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Le testimonianze

“Io, paziente oncologica, delusa dalle parole di Bertolaso. Prenotare gli esami è difficile, altro che fake news”

Antonella, 60 anni di Brembate Sopra: "Non riesco a trovare appuntamento per l'ecografia mammaria prima del 2025". I canali utili: l'app della Regione e il progetto del Papa Giovanni

Bergamo. “Tutto vero, ditelo a Bertolaso”. E ancora: “Altro che fake news, la stessa cosa è successa a me”. Sono solo alcuni dei messaggi arrivati in redazione dopo il discusso botta e risposta tra l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso e la Cgil di Bergamo.

La polemica

Ricapitolando brevemente, l’assessore ha etichettato come “fake news” la vicenda di B. S., lavoratrice bergamasca malata oncologica, diffusa dal sindacato e riportata in settimana dai giornali. La donna doveva fissare una mammografia, un’ecografia mammaria, un Rx torace e un’ecografia dell’addome completo. Secondo la ricostruzione della Cgil, nel tentativo di prenotare al telefono gli esami si è sentita rispondere che le prime date disponibili per tutti e quattro gli esami sarebbero a fine 2025. “Oppure dopodomani (il 7 marzo, ndr) se pago 422 euro in privato”.

“La Cgil – ha aggiunto Bertolaso – non ci ha voluto fornire il nominativo della paziente per poter accertare nel merito il reclamo, cosa che fa credere che l’obiettivo non sia risolvere eventuali disservizi, ma solo conquistare spazi sui giornali o prestare il fianco a polemiche politiche. Siamo andati a verificare se all’interno dell’Ats di Bergamo ci fossero disponibilità per fornire le prestazioni richieste dalla paziente. Ebbene – dice l’assessore – le abbiamo trovate, semplicemente utilizzando il portale regionale ‘Prenota salute’. Tutte entro 120 giorni”.

Le testimonianze

A giudicare dai messaggi arrivati, i toni (più che i concetti) di Bertolaso non hanno lasciato le persone indifferenti. “Mi hanno dato parecchio fastidio – ci scrive Emilia, 62 anni di Dalmine – perché la stessa cosa è successa a me: per un’ecografia al seno non ho trovato disponibilità prima del novembre 2025. Alcune strutture di Bergamo che ho contattato, nemmeno avevano i calendari per fissare una data”.

Poi, però, è arrivato quello che definisce un “colpo di fortuna”. “È vero, ho risolto tramite un’app di Regione Lombardia (Salutile, ndr) che nemmeno sapevo esistesse. L’ha scoperto per caso mio marito, imbattendosi in una pubblicità su internet. Ora ho un appuntamento fissato per marzo dell’anno prossimo al centro senologico di Caravaggio. Forse – riflette Emilia – chi è più ‘digitale’ di me conosce questi strumenti, ha maggiore dimestichezza. Ma passando per i canali più tradizionali – assicura – non è semplice prenotare una visita”. Resta da capire perché, ad esempio, nessuno degli operatori con cui si è confrontata le ha fatto presente l’esistenza di questa app.

Precisiamo: Bertolaso ha ammesso che “permangono criticità su alcune visite o esami diagnostici, sui quali stiamo concentrando i nostri sforzi nonostante le carenze di organico, ma siamo certi che questo non riguardi i controlli per i malati oncologici, che abbiamo sempre garantito, perfino nei periodi più bui della pandemia Covid”.

Non sembra d’accordo Antonella, 60enne di Brembate di Sopra. Anche lei ha contattato la redazione dopo avere letto la polemica tra l’assessore regionale e il sindacato. “Sono malata oncologica, ma non trovo un appuntamento per fare l’ecografia mammaria nel 2024”. Dice di essere stata operata tre anni fa all’ospedale Papa Giovanni. “Mi sono trovata benissimo – premette -. Medici gentili, competenti e strutture all’avanguardia. Ogni 6 mesi – arriva al punto – devo presentarmi per la Tac, ma non riesco a prenotare”.

Dal Papa Giovanni ricordano che è attivo a livello territoriale il progetto “Profumo” (PROgrammazione Follow UP Malato Oncologico). “Avviato nel 2023, ha previsto la messa in condivisione di agende di esami diagnostici necessari per il follow-up da aziende pubbliche e soggetti privati, garantendo agli sportelli Cup aziendale delle strutture sanitarie che hanno in carico il paziente la prenotazione “immediata”, al termine della visita di controllo, degli esami richiesti senza priorità (quindi P) per questi pazienti. È chiaro che questi esami potrebbero essere disponibili non nell’azienda sanitaria stessa, ma in un altro punto di erogazione della rete – osservano dal Papa Giovanni -. Esami comunque garantiti per i tempi di un follow-up, cioè dai 3 ai 12 mesi in base alla richiesta dello specialista”.

Qualcosa, però, deve essere andato storto comunque, perché Antonella dice di non essere riuscita a prenotare la Tac, nemmeno rivolgendosi allo sportello per i malati oncologici. “Ho contattato altre strutture in città. Solo alla San Francesco, dopo mille difficoltà, sono riuscita a prenotarla”.

Ancora oggi, però, dice di non essere riuscita a prenotare l’ecografia mammaria. “Mi hanno persino detto di andare in un paesino della Val Camonica, a 70 chilometri da casa. Ho risposto di no, che piuttosto pago l’esame: costa 120 euro, ma non lo trovo corretto. Ho chiamato il centro radiologico di Gorle, mi hanno detto che bisogna andare privatamente perché prima del 2025 non c’è posto. Stessa cosa a Ponte San Pietro: ‘Signora – mi ha consigliato l’operatrice al telefono – continui a chiamare che magari qualcuno disdice e un posto lo trova’”. Antonella ha una figlia, professione medico. “‘Lo so mamma, purtroppo funziona così’, mi ripete. Bollare certe situazioni come ‘fake news’ – conclude – lascia l’amaro in bocca”.

 

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