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Grumello del monte

Uccise il padre della ex a martellate: confermata in appello la condanna a 23 anni

Hamedi El Makkaoui è stato ammesso al percorso di giustizia riparativa nonostante la famiglia dell'imprenditore non se la senta di cercare una riconciliazione

Grumello del Monte. Confermati in appello i 23 anni di reclusione per Hamadi El Makkaoiu, il 25enne marocchino che il 19 aprile 2022 uccise a martellate l’imprenditore di Grumello del Monte Anselmo Campa, 56 anni, padre della sua ex fidanzata.

I suoi difensori avevano chiesto di far cadere l’aggravante dei futili motivi e che le attenuanti venissero considerate equivalenti, ma il tribunale bresciano non ha accolto le richieste, ed ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’Assise del tribunale di Bergamo.

Il giovane è comunque stato ammesso al percorso di giustizia riparativa, per favorire la conciliazione con la famiglia della vittima. Anche se Federica Campa, la figlia di Anselmo, ex convivente dell’imputato, ha esplicitamente dichiarato che per il momento non se la sente. Lo stesso la moglie, Sara Belotti, che ha vissuto il delitto come un tradimento. El Makkaoui infatti era stato accolto come un figlio dalla famiglia bergamasca, che lo ha sempre aiutato procurandogli anche un posto di lavoro all’interno della ditta dell’imprenditore. Per questo motivo diventa ancora più difficile per lei elaborare il lutto rispetto alla perdita, per di più in modo così violento, del marito.

Il percorso, su disposizione della Corte d’appello, verrà avviato lo stesso: il 25enne non si confronterà direttamente con i parenti della vittima, ma parteciperà ad un progetto che lo aiuterà a tentare una riconciliazione con i Campa. La giustizia riparativa non influisce sulla pena, che infatti è stata riconfermata, ma potrebbe essere tenuta in considerazione rispetto ai permessi relativi alla detenzione.

Federica Campa e l’imputato erano stati fidanzati per alcuni anni ed erano andati a convivere grazie anche all’iuto dei genitori di lei. Il padre lo aveva assunto nella sua azienda e gli aveva anche dato un’auto, una Renault Clio che Hamedi stava pagando a rate. Aveva già versato ad Anselmo circa 5mila euro, quando l’imprenditore, dopo che la relazione tra la figlia e il 25enne era finita, gli aveva richiesto indietro la vettura.

Hamedi l’aveva quindi restituita e richiedeva indietro, almeno in parte, la somma che aveva già versato. Campa non ne voleva sapere e aveva rivenduto l’auto. Anche quella sera di aprile di due anni fa il marocchino era andato a casa dell’imprenditore per chiedere i soldi. Ma lui l’aveva trattato male e lo aveva insultato, scatenando così una reazione violenta nel giovane che, afferrato un martello, lo aveva colpito numerose volte al corpo e alla testa, lasciandolo senza vita sul pavimento.

Erano stati gli amici del 56enne che, non vedendolo al bar dove solitamente si trovavano per giocare a carte, erano andati a cercarlo a casa trovandolo privo di vita.

 

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