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La protesta

La Bedeschi di Lallio verso la chiusura dell’officina: sciopero di 8 ore

A rischio il posto di lavoro di 20 dipendenti. La Uilm all'azienda: "Ricorrete agli ammortizzatori sociali"

Lallio. Sciopero di 8 ore alla Bedeschi di Lallio, azienda specializzata nella produzione di soluzioni per la movimentazione di materiali.

Nell’incontro che i vertici dell’azienda hanno tenuto lunedì 31 gennaio con la Rsu, sono state illustrate le difficoltà che il gruppo sta attraversando e la soluzione prospettata è quella di chiudere il ramo della produzione del sito di Lallio.

Si parla in particolare di far cessare l’attività dell’officina, provvedimento che interesserebbe una ventina di dipendenti i quali rischiano di rimanere senza un impiego.

Una volta concluso l’incontro con la parte datoriale, è stata indetta subito un’assemblea con i lavoratori, che sono stati informati rispetto alle decisioni comunicate dall’azienda.

“Le difficoltà della Bedeschi, soprattutto negli ultimi due anni, erano già note a tutti e il timore che si potesse arrivare ad una comunicazione di questa natura c’è sempre stato – dichiara Albina Pjeci della Uilm Bergamo-Cremona -. Tuttavia i tentativi dell’azienda di uscire dalla condizione di crisi, le sostituzioni del personale impiegato in officina che andava in pensione e in ultimo le rassicurazioni date ai lavoratori anche da parte dell’AD durante la cena di fine anno, davano a pensare che questi timori fossero infondati.

Oggi in assemblea i lavoratori a voce unita (sia quelli direttamente toccati dalla comunicazione, sia la parte impiegatizia) chiedono alla Bedeschi di rivedere la propria posizione e di individuare soluzioni alternative per superare queste difficoltà, senza lasciare indietro nessuno”.

“La notizia della decisione della Bedeschi di chiudere il reparto di produzione del sito di Lallio ci ha profondamente rammaricato – dichiara il Segretario Generale della Uilm Bergamo-Cremona Emilio Lollio -. Siamo dispiaciuti e naturalmente contrari a questa scelta che mette in difficoltà venti lavoratori con le loro famiglie. Nonostante Bergamo sia una provincia fortemente industrializzata iniziamo l’anno avvertendo una maggiore sofferenza sul lavoro rispetto agli ultimi anni passati. Come Uilm riteniamo che, prima di adottare prese di posizione di questa natura, sia necessario far ricorso agli ammortizzatori sociali, da utilizzare per permettere di gestire nel modo più adeguato qualsiasi tipo di riorganizzazione”.

Per contrastare la decisione dell’azienda, i lavoratori sciopereranno 8 ore nella giornata di giovedì 1 febbraio, con presidio davanti all’azienda dalle 8 alle 12.

 

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