Bergamo. Oltre tremila studenti al Gewiss Stadium: anche nel 2024 l’Atalanta porta la Scuola allo Stadio. Il progetto che coinvolge gli studenti bergamaschi (e non) è giunto alla 21esima edizione. Ideato nel 2001 da Lucia Castelli, psicopedagogista del settore giovanile, e Stefano Bonaccorso, responsabile dell’attività di base dopo aver allenato i ragazzi, si pone obiettivi educativi e sociali unendo l’aspetto culturale dello sport. Un’iniziativa con una valenza formativa riconosciuta dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno.
In venti edizioni sono stati coinvolti 27mila studenti delle scuole di città e provincia bergamasca, ma anche di Brescia, grazie al gemellaggio della Capitale della Cultura. Saranno 3135, provenienti da 64 scuole (si va dalle primarie alle secondarie di secondo grado): i 10 incontri, con oltre 300 alunni per ogni appuntamento, si svolgeranno tra il 27 febbraio e il 5 aprile la mattina dalle 8.45 alle 12.10. Gli studenti inizieranno il loro giro sedendosi sugli spalti, ma avranno anche la possibilità di visitare gli spogliatoi, le stanze della pancia dello stadio, le panchine, il bordocampo.
“Investiamo tanto tempo in questa attività”, evidenzia Umberto Marino, direttore generale dell’Atalanta, alla presentazione del progetto svoltasi al Gewiss Stadium martedì (20 febbraio). “Il rapporto con il territorio è fondamentale per creare un momento fondamentale di riflessione. Roberto Samaden ha portato grande attenzione agli aspetti sociali e al territorio, insieme a Lucia Castelli”, sottolinea.
“La mia presenza è fondamentale per riconoscere il lavoro che è stato fatto: tutto ciò che è sportivo e fatto coi giovani deve essere anche educativo”, aggiunge il responsabile del settore giovanile, “Questo dovrebbe essere un modello che le società dovrebbero seguire, perché è il frutto di collaborazione tra famiglia, scuola e società sportiva. Atalanta è soprattutto una scuola di vita: da dentro ne conosco ancora di più il valore”.
Aggiunge Lucia Castelli: “Vedendo che allo stadio non c’era tanta educazione, abbiamo pensato di fare qualcosa. 21 anni fa abbiamo iniziato questo progetto che coinvolge le scuole, primarie e secondarie di primo grado, arrivando ora anche alle secondarie di secondo grado. A dimostrazione che Atalanta è una scuola professionale”.
Per i concorsi “Il mio slogan per un tifo corretto”, “Il calcio libero dal razzismo” e “Atalanta: mitologia del nome” sono state premiate la classe 3ªB della scuola secondaria di 1° grado di Manerba (Brescia), la 3ªE della scuola secondaria di 1° grado di Padenghe (Brescia), la 2ªA della scuola secondaria di 1° grado di Pradalunga, la 2ªE della scuola secondaria di 1° grado di Villa di Serio, gli alunni Chiara Poli, Giulia Carissimi e Pietro Carrara della 1ªD della scuola secondaria di 1° grado di Cene, l’alunna Hargun Singh della 2ªA della scuola secondaria di 1° grado di Verdellino.
Sono intervenuti Il Prefetto Giuseppe Forlenza – che dal palco ha premuto sul bisogno di “qualità dell’accoglienza per le giovani generazioni, per far capire come sport e calcio siano veicolo di educazione” e che “questi esempi positivi vanno amplificati” – il Colonnello Salvatore Sauco, comandante dei carabinieri di Bergamo, Romina Russo, consigliera della Provincia di Bergamo, Ferruccio Rota, Presidente del consiglio comunale, Ilenia Fontana, referente dell’ufficio scolastico territoriale, Betty Paganessi, fiduciario Coni, Gianlauro Bellani, consigliere regionale FIGC LND, Gaetano Paternò, presidente CSI, Milvo Ferrandi, segretario generale UISP, Nicola Radici, rappresentante FIGC Bergamo, e il rappresentanti degli sponsor Volvo, Brembo, Wüber, Giochi Preziosi, Dole e Lactis.
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