Bergamo. Ci sarebbero almeno tre buone ragioni perché l’Atalanta si presenti alla sfida interna contro il Sassuolo con qualche modifica in difesa nel proprio undici titolare. Iniziamo dalla prima, la più importante: perché ora, finalmente, le alternative ci sono e sono valide.
Isak Hien in settimana ha infatti ripreso a lavorare insieme al gruppo ed è a piena disposizione in vista del match sabato (17 febbraio, calcio d’inizio alle 20.45 al Gewiss Stadium, per il quale mancherà Lookman). Lo stesso vale per Rafael Toloi, visto solo in un paio di spezzoni nel finale contro Lazio e Genoa nelle ultime due giornate dopo i problemi a livello muscolare e le varie ricadute.
Detto questo, il secondo motivo va da sé: con un ciclo infernale come quello che attende la Dea dal 25 febbraio al 17 marzo, Gasperini ha bisogno di contare su tutti nella migliore condizione possibile. Fa parte di questa logica anche il ritmo partita. Cosa che né Hien né Toloi hanno.
Il neoacquisto dal Verona, prima di fermarsi per un problema al bicipite femorale, in nerazzurro si è visto solo da subentrato contro Roma e Frosinone. Il capitano invece non gioca titolare addirittura da inizio novembre contro lo Sturm Graz.
Il trio titolarissimo composto da Djimsiti, Kolasinac e Scalvini – in ordine di minutaggio – finora è stato chiamato agli straordinari e forse tirare il fiato in vista delle sfide chiave potrebbe permettere loro di affrontarle al meglio. Milan in casa, Inter in trasferta, Bologna in casa, Europa League in trasferta, Juventus in trasferta, ritorno dell’ottavo europeo, Fiorentina in casa. Rigorosamente giocando ogni tre giorni.
Il terzo motivo? Il rischio squalifiche di uno dei tre sopracitati. Djimsiti e Kolasinac hanno già tre cartellini gialli a carico, con un quarto giallo entrerebbero in diffida e con il quinto scatterebbe il turno di stop (valido solo per la Serie A). Scalvini, un po’ più tranquillo, è fermo a due, così come Toloi, mentre Hien è fermo a uno. Fattore di rischio da considerare quando i punti in palio peseranno.
Ovvio, non è da escludere – anzi – che per l’ottava partita consecutiva la linea sia composta dal solito trio: l’impegno non va preso sotto gamba e la filosofia di Gasperini è sempre quella di schierare chi sta meglio. Potrebbe prevalere anche stavolta. Ma, dall’altra parte, i buoni motivi per cambiare non mancano. Tre in particolare.
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