Nella tarda mattinata di ieri – lunedì 5 febbraio – si è diffusa la notizia che nessuno avrebbe mai voluto leggere. Sofia Goggia, impegnata in una discesa sulla pista Casola Nera a Temù in vista della prova di gigante a Soldeu (Andorra), è violentemente caduta fratturandosi la tibia e il malleolo tibiale della gamba destra.
L’ennesimo infortunio di una carriera maledetta. A partire dal 2007, quando a 14 anni si ruppe per la prima volta il legamento crociato e il menisco esterno del ginocchio destro, la neve ha riservato a Sofia numerose spiacevoli sorprese. Ma il comune denominatore a tutte le sfortunate cadute che l’hanno vista negli anni protagonista è sempre stato solo uno: la sua forza di rialzarsi, il suo desiderio di ritornare a fare ciò che ama e in cui ha dimostrato più volte di essere una delle migliori atlete del pianeta. Sciare.
Distorsioni, fratture, rotture di legamenti. La carriera di Sofia Goggia è costellata di piccoli drammi sportivi che ne hanno tremendamente condizionato il palmarès. Ma se, nonostante la concatenazione di fatalità, tutt’oggi possiamo tranquillamente affermare come lei sia diventata una delle sciatrici più forti nell’intero panorama internazionale, è esclusivamente merito della sua perseveranza e caparbietà.
Da Altenmarkt a Garmisch, passando per Lake Louise e Killington. Fino ad arrivare a St.Moritz, quando nel dicembre del 2022 si classificò seconda in discesa libera – dietro solamente ad Elena Curtoni – nonostante una mano rotta.
L’infortunio di ieri rappresenta l’ennesima chiamata a rialzarsi, un imperativo che la campionessa bergamasca è riuscita ogni volta a porre al centro della propria quotidianità. Una quotidianità che, nonostante i numerosi stop, le ha permesso di diventare una delle atlete bergamasche più vincenti degli ultimi anni.
![Sofia Goggia](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2022/12/generico-dicembre-2022-733411.jpg)
Bergamasca sì, non a caso. La tenacia che ha contraddistinto ogni sua reazione ai guai fisici che ne hanno condizionato la carriera la rende un vero e proprio simbolo dei valori che caratterizzano Bergamo. Una città alla quale Sofia è sempre stata fortemente legata e di cui per tanti aspetti rappresenta l’incarnazione.
Anche dopo il doloroso esito degli esami svolti ieri pomeriggio, la sciatrice si è immediatamente rimessa in pista, andando subito sotto ai ferri alla clinica La Madonnina di Milano. L’operazione è perfettamente riuscita e tra circa 40 giorni potrà già iniziare con la fisioterapia attiva.
E se è vero che questo ennesimo ko rischia seriamente di compromettere la sua rincorsa verso i Mondiali 2025 e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, la storia della sua carriera offre speranza e fiducia che la campionessa bergamasca sarà di nuovo in grado di dare una decisa scossa e tornare presto dove è dominatrice incontrastata, le nevi.
In bocca al lupo Sofia, le piste sono lì ad aspettarti.
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