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Il volto nuovo

L’impatto di Hien: una manciata di minuti per un inserimento graduale nel mondo Atalanta

Il difensore appena arrivato dal Verona è stato impiegato per 44 minuti complessivi tra Roma, Milan e Frosinone. Un approccio soft per un giocatore che Gasperini vuole portare al top in vista della fase clou della stagione

Il mercato di gennaio dell’Atalanta è stato sin qui scandito da un unico colpo in entrata, ovvero l’ingaggio di Isak Hien dal Verona. Il difensore svedese, infatti, è approdato a Bergamo per una cifra vicina ai 9 milioni di euro.

Dopo un anno e mezzo in maglia scaligera il classe 1999 – che l’Atalanta l’aveva sfiorata già in estate – è stato il prescelto per andare a consolidare un pacchetto difensivo che necessitava di un ulteriore rinforzo per affrontare una seconda parte di stagione che vedrà la Dea impegnata sul triplo fronte: Serie A, Coppa Italia e Europa League.

I primi minuti in nerazzurro Hien li ha accumulati nella trasferta di Roma contro i giallorossi di Mourinho – esonerato pochi giorni dopo per lasciare spazio a De Rossi – quando Gian Piero Gasperini l’ha gettato nella mischia a quattro minuti dal novantesimo per il suo primo vero assaggio di Atalanta.

Tre giorni più tardi – il 10 gennaio – a San Siro il copione si ripete, con il nuovo numero 4 nerazzurro che si accomoda inizialmente in panchina prima di entrare in campo per i minuti finale (ancora quattro, per la precisione) con il chiaro intento di serrare i ranghi e difendere il parziale di 2-1 dall’assalto finale del Milan. Una resistenza poi sfociata in gioia al triplice fischio finale valso il pass per la semifinale di Coppa Italia.

Nel successivo impegno di campionato, invece, l’ex Djurgården ha giocato 36 minuti nella notte che ha visto la Dea dilagare contro il Sassuolo. Una mezz’ora abbondante, dunque, vissuta in estrema serenità in una partita che, a conti fatti, da raccontare non aveva più nulla.

Un impatto soft, dunque. La presa di contatto di Hien con il mondo Atalanta la si potrebbe descrivere esattamente così. Gasperini ha infatti scelto la via dell’inserimento graduale per un calciatore che pur orbitando nel massimo campionato italiano da circa un anno e mezzo e con un buonissimo background in termini di conoscenza della difesa a tre, deve per forza di cosa procedere step by step e senza strafare.

Le gerarchie del pacchetto arretrato atalantino sono attualmente ben definite con Scalvini, Djimsiti e Kolasinac chiamati a ricoprire il ruolo di leader assoluti del reparto, ma quando da fine febbraio il calendario degli impegni andrà inevitabilmente ad infittirsi, ecco che le rotazioni e la gestione delle risorse a disposizione.

Ed è proprio qui che l’arrivo di Hien assume un peso specifico differente. Ed è proprio quello l’obiettivo dell’allenatore nerazzurro: avere a disposizione un giocatore pronto e perfettamente inserito nei meccanismi nerazzurri per quando si scenderà in campo ogni tre giorni, quando – si presuppone – questi scampoli iniziali con la maglia dell’Atalanta avranno lasciato spazio ad un minutaggio decisamente maggiore.

E non potrebbe che essere altrimenti per un difensore che punta dichiaratamente ad allinearsi alle certezze di un reparto che troppe volte si è rivelato un po’ corto a causa delle problematiche che di recente hanno rallentato persino gente d’esperienza come Palomino e Toloi. Servono certezze, dunque. E Hien ha tutta l’intenzione di diventarlo molto presto.

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