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La lettera

Nuova palestra a Campo di Marte, De Bernardis (PD): “Espressa richiesta del quartiere di Santa Lucia, firme non del comitato”

Il consigliere comunale risponde al centrodestra: "L'area non è accessibile da anni e non è un polmone verde"

La lettera di Alessandro De Bernardis, Consigliere comunale del Partito Democratico e residente del quartiere di Santa Lucia, in merito al dibattito riguardo la costruzione di un nuovo impianto sportivo nell’area denominata Campo di Marte.

 

“Egregio Direttore,

ho letto con interesse l’articolo dal titolo “Pezzotta tra musica e beneficenza, osservatorio dei giovani, le commercianti in lista e la satira della Lega sui manifesti elettorali” pubblicato in data 29 febbraio 2024 dalla Sua testata, nel quale avete – con la consueta professionalità che Vi contraddistingue – riportato fedelmente, tra le altre cose, ciò che la coalizione di centrodestra ha svolto in questi ultimi giorni nel quartiere di Santa Lucia.

Preme però sottolineare che quanto asserito da alcuni esponenti della suddetta coalizione ha degli evidenti contrasti con la realtà dei fatti. Provo, pertanto, a ricostruire.

Il tema della evidente (e forse voluta?) confusione propinata dal centrodestra è il Campo di Marte, l’area un tempo dell’Accademia della Guardia di Finanza, attualmente sotto l’egida comunale sulla base dell’accordo di programma degli ex Riuniti. Leggo, infatti, nell’articolo che la narrazione è quella secondo cui “la protesta parte dalla scelta della attuale Giunta Gori di realizzare una nuova palestra, privando il quartiere di un importante polmone verde, per cementificare una zona già caratterizzata dalla presenza di altre infrastrutture sportive”. Al di là di come la si pensi nel merito – e all’interno del quartiere è in corso un importante dibattito al riguardo! –, le cose non stanno così.

Faccio una doverosa premessa: non intendo, con questa lettera, prendere una posizione personale sull’intero e complesso assetto che caratterizzerà le aree verdi, gli impianti sportivi e la riqualificazione urbana del quartiere di Santa Lucia nel prossimo futuro, perché nel pieno di un dibattito articolato e partecipato, in tutta onestà, mi sembrerebbe poco rispettoso per tutte le parti in causa. Tengo però a rimarcare quella che è la realtà dei fatti.

Negli scorsi anni, la Giunta Gori ha lavorato per riqualificare un’area che risente dell’importante stato di abbandono e deterioramento causati da un lungo periodo di inattività. Un’area che, purtroppo, allo stato attuale non può essere considerata un polmone verde.

Come emerge dall’immagine satellitare (immagine di copertina, ndr), infatti, si tratta di un’area che negli anni della precedente gestione ha subìto un’importante cementificazione per via della (comprensibile) necessità dell’Accademia della Guardia di Finanza, all’epoca, di un rettilineo per lo svolgimento di atletica leggera e di due campi da gioco, da pallavolo e da basket. Oltre a questi, sull’area insistono due piccoli fabbricati, un cortile storicamente adibito a parcheggio nella parte inferiore e un’altra zona, prospiciente alla via Grataroli, in corrispondenza di un altro ingresso. Inoltre, sommerso da vegetazione spontanea, è presente un rudere, su cui tornerò. A un primo sguardo, pertanto, emerge in maniera evidente come una parte considerevole della metratura dell’area sia allo stato attuale cementificata da interventi susseguitisi negli anni. E su questo si basa il primo lavoro ipotizzato negli anni di amministrazione: rendere quest’area un vero parco pubblico, restituire anche parzialmente il suolo negli anni cementificato e rendere l’area vivibile e fruibile. Su questo fronte viene raccontata tutta la parte della chiusura da anni e dell’inaccessibilità, ma viene omesso qualche “piccolo” (si fa per dire) dettaglio. Non viene ricordato, per esempio, che per la riapertura è necessaria la messa in sicurezza di tutti quegli elementi che risentono di anni di disuso: l’alberatura, un vecchio percorso-vita ora ammalorato e del rudere di cui sopra. Quest’ultimo è stato oggetto di una lunga e attenta valutazione da parte della Soprintendenza, perché si tratta di un fabbricato non solo antico, ma anche di potenziale interesse storico: alcune narrazioni, che vanno dalla ricerca storica alla leggenda, raccontano infatti che perfino Garibaldi vi dormì per una notte.

Va da sé che operazioni di tale natura non possano essere svolte in un batter d’occhio. E ne parlo in tutta onestà dalla posizione di un Consigliere comunale che per anni ha svolto molta pressione sugli Assessorati in questione anche solo per conoscere tempistiche e modalità di recupero, così come ha fatto grande parte del quartiere.

C’è poi tutto il capitolo della palestra della scuola Santa Lucia che l’amministrazione ha pensato di realizzare nella porzione esterna di quest’area, dopo valutazione con la Commissione paesaggistica del Comune. Anche qui, ribadisco, non mi permetto di esprimere posizioni personali perché non è questo lo scopo di tale missiva. Vorrei però che tutte le parti in causa – chi è favorevole alla palestra, chi ne è contrario e chi assume una posizione di terzietà e vuole lavorare per la coesistenza di più funzioni – avessero il giusto riconoscimento della realtà dei fatti.

La scuola Santa Lucia chiede da decenni (già quando io la frequentavo si trattava di un problema annoso…) una propria palestra. Il Comitato di quartiere, dagli stessi decenni almeno, chiede la stessa cosa. Questi sono fatti ineluttabili che nel quartiere anche chi è contrario all’edificazione conosce e non nega. Il punto di caduta, evidentemente, va ricercato nella dislocazione e nella modalità di questa realizzazione, oltre che alla capienza e al tipo di fruizione di tale palestra. Ma una politica seria lavora e interloquisce per questi fini, non per propinare tendenziosità!

Ho da sempre trovato infatti fuorviante la petizione “Salviamo il parco della Conca d’Oro dal cemento”, perché si è basata sulla circolazione di un’immagine e di tematiche che hanno teso a traviare la percezione.

 

Campo di Marte

 

Come emerge, infatti, i proponenti hanno voluto raffigurare una cosa che non esiste e che non esisterà. Hanno preso l’immagine di un pezzo verde dell’area “dimenticandosi” di tutta la metratura negli anni deturpata e hanno apposto un muro che non potrà essere così neanche nel caso più impattante dei progetti ad ora in campo, proprio per i vincoli posti dalla Commissione paesaggistica del Comune. Ha senso svolgere un’azione civica in questo modo? A mio avviso no, perché il solo risultato è quello di ingannare i cittadini, magari ignari o meno informati riguardo a tutto ciò che accade, innalzando la tensione nel quartiere.

Il coordinatore cittadino di Forza Italia dichiara che “questo intervento non può essere portato avanti dalla Giunta Gori contro la volontà di un quartiere, ancor più da una amministrazione a fine mandato”. Ma lui conosce la volontà del quartiere? Conosce ciò che chiedono la scuola e il comitato da decenni? Conosce l’attività dell’Associazione TrapassatoFuturo (di cui sono orgoglioso socio fondatore) che – partendo da una posizione meno propensa e meno univoca tra i soci – ha sviluppato un laboratorio in cui alcuni studenti delle scuole del quartiere stanno ipotizzando e studiando il futuro dell’area? Conosce gli incontri pubblici e i dibattiti in corso?
Viene poi asserito che “sono stati abbattuti numerosi alberi ad alto fusto, dichiarandoli malati, ma con il probabile scopo di preparare il sito per la cementificazione”. Ci sono prove per questa affermazione o si tratta solo di illazioni a fini propagandistici? Preme infatti sottolineare che gli alberi abbattuti erano tutti di Categoria D, quelli che, secondo la normativa, al momento dell’indagine ispettiva, manifestano segni, sintomi o difetti gravi riscontrabili con il controllo visivo. Ispezione fatta da tecnici del mestiere, non da persone con velleità politiche.

Inoltre: “una palazzina alta almeno 10 metri e un ingombro volumetrico di 15mila metri cubi”. I numeri sono diversi da quelli presenti negli atti, come mai? Anche qui, forse, una botta di propaganda a fini sensazionalistici allo scopo di intimorire i cittadini?

La realtà dei fatti è che il Campo di Marte diventerà una vera area verde per il quartiere. Punto. Cosa che purtroppo non è mai stato e che senza gli interventi in programma non potrà essere: basta guardare l’immagine satellitare e conoscere la storia per capirlo. Le altre sono tutte illazioni prive di fondamento. Al contempo, alla scuola serve una palestra da decenni. Lo scopo di una vera politica è lavorare per trovare il punto di caduta tra queste due esigenze e garantire stabilità, futuro e aree verdi al quartiere dei prossimi anni.

Solo su queste premesse di realtà possono essere sviluppate delle opinioni riguardo all’area, al suo futuro e alle edificazioni. Che possono essere delle più diverse, tutte ugualmente importanti e legittime.

Chi vuole venire a fare propaganda in Santa Lucia almeno conosca i fatti e, se non li conosce, li studi.

Ringraziando, porgo cordiali saluti”.

 

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