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Gli appuntamenti

Bergamo, 42esimo Bergamo Film Meeting: il cinema di qualità torna in città

Oltre alle sezioni competitive, la sonorizzazione dal vivo de “L’angelo sterminatore” di Buñuel, il ritorno della Fantamaratona con “Non aprite quella porta”, il focus sull’animazione portoghese e le retrospettive dedicate a Éric Rohmer e Sacha Guitry

Bergamo. Un cinema come analisi della verità e della contemporaneità, che osserva l’oggi e guarda al domani, spaziando come sempre tra i generi e regalando al pubblico, ancora una volta, delle vere e proprie chicche. In un periodo in cui sembra essere ritornata la voglia di vedere film al cinema, Bergamo Film Meeting (dal 9 al 17 marzo) si preannuncia, ancora una volta, un faro per tutti i cinefili ed appassionati bergamaschi e non solo. Il mese di marzo, per il cinema italiano, significa ormai BFM, un festival giunto al 42esimo anno, capace di seguire i capisaldi della qualità e della ricerca nell’ambito della produzione audiovisiva, intercettando allo stesso tempo esigenze e curiosità di un pubblico sempre più variegato.

Capisaldi della manifestazione sono le due sezioni competitive, con la Mostra Concorso ed i Visti da Vicino. Sette film e 14 documentari indipendenti che nelle tematiche sociali della contemporaneità vedono il loro filo conduttore, passando dai confini superati o invalicabili ai rapporti che mettono a confronto generazioni.

Guarda all’Europa la sezione Europe, Now!, che in questa edizione propone le personali di Frederikke Aspöck, regista emergente del cinema danese già riconosciuta a livello internazionale, dello svedese Lukas Moodysson, autore noto anche in Italia soprattutto per i suoi film di inizio Duemila e di Metod Pevec, regista di fiction e documentarista, tra i protagonisti della rinascita del cinema sloveno dopo la fine dell’ex Jugoslavia.

Sempre interessante il focus sul cinema d’animazione, quest’anno intitolato alla “Gerações X\Y”. Una panoramica sulle tendenze dell’animazione portoghese, attraverso lo sguardo di alcuni autori delle nuove generazioni di animatori, che combinano i metodi ed i materiali più disparati con senso e abilità: Marta Monteiro (1973), il duo Vasco Sá (1979) e David Doutel (1983), Alexandra Ramires (1987), Laura Gonçalves (1988) e João Gonzalez (1996). Sempre legato all’animazione, continua quest’anno anche KINO club, dedicato agli istituti scolastici, con una selezione dalla quale spiccano l’animazione in stop.motion di “Interdit aux chiens et aux Italiens” (“Manodopera”) di Alain Ughetto, “Lobo e Cão” di Cláudia Varejão (con Festival ORLANDO) e l’omaggio al cinema delle origini con la visione del restauro digitale 2K di “Pinocchio” di Giulio Antamoro (1911), sonorizzato da Francesca Badalini. Collaborazione con Festival ORLANDO che continua con la presentazione del lungometraggio “The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe Who Lived for Twenty and Eight Years all Alone on an Inhabited Island and Said It Was His di Benjamin Deboosere”. Tra le collaborazioni, importante anche quella con The Blank, che quest’anno vede protagonista l’artista e filmmaker greca Janis Rafa.

Da segnalare anche le retrospettive dedicate ad Éric Rohmer (uno dei grandi protagonisti della Nouvelle Vague francese) e Sacha Guitry, attore, sceneggiatore e regista tra le personalità più affascinanti del teatro e del cinema francese del Novecento.

Da segnare in rosso sul calendario l’opening con “L’angelo sterminatore” di Luis Buñuel sonorizzato dal vivo da Gary Lucas (venerdì 8 marzo in Sant’Agostino) e il ritorno della Fantamaratona, che quest’anno propone un film del 1960 (ma che approda nel 2024) “Beyond The Time Barrier” di Edgar G. Ulmer, e la celebrazione dei 50 anni dall’uscita di “Non aprite quella porta”, capolavoro slasher di Tobe Hooper. Da segnalare anche l’anteprima del nuovo restauro digitale di “Radio On” di Chris Petit (in collaborazione con Lab 80 film), i cortometraggi del Premio Ermanno Olmi ed “Émile Cohl – volume II” (con la sonorizzazione dal vivo di dieci cortometraggi dell’autore, tra cui “Fantasmagorie”, primo corto animato della storia del cinema).

Un programma fitto ed articolato, che conclude con l’ormai tradizionale passaggio di testimone “BFM inaugura Bergamo Jazz” (domenica 17 marzo), con la sonorizzazione dal vivo di “Ich möchte kein Mann sein” (Non vorrei essere un uomo) di Ernst Lubitsch ad opera di Massimo Colombo, pianista e tastierista, attivo nel campo del jazz con aperture verso i mondi della musica classica e dell’elettronica.

Un programma articolato, che spazia in diversi luoghi della città (Piazza della Libertà, Daste e Cinema del Borgo), che promette, ancora una volta, di mostrare Bergamo come una delle città italiane simbolo del cinema di qualità.

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