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Si fa presto a dire "europa"

Il sogno e la realtà: che cos’è l’Unione Europea

La nascita del sogno comunitario è un percorso lunghissimo e che attraversa tutta la seconda metà del “secolo breve”, per arrivare sino ai giorni nostri

L’Europa ricorre continuamente nei nostri discorsi: “Andiamo in Europa”, “Usciamo dall’Europa”, “Ce lo chiede l’Europa” e via discorrendo. Tuttavia non sempre si ha ben chiaro di cosa si stia parlando ed a quale proposito quando si parla di “Europa”.

Anzi, forse non sappiamo neppure perché l’Europa si chiama così (rimandiamo al mito greco omonimo per la spiegazione) e, tantomeno, se l’Europa continentale coincida con l’Unione Europea e ancor meno si sa della storia e delle istituzioni comunitarie.

L’8 e il 9 giugno prossimi, per esempio, si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo.

Quanti sanno quali sono le funzioni e le attribuzioni del Parlamento Europeo? Con quale sistema elettorale si voterà? Quali sono le altre istituzioni comunitarie e come funzionano?
Con questi articoli cercheremo di far conoscere come funziona l’Unione Europea e di farne conoscere, in primo luogo, la storia; di far quindi acquisire la consapevolezza di cosa comporti essere cittadini comunitari e comprendere perché è importante andare a votare e partecipare alla vita dell’Unione.

Il primo articolo è dedicato alla nascita del sogno comunitario, un percorso lunghissimo e che attraversa tutta la seconda metà del “secolo breve”, per arrivare sino ai giorni nostri.
La premessa è che l’Unione Europea, contrariamente a quanto viene spesso propagandato, vuoi per ignoranza vuoi per malafede, è basata sulla libera adesione degli Stati nazionali, che rimangono sovrani ed accettano limitazioni della propria sovranità sulla base delle decisioni assunte di comune accordo. Esse non sono quindi calate dall’altro ma frutto di un processo decisionale molto articolato, fatto di negoziazioni e decisioni spesso molto aspre (e di cui parleremo in uno dei prossimi articoli).

Un po’ di storia, viaggiando nel tempo

Il viaggio inizia nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941; andiamo nell’isola di Ventotene dove Altiero Spinelli, intellettuale italiano padre del federalismo europeo, ivi confinato dal regime fascista, scrive un documento, passato alla Storia come il “Manifesto di Ventotene”, in cui si tratteggia l’idea di un’Europa federale e unita, che non ricada mai più in guerre fratricide.
Terminata la guerra e disvelata la proporzione dell’immane e genocida carneficina che ne aveva segnato lo svolgimento, il 5 Maggio 1949 a Strasburgo viene fondato il Consiglio d’Europa, organismo per la difesa dei diritti umani fondato da Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia. Questo organismo, a tutt’oggi al di fuori del quadro istituzionale dell’Ue, rimane il primo tentativo dei Paesi europei di creare un organismo continentale nel dopo guerra per prevenire altre guerre e tutelare i diritti umani.

– Il 9 maggio 1950 l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, uno dei padri fondatori del progetto europeo, propone la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) per condividere le risorse ed evitare il pericolo di nuove guerre fratricide attraverso la messa in comune delle risorse.

In omaggio alla solenne dichiarazione Schuman, il 9 maggio di ogni anno si celebra la Festa dell’Europa.
– Il 18 aprile 1951 il sogno di Schuman diviene realtà. Sei Paesi europei – Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo – sottoscrivono il Trattato istitutivo della CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio con l’obiettivo di introdurre la libera circolazione, appunto, di carbone e acciaio e garantire il libero accesso alle fonti di produzione. A Lussemburgo viene istituita l’Alta Autorità sovranazionale indipendente con il compito di far rispettare regole comuni fissate per la produzione e il commercio. La CECA è stata la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto a quella che si chiama oggi “Unione europea”.

– Il 25 marzo 1957 vengono firmati a Roma i trattati istitutivi della Comunità economica europea (Cee) e della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). I cosiddetti Trattati di Roma entrano in vigore il primo gennaio dell’anno successivo. Le Commissioni della Cee e dell’Euratom si insediano a Bruxelles.

– Il 30 luglio 1962 la Cee introduce la PAC, politica agricola comune, che permette agli Stati membri un controllo comune della produzione alimentare.

– Il 1 luglio 1969 nasce l’unione doganale, con l’abolizione totale dei dazi tra i sei Paesi membri e l’istituzione di una tariffa comune verso l’esterno. Una straordinaria conquista destinata a cambiare per sempre lo scenario interno dei commerci comunitari, tanto da diventarne poi uno dei quattro pilastri.

– Nel 1972 nasce il Sistema monetario europeo (Sme), il cui obiettivo sarà quello di creare in Europa una “zona di stabilità monetaria” primo ideale embrione verso una moneta unica.

– Il 1° gennaio 1973 la Danimarca, Irlanda e Regno Unito entrano a far parte della Cee che così passa da sei a nove Paesi membri.
– 1975 Il Consiglio europeo dà il via al passaporto unico e al suffragio universale del Parlamento europeo. Le prime elezioni si terranno nel 1979.
– 1979 Prime elezioni per il Parlamento europeo: al voto per la prima volta diverse centinaia di milioni di cittadini per eleggere i rappresentanti nazionali all’assise comunitaria.
– Il 1° gennaio 1981 la Grecia entra a far parte della Cee, decimo Stato membro della Comunità.
– Nel 1984 Il Parlamento europeo approva a larga maggioranza il progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea, progetto sostenuto da Altiero Spinelli, allora deputato europeo.
– Nel 1985 Francia, Germania e i Paesi del Benelux firmano l’accordo di Schengen. Una pietra miliare nella Storia dell’Unione. Nel dicembre dello stesso anno, il Consiglio europeo a Lussemburgo decide di modificare i Trattati di Roma e di dare nuovo impulso al processo di integrazione europea elaborando l’Atto unico europeo, firmato a L’Aia nel febbraio 1986. L’Atto realizza importanti riforme istituzionali e permette il proseguimento del cammino verso il completamento del mercato unico.

– Il 1 gennaio 1986 Portogallo e Spagna aderiscono alla Cee, portando a 12 il numero degli Stati membri.
– Il 7 febbraio 1987 a Maastricht viene firmato il nuovo Trattato. Quella che fino ad allora era stata comunemente indicata come Cee (Comunità economica europea) diventa Unione europea (Ue). I trattati firmati nella città dei Paesi Bassi definiscono anche precise norme relative alla moneta unica, alla Politica estera e di sicurezza e alla più stretta cooperazione in materia di Giustizia e Affari interni. L’Unione europea uscita dai Trattati di Maastricht non è dunque soltanto la somma delle tre Comunità storiche (Cee, Ceca e Euratom), ma anche un ampliamento delle competenze in diversi e importanti settori. Nel 1987 nasce anche il programma Erasmus, che permetterà a migliaia di studenti di viaggiare e studiare in altri Paesi dell’Unione.
– Il 1 gennaio 1993 entra in vigore il mercato unico. La libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali diventa realtà. E’ un’altra pietra miliare nel cammino comunitario.
– 1995 L’Europa cresce di nuovo. Il 1° gennaio entrano a far parte dell’Ue altri tre stati: l’Austria, la Finlandia e la Svezia, portando l’Ue a 15. Il 26 marzo dello stesso anno entra in vigore l’accordo di Schengen in sette Paesi: Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Entro lo spazio definito dall’accordo si applicano regole e procedure comuni in materia di visti, soggiorni brevi, richieste d’asilo e controlli alle frontiere. La cooperazione Schengen è stata inserita nel quadro legislativo dell’Unione europea attraverso il Trattato di Amsterdam.
– 1997 Con il Trattato di Amsterdam, firmato nell’ottobre del ‘97 ed entrato in vigore due anni dopo, si prosegue la costruzione comunitaria con passi in avanti sotto il profilo istituzionale, nelle relazioni tra Unione e cittadino, fino a toccare temi rilevanti per quanto riguarda la libertà, la sicurezza e la giustizia.
– 2001 Il 26 febbraio viene firmato il Trattato di Nizza, concluso dai Capi di Stato o di governo al Consiglio europeo convocato nella cittadina della Costa Azzurra. Il nuovo trattato entra in vigore il 1 febbraio 2003, dopo la sua ratifica da parte dei quindici Stati membri dell’Unione europea e con la riforma delle regole di votazione nell’Ue, e apre la strada all’allargamento.
– 2002 Il 1 gennaio viene adottato l’euro, moneta unica per milioni di cittadini.

– 2004 Il 1° maggio dieci paesi entrano a far parte dell’Ue. Sono Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Entrano in Europa anche Cipro e Malta. Si tratta del più importante allargamento dell’Ue, che coinvolge circa 100 milioni di persone.
– 2007 Il 1 gennaio entrano nell’UE la Bulgaria e la Romania. Il numero dei Paesi aderenti all’Unione sale a 27.
– 2009 Il 1 dicembre entra in vigore il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007. Il Trattato introduce due nuove funzioni nell’architettura istituzionale dell’UE (il presidente del Consiglio europeo e l’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza), rafforza i poteri del Parlamento europeo e attribuisce anche un ruolo più importante ai parlamenti nazionali in seno all’UE, crea il diritto d’iniziativa dei cittadini che permette ai cittadini di partecipare più attivamente alla costruzione dell’Europa.

– 2012 Il 10 dicembre l’Unione Europea riceve a Oslo il Premio Nobel per la Pace 2012. Il premio riconosce il ruolo svolto dall’UE da oltre sessant’anni per promuovere la pace e la riconciliazione, la democrazia e i diritti umani.
– 2013 Il 1 gennaio entra in vigore il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell’Unione economica e monetaria (comunemente noto come “il patto di bilancio” o “fiscal pact”), che intende rafforzare la disciplina di bilancio nell’area dell’euro mediante la regola del “pareggio di bilancio” e un meccanismo di correzione. Il 1 luglio la Croazia aderisce all’Ue diventando il ventottesimo Paese membro dell’Unione.
– 2016 Il 23 giugno 2016 nel Regno Unito si è tenuto un referendum sull’eventuale uscita del paese dall’Unione Europea (il cosiddetto “Brexit”). Prevalsero i favorevoli all’uscita, i ‘Leave’, con il 52%, rispetto al 48% dei ‘Remainer’.
– 2020 Il 31 gennaio, alle ore 24:00, il Regno Unito cessa ufficialmente di essere uno Stato membro dell’Unione Europea. Il 24 dicembre 2019, al termine del periodo di transizione e di estenuanti negoziati, UE e Regno Unito avevano raggiunto un accordo di libero scambio.
– 2020 Il 21 luglio i leader europei raggiungono l’accordo sul programma Next Generation EU, al termine di un negoziato interminabile durato quattro giorni e quattro notti. La natura eccezionale della situazione economica e sociale dovuta alla crisi COVID-19 imponeva misure eccezionali a sostegno della ripresa e della resilienza delle economie degli Stati membri. La dotazione complessiva è pari a 750 miliardi di euro, all’Italia spettano 209 miliardi tra prestiti e sovvenzioni.

– 2021 Il 19 febbraio entra in vigore il Regolamento che disciplina il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (meglio noto come Recovery Fund), il principale strumento di intervento di Next Generation EU: per quanto riguarda l’Italia, il PNRR è il piano nazionale di ripresa e resilienza, ossia il programma con cui il governo intende gestire i fondi del Next generation Eu.
Redatto dall’allora governo Draghi e approvato dalla commissione europea nel giugno 2021, il PNRR italiano ha una struttura articolata. Prevede sei missioni, organizzate in componenti, ognuna delle quali comprende una serie di misure, che possono essere riforme normative o investimenti economici. Dalla transizione ecologica a quella digitale, dalla sanità alla scuola, dai trasporti alla giustizia: le materie in agenda sono diverse e numerose. Si tratta complessivamente di 358 misure e sotto misure originarie, di cui 66 riforme e 292 investimenti. Ciascuna di queste ha diverse scadenze da rispettare, a cadenza trimestrale, lungo uno o più anni dal 2021 al 2026.
-2024 Ad oggi l’Unione Europea conta 27 Stati membri, di cui 20 adottano la moneta comune, l’Euro.

L’UE copre oltre 4 milioni di km² e conta 448,4 milioni di abitanti. Per estensione, la Francia è il paese più grande e Malta quello più piccolo.
La bandiera è rappresentata da dodici stelle dorate in cerchio in campo blu, a rappresentare sia l’Unione europea, che l’unità e l’identità dell’Europa in generale. Le stelle rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d’Europa e il numero delle stelle non dipende dal numero dei paesi membri.
L’inno dell’Unione è l'”Inno alla gioia”, scritto da Friedrich von Schiller nel 1785 e messo in musica da Ludwig van Beethoven con melodia tratta dalla Nona Sinfonia. L’inno comunitario non sostituisce gli inni nazionali ma viene eseguito unitamente ad essi.

Il simbolo dell’euro (€) si ispira alla lettera greca epsilon (Є) e rappresenta inoltre la prima lettera della parola “Europa”, mentre le due barrette parallele stanno a significare stabilità.

Al termine di questa lunga galoppata possiamo constatare quali straordinari risultati siano stati conseguiti in un lasso di tempo relativamente breve.
Traguardi conseguiti attraverso l’azione di statisti cui la mano del Destino ha concesso di scrivere la Storia: Altiero Spinelli, Konrad Adenauer, Jean Monnet, Robert Schumann, Alcide De Gasperi sono alcuni dei più noti. Appartenevano a gruppi politici diversi ma interpretarono l’azione politica come servizio per il bene comune.
Merce rara in questa epoca.
Nella prossima puntata inizieremo ad approfondire come funziona l’Unione Europea e quali sono le sue principali istituzioni.

Crippa

* Filippo Crippa Sardi è Avvocato libero professionista in Bergamo.
Si occupa di diritto comunitario e internazionale https://it.linkedin.com/in/crippasardi

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