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Elezioni

Europee, per la prima volta il voto a distanza per gli studenti fuorisede?

L’8 e 9 giugno, unicamente per le elezioni europee, gli studenti fuorisede potrebbero per la prima volta votare a distanza. Presentato un emendamento in Commissione Affari Costituzionali del Senato da approvare entro marzo

A meno di 4 mesi dal voto per le europee e comunali (8 e 9 giugno 2024) una bella notizia per gli studenti fuorisede: è stato depositato, da quattro senatori di Fratelli D’Italia, un emendamento al Decreto Legge 997 per il voto a distanza, valido per i soli studenti e per le elezioni europee.

Pur non interessando anche le elezioni comunali, che nella provincia di Bergamo interesseranno 164 comuni capoluogo compreso, si tratta di un primo passo in avanti per permettere a questa fascia di popolazione che per partecipare alla vita democratica del paese deve affrontare costi di trasporto per rientrare al proprio domicilio spesso proibitivi.

L’emendamento di legge è dunque una “disposizione sperimentale” che interesserà circa 600 mila studenti e studentesse di tutta Italia se approvato. Per questo saranno necessari due passaggi, uno al Senato e uno alla Camera, entro fine marzo.

Cosa cambierebbe per gli studenti fuorisede alle prossime elezioni europee? Tenendo conto della suddivisione del territorio in cinque circoscrizioni elettorali – Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud e Isole – si possono verificare due scenari.

Se lo studente è domiciliato in un comune appartenente alla stessa circoscrizione elettorale del comune di residenza – ad esempio, studia a Torino ma risiede a Bergamo – deve inviare una richiesta formale entro 35 giorni precedenti le elezioni al comune di residenza (nell’esempio Bergamo) che avrà 15 giorni di tempo per approvare la richiesta e trasferire i dati al comune di domicilio (nell’esempio Torino).

Quest’ultimo comunicherà, entro 5 giorni prima del voto, allo studente il seggio nel proprio comune di domicilio a cui dovrà recarsi per votare.

Nel secondo caso, ovvero uno studente domiciliato in un comune appartenente ad una diversa circoscrizione elettorale – ad esempio uno studente residente a Catania ma che studia a Bergamo – va sempre fatta la richiesta come nel primo caso. Questa volta al termine dell’iter verrà indicato il seggio in cui recarsi per il voto, ma tale seggio si troverà nel capoluogo di regione.

Quindi se lo studente è domiciliato a Bergamo dovrà comunque recarsi a Milano per votare perché solo nei capoluoghi di regione verranno allestite le “sezioni elettorali speciali” per le persone che ricadono nella seconda casistica.

Rimane la criticità nel caso lo studente o studentessa sia interessato anche dalle elezioni comunali nel proprio comune di residenza, perché per votare per queste ultime dovrebbe per forza fare rientro nel proprio paese.

L’emendamento di Fratelli D’Italia va nella stessa direzione del disegno di legge presentato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, e tuttora in fase di discussione, sempre presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Tale DDL necessitava di un’approvazione entro il 15 febbraio per poter entrare in vigore già nella prossima tornata elettorale e interessare l’intera platea di fuorisede che ammonta a 5 milioni di persone. Questo non è avvenuto e pertanto l’unica possibilità di un voto – per le sole europee – a distanza rimane l’approvazione dell’emendamento al DDL 997.

Il tema del voto dei fuorisede è stato al centro del dibatto pubblico anche grazie all’organizzazione no-profit The Good Lobby che in collaborazione con FantaSanremo (che nella terza serata del festival ha istituito il “bonus matita” per ricordare l’appuntamento elettorale), Will Media e Rete Votosanodalontano aveva organizzato un sit-in davanti al Senato a fine gennaio per ricordare l’urgenza dell’approvazione di una legge in materia.

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