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Il bilancio

Bergamo, riqualificazione urbana: 22 interventi a beneficio della città per oltre 315 milioni di euro

L'assessore Valesini: "Una cifra importante, realizzata al netto dei fondi del PNRR. La vera sfida, quella vinta da questa amministrazione, è l'aver recuperato fondi per dare un volto nuovo ad alcuni grandi beni e garantire, al contempo, opere a favore della comunità"

Bergamo. Riqualificazione urbana, 22 opere a favore della città per oltre 315 milioni di euro. Tanti sono gli interventi e tanti gli investimenti fatti da parte dell’amministrazione comunale a favore di opere destinate a migliorie di edifici che appartengono alla città e di altrettante a beneficio della comunità. Un pacchetto importante, quello costruito in due mandati di governo: dieci anni passati a intessere rapporti tra pubblico e privato, secondo un principio di partenariato che ha portato alla possibilità di garantire una serie di interventi urbanistici che hanno contribuito a dare un volto nuovo a Bergamo. L’elenco è piuttosto lungo e riguarda sia luoghi della socialità che realtà che vivranno di vita nuova, tutte che troveranno una precisa destinazione nel futuro, secondo un cronoprogramma già indicato, e altre che invece la metamorfosi la stanno già subendo. Il tutto al netto dei fondi del PNRR, ancora in fase di completamento, ma questo avviene per tutti i Comuni del Paese, ammontano, per Bergamo, a 204 milioni, con una stima pro capite di 1678 euro.

Il capitolo relativo alla rigenerazione urbana fa parte, insieme a mobilità, servizi educativi, infrastrutture sociali e transizione ecologica, del pacchetto ricevuto dal Governo, ma a Bergamo, e l’assessore dedito alla materia Francesco Valesini ci tiene a sottolinearlo per bene, molto è stato fatto grazie a risorse reperite appunto in altro modo, frutto di investimenti privati che hanno generato interessi pubblici

Parliamo di Porta Sud, Accademia della Guardia di Finanza, Stadio, Palazzetto dello Sport, GAMeC, Montelungo, Convento del Carmine, Carcere di Sant’Agata, Gasometro, Convento di Astino, Ote-Chorus Life, ex Gres, ex Canossiane, ex Dogana, Centro Servizi, ex sede Accademia Gdf di via Statuto, Scuola Montessori, Principe di Napoli, Cascina Ponchia, Casa Suardi e Daste Spalenga. 

“Bergamo ha guadagnato una serie di interventi molto importanti nel corso di questi anni, alcuni dei quali sono già stati completati, e penso, ad esempio, a quello riguardante l’Accademia della Guardia di Finanza, e altri già cantierati, che verranno ultimati entro il prossimo mandato – così Valesini -. Si tratta di opere conseguenti a convenzioni urbanistiche e accordi di programma, scritti da soggetti promotori che si sono impegnati a portare avanti appunto iniziative di carattere urbanistico. E non stiamo parlando solo di operatori privati: basta pensare ai soggetti come Cassa Depositi e Privati che sono realtà para pubbliche. Un meccanismo che garantisce così alla città di beneficiare di restituzioni importanti, ecco.

Un esempio su tutti è Chorus Life o lo stadio. Quest’ultimo è stato venduto a suo tempo dal Comune alla famiglia Percassi, abbiamo incassato e messo a bilancio i proventi della cessione e, insieme a questi, gli oneri che ci hanno concesso di sistemare l’area intorno, il piazzale antistante. Oppure Cascina Ponchia dove abbiamo sì riconosciuto una deroga sull’altezza ma abbiamo anche chiesto un ritorno di 2 milioni di euro di ritorno per poterla sistemare. O ancora, chiuso l’accordo su Parco Ovest 2, abbiamo sottoscritto la convenzione per oltre 7 milioni di opere viabilistiche che hanno una ricaduta positiva sulla mobilità dei quartieri e un extra onere di 3 milioni e 600mila euro per sistemare il Principe di Napoli“.

“Strade urbanistiche che, in questi due mandati, hanno dato i loro frutti. E l’operato di questa amministrazione è valido anche perché abbiamo lavorato non facendo mai scadere i termini ed evitando che i privati si sfilassero. La sfida è stata quella di recuperare i finanziamenti per poter mettere le mani sui grandi beni della città. Se pensiamo a Sant’Agata, è vero che ci è stata concessa dal Demanio a titolo gratuito, ma anche in una condizione pessima e, in questo caso, il merito, se così lo vogliamo chiamare, è stato quello di aver trovato oltre 14 milioni di euro per sistemarlo. Più che farcelo regalare in quello stato, ecco. Del resto il buon governo sul territorio si misura sulla quantità di atti firmati. Un risultato che nulla a che fare, ci tengo a precisare, con il patto di stabilità, come erroneamente richiamato da qualcuno, in quanto non riguarda il bilancio del Comune ma convenzioni urbanistiche, frutto di un lavoro di dieci anni che ci ha portato a firmare importanti accordi nei primi 5 per poi trasformarli, nella maggior parte dei casi, in opere cantierizzate o già concluse”.

 

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