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L'interrogatorio

Calci e pugni al fratello disabile, resta in carcere il 55enne di Calusco

Sabato sera ha picchiato brutalmente il 59enne con problemi psichiatrici nella casa in cui vivevano con l'anziana madre: "Mi sono arrabbiato perchè stava fumando una canna"

Bergamo. “Mi sono arrabbiato perchè stava fumando una canna, per questo abbiamo iniziato a litigare e a picchiarci”. Nel corso dell’interrogatorio di convalida ha provato a giustificarsi così il 55enne che sabato sera ha picchiato brutalmente il fratello di 59 anni, affetto da una patologia psichiatrica invalidante, nella casa in cui vivevano con l’anziana madre a Calusco d’Adda.

È stata la stessa donna, ultraottantenne, ad accorgersi di quello che stava succedendo in cucina e a chiamare i carabinieri. Quando sono arrivati sul posto i militari di Zogno e della locale stazione, l’uomo stava ancora malmenando il 59enne, anche con l’aiuto di una scaletta in alluminio e di una scopa: dopo averlo bloccato lo hanno tratto in arresto e condotto nel carcere di Bergamo con la pesante accusa di lesioni personali aggravate.

La vittima della sua furia è stata invece caricata priva di conoscenza sull’ambulanza e trasportata con cinque costole rotte e un’emorragia cerebrale e addominale all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove è ancora sedata e intubata.

“Sono tornato a casa, l’ho visto che stava fumando una canna e mi sono arrabbiato. Gliel’ho strappata dalle mani per buttarla, e lui si è risentito. Così abbiamo discusso e poi dalle parole siamo passati alle mani”, le parole dell’arrestato davanti al Gip Federica Gaudino, secondo la sua versione. Un racconto che però stride con quanto ricostruito dagli inquirenti, che parlano di un’aggressione gratuita da parte dello stesso 55enne, già indagato per maltrattamenti nei confronti di madre e fratello e con problemi di alcolismo, rientrato ubriaco dopo un pomeriggio trascorso al bar sotto casa.

L’aggressore, disoccupato da un mese, si era trasferito lì dopo un periodo trascorso in carcere per un altro brutto episodio avvenuto anni fa a Monza, dove aveva incendiato l’appartamento in cui viveva l’allora suocera, che si era salvata, ed era stato arrestato.

Al termine dell’interrogatorio, il Gip ha convalidato l’arresto con la misura cautelare della detenzione in carcere.

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