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La reazione

Termovalorizzatore Montello, Giudici (PD) e Sala (Lega): “Preoccupati per i cittadini”

La possibile realizzazione di un termovalorizzatore a Montello e che ha visto la preoccupazione di 41 Sindaci che hanno firmato una lettera per chiedere spiegazioni sui rifiuti bruciati in Lombardia

La possibile realizzazione di un termovalorizzatore a Montello e che ha visto la preoccupazione di 41 Sindaci che hanno firmato una lettera per chiedere spiegazioni sui rifiuti bruciati in Lombardia.

LA POSIZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO 
Il Partito Democratico chiede che Regione Lombardia inserisca tutte le tipologie di impianto nel piano regionale, evitando il rischio che il carico complessivo di rifiuti bruciati sul territorio aumenti. Il Partito Democratico si esprime in riferimento alla lettera sottoscritta da 41 Sindaci del territorio bergamasco.

“Il rischio è che aumenti il carico di rifiuti bruciati sul territorio bergamasco, anche al netto della tipologia di impianto. – dichiara il Segretario dem Gabriele Giudici –. Oggi ipoteticamente l’azienda manda i suoi rifiuti a bruciare a Dalmine, Calusco d’Adda e Brescia. Costruendo un impianto che bruci “in-house”, chiudendo il ciclo dei rifiuti, ma essendo fuori dal piano regionale, è inevitabile che gli inceneritori sopracitati cerchino altri quantitativi, magari da fuori regione, per alimentare le loro fornaci. La preoccupazione, perciò, è che senza la dovuta attenzione della Regione, accanto alle preoccupazioni sollevate dai Sindaci, si vadano a bruciare parecchie tonnellate ulteriori sul territorio bergamasco. Ed è un problema di tutti. Non c’è profonda differenza fra l’aria inquinata che si respira a Montello, Dalmine, Treviglio o Calusco d’Adda”.

Proprio per approfondire la questione i referenti provinciali del PD hanno interloquito negli ultimi due mesi con tecnici, Sindaci, Amministratori locali e provinciali del territorio. Si sta inoltre approfondendo la vicenda con il Gruppo consigliare regionale con la volontà di affrontare scientificamente la questione dei termovalorizzatori e della gestione dei rifiuti.

Per questo i consiglieri Regionali Davide Casati e Jacopo Scandella stanno attenzionando la questione e domani depositeranno un interrogazione all’Assessorato all’ambiente di Regione Lombardia per capire le intenzioni della Giunta sul tema, condividendo le preoccupazioni dei Sindaci.

“Bisogna cambiare il metodo di valutazione delle attività altamente impattanti. Non ci si può più basare su una valutazione puntuale ma si deve tenere conto della situazione complessiva in cui si vogliono insediare gli impianti. Serve uno studio dei comuli e dei quantitativi, soprattutto in una Regione ad alto rischio ambientale”. Conclude Carla Rocca, delegata Ambiente del PD bergamasco.

LA POSIZIONE DELLA LEGA
“In qualità di segretario provinciale della Lega tengo a chiarire alcuni punti In merito alla realizzazione del termovalorizzatore della Montello SPA – scrive Fabrizio Sala, Segretario provinciale della Lega -. Iniziamo con il precisare che il Sindaco di San Paolo d’Argon non ha firmato la lettera perché, essendo il proprio comune all’interno della conferenza dei servizi con diritto di parola, è stato incaricato, dal sottoscritto, di farsi carico e di portare le istanze e le preoccupazioni del territorio direttamente sul tavolo della conferenza, luogo deputato alle osservazioni formali per quegli enti invitati. E’ stata una scelta rispettosa della procedura istituzionale. La Lega, su questo tema, non ha un approccio ideologico ambientalista “integralista” ma, al contrario, pragmatico e pratico. Non siamo contro i termovalorizzatori, anzi auspichiamo che vengano realizzati in quei territori ancor oggi carenti e non in grado di smaltire i rifiuti prodotti dai loro cittadini. Siamo contrari che la Lombardia possa divenire l’hub dello smaltimento rifiuti di quelle regioni che non si sono dotate e non vogliono dotarsi di adeguati impianti di smaltimento”.

“Riteniamo che il progetto presentato da Montello Spa, viste le dimensioni e la capacità di carico, debba essere destinato solo ed esclusivamente alla chiusura del ciclo produttivo dell’azienda stessa, il che permetterebbe da un lato di rendere l’azienda più competitiva sul mercato dal punto di vista economico, dall’altro consentirebbe di risolvere l’annoso problema odorigeno che infastidisce migliaia di cittadini dei comuni limitrofi – prosegue Sala -. Tutto questo è reso più facile da una legge, voluta da Regione Lombardia, che permette la realizzazione di questo tipo di impianti finalizzati alla risoluzione, come in questo caso, di problemi inerenti a lavorazioni di materiali ormai obsolete, oltre che a rendere più competitive le nostre aziende, e non sicuramente per attirare rifiuti da tutto il resto della nazione, essendo la nostra Regione, autosufficiente nello smaltimento dei rifiuti prodotti dai propri cittadini. La firma dei Sindaci della Lega è stata condivisa e autorizzata dal segretario provinciale poiché esprime la legittima preoccupazione dei loro cittadini. Ai Sindaci spetta l’onere e l’onore di farsi carico delle istanze dei cittadini e di verificare che questa operazione rientri nei parametri e nei fini della legge regionale così come dichiarato dall’azienda stessa. Chiaramente spetterà poi agli enti deputati alla tutela della salute pubblica quella di prescrivere tutte le mitigazioni ambientali e sanitarie che riterranno necessarie per ridurre gli impatti del nuovo impianto”.

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