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14ª puntata

Un drink con… Efrem Mattivi: “Dalla Valle Imagna a Los Angeles, così sono diventato campione del mondo di body building” video

Cresciuto a Locatello, ha iniziato in uno scantinato per "stare bene con sé stesso". Oggi è una delle figure chiave dell'ambito 'natural' a livello nazionale: "Ho fatto della passione il mio lavoro". Ed è due volte campione mondiale

Per due anni consecutivi, Efrem Mattivi si è affermato come campione del mondo di natural body building. Nel 2022 da allenatore insieme a Marika Moro, nel 2023, invece, da concorrente. È stato l’ennesimo riconoscimento di una carriera che lo ha portato ad essere un punto di riferimento nell’ambiente bergamasco e non solo. Soprattutto perché è stato costruito partendo dal basso, dal bassissimo. Dallo scantinato di una casa a Sant’Omobono Terme, dove aveva sede la prima palestra che ha frequentato.

Da Locatello, in Valle Imagna, a Los Angeles, in California. Due mondi molto diversi. “A 14 anni non stavo bene nel mio corpo, ero in sovrappeso, giocavo a calcio. Mio fratello maggiore, invece, era molto fisicato. Per il mio compleanno mi ha regalato una panca piana: la mettevo in soffitta, ma faceva freddo. In camera ho devastato il pavimento e mia mamma mi ha mandato in palestra”.

Ed eccolo, lo scantinato di cui sopra. I primi consigli dai più esperti, poi la passione è diventata totalizzante. “Dicono tutti ‘fissato’, ma io l’ho sempre fatto per stare bene con me stesso”. E lo ha trasformato in un lavoro. “La parte più difficile”, ricorda: lavorava come perito elettrotecnico in una ditta, “ma non mi piaceva”. Voleva lavorare in palestra, ha inseguito il suo sogno. Ha trovato l’ambiente giusto: “Ho iniziato facendo l’istruttore gratis nel dopolavoro, poi ho deciso di lasciare la mia ditta”. L’università iniziata in ritardo, gli anni a Milano, la laurea.

Una vita fatta anche di sacrifici, in ogni ambito, anche alimentare. Perché “quando sei ‘fissato’ e devi preparare una gara l’alimentazione cambia tutto. Si pesa tutto al grammo”, ma Efrem non ne sente il peso. E non vale solo per lui: “Lo dico a tutti: bisogna fare delle scelte. Non bisogna privarsi sempre di tutto. Alla fine è l’equilibrio che vince”. A parte quando ci sono le gare: “Giù la serranda”. Uno dei suoi segreti.

Oggi Efrem, 33 anni, ha sulla maglia il suo logo, la scritta “High Performance Coaching”. Ha un progetto di vita nel suo ambito. Che è il Natural: “Un mondo che sta avendo una crescita verticale e coinvolge centinaia di atleti e più federazioni. A tutti fanno gola i risultati veloci, ma la salute è una”. Il suo messaggio per i giovani.

Questo e molto altro nella puntata numero 14 di “Un Drink Con…“. realizzata come sempre all’Hortus, in via Tasso 88 a Bergamo: il video completo è disponibile nell’apertura dell’articolo, sul nostro canale YouTube, in podcast su tutte le piattaforme, da Spotify ad Apple Podcast.

E, come sempre, salute.

 

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