Osio Sopra. Scuola, assicurazione Cattolica e diocesi di Bergamo sono stati ammessi come responsabili civili nel processo per lesioni colpose gravi e gravissime aggravate, per la vicenda dei bambini ustionati all’asilo San Zeno di Osio Sopra. Il giudice, nell’udienza predibattimentale, ha accolto le richieste avanzate dalle famiglie di Elisa Prandi e Alessandro Bonansinga, i due piccoli che il 30 maggio 2022 riportarono le lesioni più gravi. Il loro legale, l’avvocato Danilo Delia, aveva avanzato la stessa richiesta anche per il Ministero dell’Istruzione, ma in questo caso il giudice non ha accolto.
Nell’udienza fissata per il prossimo 18 giugno ci sarà la formalizzazione della presenza dei responsabili civili e si discuterà rispetto al rinvio a giudizio della coordinatrice della scuola materna, Simonetta Nava e della maestra della sezione blu Monia Valsecchi. Le loro posizioni sono state stralciate rispetto a quella di Roberto Tornicelli, il papà che materialmente spruzzò il bioetanolo sul braciere allestito in giardino per arrostire i marshmellows. Giovedì 22 febbraio il giudice Patrizia Ingrascì ha ammesso il giudizio con rito abbreviato, che verrà discusso il prossimo 16 aprile.
Intanto due papà che erano presenti quel giorno attorno al braciere e che avevano riportato delle scottature, sono stati risarciti e hanno rinunciato alla costituzione di parte civile. Restano invece i Prandi, i Bonansinga, i parenti di una bimba ustionata lievemente al volto e quelli di un compagno colpito dalle fiamme ad una caviglia. Un’altra famiglia, quella di una bimba che ha riportato un’ustione profonda al polpaccio, ha preferito comparire come parte offesa.
Le condizioni di Elisa e Alessandro
Elisa Prandi, proprio il giorno della tragedia, compiva 4 anni ed aveva portato all’asilo dei dolcetti per festeggiare con i suoi compagni. Ma la mattinata, partita con una festa, si trasformò in dramma: la bambina fu investita in pieno dalle fiamme e riportò ustioni sull’85 per cento del corpo. Rimase ricoverata per 10 mesi e subì numerosi interventi.
Ora, nonostante debba tenere costantemente, giorno e notte, delle guaine elastocompressive su braccia e gambe e una maschera sul volto, frequenta l’ultimo anno di asilo (non il San Zeno) ed è in attesa di essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. “Sono diversi mesi che aspettiamo di essere chiamati – racconta la mamma, Angela Perico -. Dovranno metterle dei cuscinetti sotto la cute per estendere la pelle del collo e dovrà rimanere ricoverata parecchio. Speriamo che ci chiamino a breve perché Elisa a settembre inizierà la prima elementare e non vorrei perdesse mesi di scuola”.
Alessandro restò ricoverato 47 giorni, con le gambe, un braccio e il viso ustionati. Anche lui deve indossare le guaine 24 ore su 24, ha subito diversi interventi e ora è in attesa della chiamata da parte dell’ospedale Niguarda di Milano: “Dovrà essere ricoverato per effettuare delle infiltrazioni che gli praticheranno in anestesia generale – spiega la mamma Sabrina Ciulla -. Poi dovrà sottoporsi a sedute di laserterapia, ma per ora le cicatrici non sono ancora pronte. Il 3 marzo partiremo per la Francia, dove Alessandro affronta delle cure termali che però sono dolorose, dato che le cicatrici vengono colpite con dei micro getti di acqua. Lo accompagneremo solo io e mio marito. Gli altri nostri due figli rimarranno con i nonni perché il più grande è in terza media e quest’anno ha gli esami e non vogliamo far perdere troppi giorni di scuola a lui e al fratello. La scorsa estate invece ci siamo andati tutti insieme”.
Il bambino è seguito anche a livello psicologico ed ha iniziato il percorso Emdr, una tecnica che serve per rielaborare gli eventi post traumatici da stress.
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