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Confai Bergamo

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Confai sostiene le rivendicazioni della Regione Lombardia a Bruxelles

Bolis (Confai Bergamo e Lombardia): "E' indispensabile restituire al mondo agricolo un ruolo centrale nell'agenda ambientale europea dei prossimi anni"

“L’analisi presentata dalla Regione Lombardia a Bruxelles contiene rivendicazioni assolutamente in linea con una visione rigorosa e pragmatica dello sviluppo sostenibile. È indispensabile restituire al mondo agricolo un ruolo centrale nell’agenda ambientale europea dei prossimi anni”: con queste parole Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec, ha manifestato il plauso del settore agromeccanico e agricolo riguardo alle recenti dichiarazioni dell’assessore lombardo all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, che ha incontrato nelle sedi delle istituzioni comunitarie il ministro Lollobrigida e i rappresentanti della filiera agroalimentare e della ricerca.

Per mezzo di un documento programmatico presentato a Bruxelles, la Regione Lombardia ha sottolineato l’importanza di riorientare parzialmente l’approccio dell’UE alle questioni agroambientali e di affrontare il tema della sostenibilità “superando i limiti dei valori e dei paletti imposti e calati dall’alto, senza tenere conto delle singole realtà territoriali”.

“Si tratta di una presa di posizione sicuramente condivisibile – osserva Sandro Cappellini, consulente organizzativo e responsabile delle relazioni istituzionali di Confai Lombardia-, che rispecchia peraltro le proposte che da tempo il settore agromeccanico avanza in riferimento alla necessità di potenziare gli investimenti in ricerca e tecnologia applicata, quale strada maestra per generare una sostenibilità economica e ambientale fondata su basi solide”.

“L’approccio comunitario auspicato dall’assessore Beduschi – sottolinea il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – va nella direzione di dare più peso ai territori e, pertanto, risulta assolutamente compatibile con l’ispirazione di fondo dell’attuale politica agricola comune. Se si vuole dare attuazione a questi indirizzi, occorrerà un accordo interistituzionale per ridurre il peso della burocrazia che grava attualmente sulle imprese del settore e per promuovere una visione concreta dell’azione ambientale svolta dagli attori del settore primario”.

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