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Bergamo

All’ex Caserma Montelungo la prima soglia d’inciampo della Lombardia fotogallery video

Davanti all’ex Caserma Montelungo, già Umberto I, lunedì 29 gennaio è stata posta una Stolperschwelle – Soglia d’inciampo a ricordare che quel luogo nel cuore della nostra città che funzionò come campo di transito

Bergamo. Il 2024 è segnato da un’importante iniziativa: lunedì 29 gennaio alle 11, per la prima volta in Lombardia, è stata posta, davanti all’ex Caserma Montelungo, già Umberto I, una Stolperschwelle – Soglia d’inciampo a ricordare che quel luogo nel cuore della nostra città che funzionò come campo di transito.

Da lì, il 17 marzo e il 5 aprile 1944, 807 uomini e 43 donne furono trasferiti alla stazione di Bergamo e quindi direttamente nell’universo concentrazionario. I più avevano partecipato agli scioperi che nei primi giorni del marzo 1944 coinvolsero il Piemonte, la Lombardia e la Liguria.

La soglia d’inciampo si aggiunge alle nove pietre d’inciampo già presenti in città:
– (GdM 2021) Alessandro Zappata, deportato al campo di Flossembürg – ex Carcere di Sant’Agata;
– (GdM 2022) Teresa Savio, condannata dal tribunale militare germanico – Parco del Quintino Via Quintino Basso 33; Giuseppe Stella, internato militare italiano – Via Borgo Palazzo 25; Aldo Ghezzi, deportato politico – Via Pignolo 42, Roberto Bruni, deportato politico – Via Francesco Cucchi 3; Ilda e Bella Marianna Sonnino, deportate razziali – Via S. Bernardino, 22;
– (GdM 2023) Adolfo Barnaba, condannato dal Tribunale militare germanico – Parco Sandro Pertini Via Moretti 25; Giovanni D’Amico, deportato come politico prima a Bolzano e poi a Mauthausen – Piazza Rosate 4.

Ad accompagnare il progetto, i podcast ANEDdoti, realizzati da ANED Bergamo. Disponibili sulle principali piattaforme di streaming audio, i podcast nascono con lo scopo di divulgare le vicende degli uomini e delle donne che subirono le deportazioni nazifasciste dal nostro Paese.

I nuovi episodi ricostruiscono la vicenda dell’ex Caserma Montelungo, in cui 850 persone vennero imprigionate prima di essere deportate nel lager di Mauthausen. Erano lavoratrici e lavoratori delle fabbriche del centro-nord Italia che nel marzo 1944 scioperarono contro la guerra, la dittatura fascista e l’occupazione nazista e per questo vennero deportate, in quanto oppositori politici. ANED Bergamo ricorda l’80° anniversario dei grandi scioperi del marzo ’44 e il ruolo centrale della nostra città, insieme agli studenti delle scuole che partecipano alla realizzazione di questi nuovi episodi di ANEDdoti.

NADIA GHISALBERTI: “LA MONTELUNGO COME SEDE UNIVERSITARIA PORTERÀ CON SÈ QUESTA MEMORIA”

“L’amministrazione comunale di Bergamo celebra il 27 Gennaio, Giorno della Memoria, perché fare memoria è parte fondamentale del nostro impegno civile – afferma Nadia Ghisalberti,  Assessora alla Cultura -. Questo impegno ci porta a guardare al passato per imparare a comprendere il presente, ad essere cittadini attenti e attivi, a riconoscere le ingiustizie e non restare indifferenti. In questa giornata ricordiamo l’orrore del nazifascismo, avendo la forza di riconoscere che le dinamiche di violenza purtroppo si ripetono, ancora oggi, e che l’umanità non ha ancora imparato dai propri errori. Per questo è così importante continuare a conoscere a fondo i fatti e soprattutto entrare nel vivo delle storie. Con questo obiettivo il Comune ha incaricato ISREC di coinvolgere nel progetto le nuove generazioni, accompagnandole in laboratori di memoria attiva e rendendole protagoniste delle cerimonie istituzionali. Un lavoro rigoroso e prezioso che lascia un’eredità importante. Dal 2021 Bergamo fa parte della rete delle Stolpersteine dell’artista Gunter Demnig, un importante monumento di memoria internazionale, testimonianza artistica e concreta delle persone che hanno subito la deportazione. Dal 2021 sono state poste a Bergamo 9 Stolpersteine – Pietre d’inciampo, ciascuna dedicata a una persona e alla sua storia. Quest’anno per la prima volta poniamo una Stolperschwelle – Soglia d’inciampo, una pietra che racchiude una storia collettiva. Questa pietra ricorda il tempo in cui la Ex Caserma Montelungo, già Umberto I, fu campo di transito da cui furono deportati 807 uomini e 43 donne. La maggior parte di loro aveva preso parte agli scioperi del marzo 1944. La pietra sarà posta insieme agli studenti e alle studentesse dell’IC “Alberico da Rosciate” e della Consulta dell’Università degli studi di Bergamo. Proprio loro saranno presto i nuovi abitanti della ex caserma, che avrà una nuova vita come sede universitaria, ma che porterà con sé la memoria di quanto è stato. L’Assessorato alla Cultura ha raccolto le iniziative dei soggetti culturali della città, che ogni anno organizzano incontri, letture, mostre, spettacoli di teatro e cinema, rivolti a tutta la cittadinanza e a ogni fascia d’età. Queste proposte culturali rendono il Giorno della Memoria una ricorrenza partecipata e un’occasione di crescita per ciascun individuo e per la comunità”.

La prima
L'assessora Nadia Ghisalberti

MARZIA MARCHESI: “NECESSARIO EDUCARE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ”

“Per il Giorno della Memoria 2024, l’Assessorato all’Educazione alla Cittadinanza e alla Pace ha organizzato con il CPL, Centro di Promozione per la Legalità, uno spettacolo teatrale che si è svolto il 25 gennaio scorso all’Auditorium del Liceo Mascheroni – dichiara Marzia Marchesi, Assessora alla Pace e Educazione alla Cittadinanza -. Un appuntamento che si è inserito nel Calendario Civile, un percorso che da alcuni anni ci vede impegnati nella costruzione di una serie di appuntamenti dedicati alla memoria e alla conoscenza dei fatti della nostra storia da condividere con i ragazzi delle scuole superiori della nostra città. Quest’anno la collaborazione è stata estesa al CPL con cui realizziamo da sempre progetti sull’educazione alla cittadinanza e alla legalità. L’evento è stato l’occasione per guardare al Giorno della Memoria attraverso delle storie segnate dal filo sottile della manipolazione, del limite tra verità e finzione che ha segnato profondamente il periodo dell’ascesa del nazismo durante il quale sono contestualizzate, ma che riguarda tutti noi, ancora oggi, la nostra capacità critica e la circolazione e l’accesso all’informazione come conquista di libertà”.

ELIBETTA RUFFINI: “UN LUOGO DOVE SI ENTRAVA CITTADINI E SI USCIVA NUMERI DA DEPORTARE”

“Il progetto delle Pietre d’inciampo è andato crescendo sempre di più in città e, grazie al lavoro nelle scuole, la posa della pietra è diventata un momento di confronto con le nuove generazioni chiamate a organizzare e ad animare le cerimonie istituzionali – evidenzia Elisabetta Ruffini, direttrice ISREC -. Quest’anno le scuole coinvolte vanno dalla primaria, con la Ghisleri e la Da Rosciate (le classi I e IV), all’Università, con la Consulta degli studenti, passando per il Liceo Filippo Lussana (IIIP e VC). Il passato si fa oggetto di racconto tra i giovani per far emergere la storia della caserma Montelungo (ex Umberto I) e chiedere alla città di prendersi cura della sua memoria. Se per raccontare ai più piccoli abbiamo inventato una storia a partire dal ricordo di una bambina, Ionne Biffi, che nella caserma ha salutato per l’ultima volta il suo papà scomparso nel lager di Mauthausen, con i più grandi ci siamo interrogati sulla necessità di rendere consapevolezza collettiva dei nostri concittadini e concittadine la storia della caserma durante la Seconda guerra mondiale. Dopo gli scioperi del marzo del 1944 contro lo sfruttamento dei lavoratori per la guerra, la caserma infatti ha funzionato per un mese nel cuore della nostra città come un campo di transito, proprio come quelli di Bolzano e Fossoli, un luogo dove si entrava cittadini e cittadine e si usciva numeri da deportare. Dal 29 gennaio 2024 questa storia si iscriverà nel tessuto urbano grazie a una soglia d’inciampo dell’artista Gunter Demnig, che sarà la prima in Lombardia e porterà scritto: “marzo-aprile 1944 – campo di transito. Dopo gli scioperi del marzo 1944 da qui furono deportati a Mauthausen 807 uomini e 43 donne. Poi le donne furono deportate a Birkenau. Solo 217 tornarono”.

LORENZO ZANCHI: “ABBIAMO RACCOLTO LE TESTIMONIANZE DEI SUPERSTITI”

“La sezione di Bergamo dell’ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, accompagna la posa della Soglia d’Inciampo con due episodi del podcast ANEDdoti dedicati alla storia della Caserma Montelungo e agli 850 deportati politici che da lì passarono prima di essere trasferiti nei lager di Mauthausen e Auschwitz. Gli episodi saranno disponibili dal 27 gennaio e dal primo marzo su Spotify e Apple Podcast, con le testimonianze dei superstiti, le voci dei familiari di chi non è tornato e le riflessioni degli studenti del liceo Lussana e dell’Università di Bergamo” aggiunge  Leonardo Zanchi, Presidente ANED Bergamo.

SERGIO CAVALIERI: “NOSTRO COMPITO PRESERVARE LA MEMORIA”

“La posa di questa Stolperschwelle, lunedì 29 gennaio, nello spazio adiacente l’ex Caserma Montelungo rappresenta per la nostra Università un atto di memoria e impegno: auspicando in un esito positivo per la trasformazione dello stabile in sede universitaria, ciò implica il fatto che ogni studente, membro del personale accademico o passante che calcherà questi pochi metri avrà l’opportunità di vedere la pietra e riflettere sulla tragedia umana vissuta in quegli anni bui. È nostro dovere, come istituzione accademica, contribuire alla preservazione della memoria storica e promuovere la consapevolezza sui valori fondamentali dell’umanità: proprio per questo motivo abbiamo organizzato, martedì 23 gennaio presso la sede dell’Ateneo di via Pignolo, un momento di dialogo aperto a tutti con l’autore Bruno Maida” dichiara Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo.

La prima
Il rettore Sergio Cavalieri

“Il coinvolgimento diretto degli studenti dell’Università degli studi di Bergamo e dell’istituzione tutta alla posa di questa Stolperschwelle è un segno concreto della nostra volontà di essere parte attiva (con tutte le nostre componenti) nella preservazione della memoria locale, oltre a testimoniare l’impegno dell’Ateneo nel trasformare il passato in un motore per il progresso, promuovendo la conoscenza e il dialogo come strumenti fondamentali per costruire un futuro migliore.” Elisabetta Bani, Prorettrice alla terza missione e ai rapporti con il territorio.

“La voce degli studenti in ruoli di rappresentanza durante eventi pubblici come la Giornata della Memoria è fondamentale. Guardare al passato per plasmare il futuro diventa un impegno collettivo, dove una comunità, attraverso anche solo una voce, fa diventare il mondo un cambiamento. In questo dialogo tra generazioni, si costruisce un ponte tra la memoria storica e la costruzione di una società che promuove la comprensione, la tolleranza e la pace.” Gianluca Messina, Presidente della Consulta degli Studenti.

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