Sanremo. In viaggio verso la Città dei Fiori per seguire la terza serata della kermesse ripenso allo show appena terminato. Ahimè nessuna follia ma…
Questo è Half Time, commento tecnico e senza scrupoli a cavallo di una serata e l’altra. Riviviamo quanto successo mercoledì 7 febbraio con 6 pillole mica da ridere:
Travolta, travolto: l’Imbarazzo iniziale con il passare dei minuti è cresciuto così tanto da fare il giro culminando con l’immagine di un John Travolta svogliato ridotto a foca monaca con la palla per puro divertimento dei due conduttori. Un momento fighissimo. Assistere ad Amadeus e Fiorello così contenti è goduria per coloro che in quello specchio si rivedono piegati dal ridere con l’amico di sempre.
E comunque dai, un milione di euro. Il ballo del Qua qua lo facevo pure io per un paio di ore.
Bello. E finalmente un po’ di polemica.
Dargen hai vinto tu: Diodato fa il presentatore con l’energia di chi ha bisogno del Polase (non è pubblicità occulta)Dargen super sicuro col brano cassa in quattro e il coro da stadio, eppure l’unica con un testo potente e con un arrangiamento davvero bello e una performance che lascia il segno. Uscita democristiana ma ad oggi una delle poche canzoni in gara degne di Sanremo e non di Battiti Live (che ha tutto il suo perché)!
Giorgiaaaaa: Frac anche per la co-cocoduttrice ma al posto dei pantaloni porta gli shorts e gli stivaloni sopra il ginocchio. Sopra effetto Silvan, sotto come Annalisa. Benedetta ragazza siamo sicuri che sia una soluzione elegante? Poi canta e tutto l’Ariston è in piedi.
La regia: Stefano Vicario è fuoriclasse indiscusso. Tuttavia la seconda puntata conferma che il prodotto televisivo (con 12, dodici, telecamere a servizio) quest’anno forse…
Del palco di Gaetano Castelli avremo modo di pararle nel commento tecnico finale della prossima settimana. Perché ha tutto un suo ruolo. Tuttavia il visivo non dialoga con la musica e con le canzoni, ma tende a scriverci sopra. Manca una partitura. Manca quel quid che renda le immagini fluide come quelle delle ultime due edizioni, quasi infallibili.
Così almeno pare a me. E a voi?
Extra: Gli Autogol sono protagonisti di quattro missioni speciali durante il Festival. Tra incontri con gli artisti e il pubblico, i tre raccontano in maniera insolita tutto quello che succede nella settimana musicale più attesa dell’anno. Bravissimi. Ancora non si capisce perché a condurre Primafestival non ci siano ancora loro, con Andrea Delogou è chiedere troppo?
Numeroni: Half Time è irriverenza e tecnica, i numeri ci piacciono tanto, spariamone altri random proprio qui, alla fine di questo secondo appuntamento con la rubrica.
La direttrice Marketing Rai riguardo ai dati di #Sanremo2024 su Rai Play: “Non ci avrei mai potuto credere che sarebbe successa una roba del genere” Chi spegne prima la tv recupera il giorno dopo sulla piattaforma, picco alle 6 di mattina. Un nuovo indice totalizzante che comunque bho, vale la pena sottolineare.
Finisce la fiera e il podio è di Geolier, seguito da Irama e Annalisa.
Il Sanremo più lineare di sempre potrebbe regalarci un brivido finale con una vittoria a sorpresa, dopo due edizioni da vincitori telefonatissimi.
Una sciocchezza questa cosa di non mostrare la classifica provvisoria completa: parliamo di una competizione, ed è giusto che sia gli artisti e il pubblico scoprano il piazzamento. Uffa.
Ottima l’idea invece quella di lanciare la canzone in gara del Big quando scende le scale per presentare un altro Big.
La festa appena cominciata è già finita. Non posso tollerare un finale ridotto all’una. Soprattutto dopo aver preso ferie per una settimana. Il bello di questo rito popolare è il pellegrinare fino a notte fonda. Eddai ammettiamolo.
Proprio adesso che per tirarmi su ho mangiato mezza tavoletta di cioccolato fondente mi tocca salutare Ama, Ciuri, e tutto il carrozzone di Sanremo 2024 per dargli appuntamento al terzo episodio.
Tra qualche ora si torna in campo. In attacco Teresa Mannino.
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