Giuseppe Guerini ha dedicato gli ultimi dodici anni della sua vita a Confcooperative Bergamo, che ha guidato per tre mandati, dal 2012 fino ad oggi, sabato 9 marzo 2024, giorno del passaggio di testimone.
Una presidenza la sua che ha affrontato un periodo storico più che complesso: dalla crisi economica – che è poi diventata sociale, politica e della rappresentanza – e sanitaria, con la pandemia da Covid-19. Un congedo ricco di emozioni, anche contrastanti, tra soddisfazioni e qualche naturale rimpianto. Piena la soddisfazione di aver contribuito alla razionalizzazione dei centri servizi esistenti dando vita ad un unico Centro (CSA – Coesi), innovativo “polo tecnologico a servizio dell’economia sociale del territorio” così come quella di aver introdotto la certificazione ‘Impact Effetto Cooperativo’, lo strumento di comunità per valorizzare la legalità e la trasparenza delle cooperative bergamasche. Ciò che invece un pò ‘brucia’ è “non essere stato sufficientemente convincente affinché si trovasse una soluzione bergamasca per il futuro del credito cooperativo” che, da qualche anno, ha iniziato a parlare milanese.
Il futuro per Guerini non è certamente quello di restare davanti al fuoco di un caminetto…L’orizzonte è europeo, visto il ruolo di consigliere al Comitato Economico e Sociale Europeo, il massimo organismo internazionale della cooperazione sociale. Due gli importanti dossier su cui, da lunedì, si applicherà con la consueta concentrazione; uno lo porterà a Parigi. Tema: intelligenza artificiale e cooperazione.
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