinascimento” si concluderà il 17 marzo, dopo aver riscosso un notevole successo di pubblico e critica, narrando le fasi di progettazione e realizzazione della fortezza, dichiarata patrimonio Unesco nel 2017.

Promossa dal Museo delle Storie insieme al Comune di Bergamo e al Segretariato Unesco di Bergamo, presenta 50 tesori, tra manoscritti, disegni, armi bianche e da fuoco e strappi d’affresco. La mostra è arricchita da un calendario di eventi, compresi tre incontri di conferenze. Il ciclo ha registrato il tutto esaurito per i primi due incontri di febbraio, dedicati alle Carte del Bergamasco e del Bresciano di Cristoforo Sorte e alla Cannoniera di San Michele con restituzione 3D.

La trilogia delle conferenze si è conclusa giovedì 7 marzo in Palazzo del Podestà con la presentazione del libro “Tutte le perle del mondo. Storie di viaggi, scambi e magnifici ornamenti” a cura di Maria Giuseppina Muzzarelli, Luca Molà e Giorgio Riello. Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato storia medievale, storia delle città e storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna e si occupa di storia della mentalità e della società. Attraverso il suo libro ci racconta il linguaggio delle perle, queste piccole sfere bianche e luminescenti, che nel corso delle epoche fino ai giorni nostri hanno simboleggiato e incarnato mille sfumature, parlando principalmente di potere, prestigio e bellezza.

“È un libro unico che racconta una storia estremamente lunga, in cui le perle hanno attraversato settori e ambiti molto diversi. Sono oggetti vivi e per questo hanno una durata, un inizio e una fine. Portano inoltre con sé una storia contraddittoria, essendo simboli sia di vita che di morte, di rinascita e di dolore”, spiega l’autrice. Si tratta di un racconto epico eseguito tramite testimonianze scritte e immagini, esplorando abiti, accessori, acconciature e manufatti che si sono lasciati avvolgere dal fascino delle perle. Un avventuroso viaggio che attraversa il Nuovo Mondo e l’Asia, dal Venezuela al Golfo Persico e a quello di Mannar. Dai vivaci mercati di Venezia, Anversa e Siviglia alle terre misteriose della Cina e del Giappone.

Dal Ritratto funerario del Fayyum, al dipinto di Agnolo Bronzino raffigurante Eleonora da Toledo, passando per Lucina Brembati, Elisabetta I e arrivando fino ai ritratti maschili con perle, questi oggetti hanno simboleggiato fedeltà, matrimonio, moda, lusso ed eleganza nel corso dei secoli. Ma non erano solo elementi di ornamento o simboli di potere e gerarchia, esse rappresentavano anche tesori di inestimabile valore, scambiati tra sovrani e inclusi in gioielli delle corone di diverse nazioni europee e asiatiche. Le legislazioni dell’epoca si concentravano sulla regolamentazione dell’uso delle perle, vietandole, dosandole e concedendole solo in specifiche circostanze. Il linguaggio delle perle, oltre al lusso, si estendeva quindi a investimenti proficui e imprese capaci di influenzare il destino di intere comunità.

“La pesca delle perle ci condurrà verso mari lontanissimi e anche verso fiumi, più vicini, da cui si riversavano nelle piazze di maggior smercio e consumo le preziose piccole sfere. Una perla tira l’altra – commenta l’autrice – fino a comporre un filo che si snoda nel tempo e che collega città, ambienti, culture”.

L’incontro termina con l’immagine di Marco Polo che salpa da Venezia, focalizzando l’attenzione sul terrazzo a sinistra, dove un uomo e una donna condividono un momento.
“Ho immaginato un dialogo tra marito e moglie, con lui che le promette: “Aspettami, ti porterò le perle”, conclude Maria Giuseppina Muzzarelli.

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