• Abbonati
Verso le amministrative

Pezzotta: “In stazione tutto bene? I residenti dicono il contrario. Ma Carnevali non li incontra e non lo sa”

E mentre continua il giro nei quartieri del candidato del centrodestra, monta la polemica per le dichiarazioni dell'avversaria del centrosinistra. Lega all'attacco: "Noi tratteniamo i nostri figli dal vivere esperienze all'estero? Evitiamo di spararle troppo grosse"

Bergamo. Un sabato dedito all’ascolto dei cittadini ma anche di crescente campagna elettorale, diviso tra le visite nei quartieri e le risposte alle frecciate dell’avversaria politica. Mentre infatti Elena Carnevali, inaugurando il suo quartier generale in via Sant’Orsola, non le manda a dire al centrodestra e in particolare al suo candidato, lui, Andrea Pezzotta, inforca la bicicletta e gira per la città. Trovando anche il tempo di replicare alle parole dell’ex deputata Dem.

Lapidario e stringato, non ci sta all’immagine dell’avvocato che, chiuso nel suo studio, osserva i fatti della città, quelli legati alla tristi vicende della stazione di Bergamo, come se fosse su una torre d’avorio. “Non credo proprio che la situazione sia quella raccontata da Carnevali, tantomeno non sono il tipo che osserva da lontano quanto, di brutto, succede in una delle zone più sensibili di Bergamo – così Pezzotta -. Se la mia avversaria pensa che va tutto bene, che i problemi non esistono e che, quando si parla di sicurezza, si sia fatto tutto il necessario, sbaglia. E’ sufficiente parlare con i residenti della zona, con i cittadini che abitano lì, che vivono tutti i giorni le situazioni di degrado, per capire che la verità è un’altra. Se cercasse un confronto, come ho fatto io, si renderebbe conto che i primi a lamentarsi sono proprio loro e che la situazione è ben diversa da come la descrive lei. La gente è stanca, non ne può più. Ma per lei va tutto bene”.

E la polemica monta non solo per voce del civico indicato dalla coalizione di centrodestra, ma anche per bocca della Lega che risponde punto su punto alle affermazioni di Carnevali, partendo dall’impegno part-time di Pezzotta, fino ad arrivare al claim “Una signora città”, creato per lei dal guru della comunicazione Mauro Ferrari, già due volte artefice della vittoria di Giorgio Gori. 

La replica della Lega

“Saremo una squadra che lavora a tempo pieno, noi”. Così la Lega del segretario cittadino Alessandro Carrara, ma anche di Ribolla, Facoetti, Pecce, Stucchi e via andare.

“La squadra di Andrea Pezzotta è pronta a lavorare tutto il tempo necessario, anche oltre il “tempo pieno”, per amministrare la nostra città, senza però cadere nel “professionismo” della politica che distacca l’amministratore, e ancor di più chi ha vissuto dieci anni nei palazzi romani, dalla vita reale e quotidiana”. 

“Quella che propongono i nostri avversari è la stessa di 15 anni fa… è la Bergamo dell’era Tentorio”: ci teniamo ad informare che durante l’era Tentorio sono stati realizzati importanti opere (Il Museo del ’500 veneto in Piazza Vecchia, l’acquisizione gratuita dal Demanio dell’ex carcere di Sant’Agata, il piazzale della stazione, il restyling della biblioteca Mai, l’Accademia Carrara) e potenziati i servizi sociali e culturali con un miracolo: non sono mai state aumentate le tasse nonostante in quegli anni i comuni fossero senza risorse frenati dal patto di stabilità con 90 milioni di euro di Bergamo bloccati a Roma. Una situazione che Gori non ha vissuto, beneficiato da fondi, come quelli del Pnrr, che mai si era visti arrivare dalla Regione e dai ministeri a Bergamo (ma non certo per merito del sindaco Gori). Peccato che però ne abbia lasciati inutilizzati ben 5,6 milioni. Un’opportunità persa, un grave danno per la città”.

“La candidata parla di una Bergamo ancora più inclusiva, accogliente e accudente, vivace, capace di attrarre turisti da tutto il mondo e di farli tornare: il proposito è sicuramente condivisibile, ma con una differenza. Voi avete attratto anche e soprattutto immigrati clandestini, delinquenti e balordi protetti da quella masochista ideologia sinistra per cui “bisogna essere più magnanimi con gli spacciatori, guardarli negli occhi per capire tante cose”, come disse, senza smentita del sindaco, un’esponente della Lista Gori durante una discussione sul degrado della zona della stazione. Clandestini attratti a Bergamo dagli annunci di Gori e della sinistra che vorrebbero dare il permesso di soggiorno a chi fa qualche lavoretto, come pitturare una panchina e raccogliere un paio di sacchi di foglie”.

“Una Bergamo capace di attrarre giovani e giovani coppie a cui apriamo le porte per immaginare qui il loro futuro: condividiamo anche questa proposta, ma con una differenza: noi siamo ben contenti di aprire le porte ai giovani e alle giovani coppie che vogliono fare una famiglia e che vogliono lavorare e Bergamo in questo senso oggi offre ampie opportunità di lavoro. Non siamo però disposti, a differenza vostra, a stendere tappeti rossi a chi viene qui a delinquere o a imporre la propria cultura”.

“Una Bergamo che non rallenta, una Bergamo che non si chiude e non cerca di proteggersi dai cambiamenti del resto mondo. Se i cambiamenti del mondo e le aperture di cui vuoi farti paladina sono sacrificare la nostra cultura e le nostre tradizioni in nome di una immigrazione incontrollata che porta anche delinquenza e prevaricazioni (ma anche “esseri umani e braccia per piegare i volantini nella sede del Pd”), allora accettiamo l’accusa di voler proteggere la città dal degrado in cui l’ha fatta cadere il buonismo ideologico di Gori e della sinistra”.

“Una Bergamo che non trattiene i propri figli invece di farli crescere nel mondo per poi tornare alla propria terra ricchi di saperi e conoscenze. Ammettiamo di non aver capito niente di questa affermazione, frutto forse di un eccessivo trasporto alla cena con i  tuoi sostenitori. Accusi il centrodestra di trattenere i giovani bergamaschi da esperienze all’estero? Ti risulta che i sostenitori di Andrea Pezzotta abbiano mai dato dei traditori e dei reietti ai ragazzi e alle ragazze che vanno a studiare o lavorare in altri Paesi? Per favore, evitiamo di spararle troppo grosse”.

“Una Bergamo che guarda al domani e che vuole crescere nella sostenibilità. Insomma, per farla breve: una signora città”. Volete una “signora città”, peccato che le signore in primis, ma ormai anche i  gli uomini virgulti abbiano paura a vivere alcune zone di questa città che la sinistra, in nome di un becero buonismo, ha lasciato in mano a bande di delinquenti e spacciatori che aggrediscono anche i ragazzini di dodici anni per rubare loro soldi e telefonini”.

Il tour nei quartieri, San Colombano e Valtesse

Continua, nel frattempo, il tour nei quartieri di Pezzotta. Questa volta tocca a San Colombano. Dopo oltre un’ora di incontro privato con don Roberto Trussardi all’oratorio, il ritrovo è al Doma Caffè, unico bar della zona e punto di ritrovo per gli abitanti. Ad accompagnarlo, Luisa Pecce, consigliere comunale della Lega, e Alessandro Valoti.

“Le chiacchiere e gli incontri fatti con gli esercenti e con gli abitanti hanno immediatamente evidenziato che il problema principale della zona è quello della mancanza di parcheggi – così Pezzotta -. Nel quartiere persiste una cronica mancanza di aree di sosta e questo non favorisce certamente il commercio, né l’afflusso di clienti e avventori per le tre realtà commerciali che si susseguono, una dietro l’altra, in via San Colombano: il caffè Doma, la tabaccheria e lo storico alimentari Santini”.

Così la titolare della tabaccheria, la signora Gavazzi: “Ho rilevato l’attività di mio padre perché volevo portare avanti quanto realizzato da lui in tanti anni, ma senza la possibilità di parcheggiare per i miei clienti, la situazione diventa di giorno in giorno più difficile, non c’è neanche la possibilità di carico e scarico per i nostri fornitori “. Stessa litania quando Pezzotta entra da Santini, unico alimentare rimasto in zona e a cui si affidano tante persone anziane del quartiere: “Oltre l’assenza di parcheggi, hanno ristretto la carreggiata rendendo il passaggio davvero scomodo. Noi ormai viviamo solo grazie alle persone che abitano qui vicino e possono raggiungerci a piedi, perché per tutti gli altri e impossibile arrivare in auto”.

Nel pomeriggio Pezzotta si è poi spostato nel cuore di Valtesse: visita in forma privata al CTE e di seguito all’oratorio Sant’Antonio e alla palestra. Il tempo non benevolo non ha scoraggiato gli abitanti del quartiere, che hanno riservato al candidato sindaco una calorosa accoglienza.

Ho riscontrato un grande sentimento di abbandono, dovuto alla carenza di alcuni servizi e in un quartiere come questo, con una forte vocazione al volontariato e con tante iniziative di comunità dedicate alle persone fragili, è doveroso cercare di intervenire per rimediare”.

 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
gfiovani e carnevali
Bergamo
Sicurezza, Carnevali: “Chi non percepisce quanto è stato fatto è perché vive solo nel suo studio”
Elena Carnevali
Amministrative 2024
Inaugurato il point, Elena Carnevali: “Vogliamo una Bergamo europea, non chiusa al provincialismo”
inaugurazione point pezzotta
Verso le amministrative
Pezzotta inaugura il suo Point: “Aiutatemi a portare una ventata d’aria nuova nella mia città, nella Bergamo che amo”
Generico febbraio 2024
Bergamo
Pezzotta, a Carnovali la prima tappa del tour dei quartieri: “Molti i luoghi della socialità in stato di abbandono”
andrea pezzotta
La polemica
Pezzotta: “Sant’Agata, Montelungo: meglio che questa amministrazione si prenda una pausa”
ida tentorio
Verso le amministrative
Fratelli d’Italia: “Il tempo pieno? Per Carnevali un premio di consolazione dopo la mancata elezione a Roma”
Generico febbraio 2024
Botta e risposta
Stazione, Carnevali: “Ho già incontrato il comitato di quartiere e i loro bisogni sono al centro del mio programma”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI