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Focus Economia

L'intervista

Manuela Dell’Olio tra le ingegnere della nuova T2: “Entusiasmante lavorare per un’opera pubblica così importante”

Tutti i giorni monitora i cantieri della nuova linea Teb: laureata nel 2003 in Ingegneria Edile al Politecnico di Milano ha iniziato la carriera nel mondo dell'edilizia

Tra le persone che tutti i giorni monitorano i cantieri della nuova T2 (la nuova linea tramviaria che da Bergamo porterà ai piedi della Val Brembana) c’è anche una donna: ingegnera, specialista Tecnico dell’Area Sviluppo, Manuela Fiammetta Dell’Olio è impegnata quotidianamente a rendere il più possibile armonico l’impatto di questa importante opera sul territorio. Laureata nel 2003 in Ingegneria Edile al Politecnico di Milano, la sua carriera inizia in un ufficio di disegno meccanico di una media azienda del territorio, un’occasione per apprendere molto.

“Lì ho imparato ad usare Autocad, il software alla base del disegno tecnico per tutti i progettisti – racconta Manuela – Ad un certo punto il responsabile grafico dell’azienda ha cambiato lavoro, per cui mi sono ritrovata a seguire anche l’ambito del marketing, delle fiere. Tutta esperienza, e competenze nuove. Fin da piccola avevo la passione per la matematica, il disegno e le costruzioni, che il mio futuro professionale sarebbe stato nell’ambito delle discipline STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics, ndr) l’ho capito da subito”.

Quindi l’ingresso in cantiere, nel 2005, con un’azienda edile che si occupa di costruzioni residenziali ma anche di opere di urbanizzazione, di capannoni e di strade.

“Non avevo esperienza in edilizia quando mi hanno assunta, se non la teoria dell’Università. Mi è stata data una grande fiducia, che ho ripagato col massimo impegno. Ho affiancato sin da subito geometri, architetti e ingegneri. Ho visto tanti aspetti del mondo dell’edilizia, ed ho imparato cosa vuol dire il lavoro di squadra, sia in ufficio, davanti al PC o a studiare i disegni, che in cantiere, durante i sopralluoghi. Mi piaceva ogni aspetto del mio lavoro. Era entusiasmante vedere “crescere dal vero” quanto nasceva come calcolo o disegno: ciò mi ha sempre meravigliata”. “Poi – continua Dell’Olio – ho imparato ad utilizzare il GPS per fare rilievi, tracciare, lavorare con le carte topografiche. Altra esperienza significativa”.

Unica donna in cantiere, non ha mai avvertito particolari ostacoli e ha sempre avuto un rapporto sereno e costruttivo con i colleghi maschi: “Di carattere vado d’accordo con tutti, e quello che facevo mi piaceva. Sono molto curiosa; un giorno un ex-collega disse “la curiosità non è donna, è Manuela!”.

Nel 2021 un nuovo cambio, quando si è aperto il concorso in TEB Tramvie Elettriche Bergamasche per seguire la realizzazione della T2.

“Un periodo particolarmente concitato – ricorda Manuela –, con la pandemia ancora in corso ho dovuto attendere un po’ per partecipare alla selezione. Il giorno del mio compleanno ho ricevuto la bella notizia che l’avevo superata, e che sarei stata assunta. Mi piace molto lavorare nel settore delle costruzioni – commenta –, penso sia sempre una fonte di crescita professionale. E sono tanto più entusiasta di lavorare ad un’opera così importante come la T2”.

Una società, la TEB, che oggi conta 9 dipendenti donne (su 48 in totale) di cui 5 conducenti di tram. “In TEB ho trovato un ambiente straordinario; il mio capo, l’ingegner Lorenzi è il migliore che avrei mai potuto desiderare. È colto, competente, conosce tutto ed è al corrente di tutto. Ti sa mettere a tuo agio e sa trasmetterci tranquillità, trovando la soluzione giusta ad ogni problema che si presenta. In questa fase preliminare, in particolare, mi sto occupando delle cosiddette “interferenze”, cioè dei punti in cui il tracciato dell’opera si ‘scontra’ con le altre reti presenti sul territorio (acqua, elettricità, telefonia e fibra, per esempio). Per dare un’idea della complessità del lavoro basti pensare che su 9 chilometri e 840 metri di tracciato sono coinvolti ben 13 enti gestori di sottoservizi: abbiamo individuato 230 punti di interferenze, e per ognuno va trovata una soluzione, tante di queste reti vanno spostate, perché in caso di manutenzioni il tram deve poter viaggiare”.

Manuela Dell’Olio passa spesso da un punto all’altro del tracciato per fare in modo che il cantiere possa procedere il più speditamente possibile: “Un altro ambito del mio lavoro molto interessante e complesso è quello degli espropri, che sto seguendo personalmente dal punto di vista tecnico. Ogni proprietario che è coinvolto dalla realizzazione dell’opera avanza qualche richiesta di modifica del progetto per fare in modo che impatti il meno possibile sulla sua proprietà: mi confronto con il mio capo, i progettisti, i geometri responsabili di specifiche parti del tracciato e i privati stessi, per vedere se possiamo in qualche modo accogliere le richieste. Di solito ce la facciamo e questo è importante, perché capiamo la preoccupazione di chi vede improvvisamente cambiare le caratteristiche dello spazio a cui è stato abituato a vivere fino ad oggi. Spesso arrivo per lavorare su un punto del tracciato, ma quando mi vedono mi chiedono un supporto anche in quello vicino, e così via. Al termine – conclude Dell’Olio – non mi accorgo nemmeno che è arrivata già la fine della giornata di lavoro”.

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