Dall’analisi emerge che nei primi nove mesi del 2023 sono 9 distretti lombardi, sui 23 monitorati, a registrare esportazioni oltre i livelli del corrispondente periodo del 2023.
Tra le filiere distrettuali in Lombardia, si distingue positivamente l’Agroalimentare (+1,7%) dove spiccano il Riso di Pavia (+19,7%), e i Vini e distillati del bresciano (+12,3%), bene anche quattro distretti della meccanica strumentale: distretto di Milano e Monza (+10,8%) e di Bergamo (+15,3), delle Macchine per la lavorazione e la produzione di calzature di Vigevano (+17,1%) e della Lavorazione metalli Valle dell’Arno (+1%). Per il sistema moda, che nei primi nove mesi ha mostrato una contrazione rispetto al 2022, si distinguono l’Abbigliamento-tessile gallaratese (+3%) e la Calzetteria di Castel Goffredo (+4%). Così come rimane in territorio positivo l’evoluzione dell’export della Gomma del Sebino Bergamasco (+0,8%).
In linea generale i 23 distretti tradizionali monitorati mostrano dati di export nei primi nove mesi del 2023 in riduzione (-3%), condizionati da un calo nel III trimestre 2023 fisiologico che, oltre a risentire del rallentamento della domanda internazionale, è influenzato anche dal confronto con un ottimo andamento avuto nel 2022. È verso i mercati maturi che l’export dei distretti lombardi ha registrato il calo maggiore in particolare, per i distretti della metalmeccanica verso la Germania, principale mercato di sbocco.
Continua la crescita dell’export dei Poli tecnologici della Lombardia (+9,5%) che nei primi nove mesi del 2023 chiudono in progresso rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Nel dettaglio: il Polo farmaceutico lombardo (+7,3%), il Polo ICT di Milano e Monza (+2,9%), il Polo aerospaziale della Lombardia (+66,9%) e il Biomedicale di Milano (+0,3%).
“La capacità competitiva dei distretti presenti in alta Lombardia emerge anche in un trimestre di generale rallentamento dell’export – commenta Daniele Pastore, Direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo -. Come Intesa Sanpaolo continuiamo a stimolare gli investimenti delle PMI, con particolare attenzione ai progetti sostenibili, certificazioni ambientali, brevetti e autoproduzione di energia rinnovabile, accompagnandole verso le opportunità disponibili, come i bandi del PNRR e i finanziamenti con garanzie anche ventennali concordate con SACE. La tipica organizzazione per filiere della nostra regione è in grado, tra l’altro, di agevolare anche le piccole aziende nell’accesso al credito: evoluzioni che siamo attenti a sostenere e a cui daremo ancora più supporto. Ad oggi in Lombardia abbiamo siglato oltre 200 contratti di filiera, per un giro d’affari di oltre 24 miliardi di euro e 4.200 fornitori coinvolti”.
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