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La gerla dei semi di betulla

Favole per fanciulli di ogni età

“En la oscuridad, todo se mueve”

La presenza dell'oscurità gli consente di vedere il baratro in cui era sprofondato, un contrasto che si delinea in maniera più chiara. Nell’oscurità facciamo muovere le cose. Nell’oscurità diamo luce

È più corretto dire le “4 della notte” o le “4 del mattino”?
Quando si osserva il buio, accompagnato dal silenzio circostante, si avverte la sensazione di trovarsi nella notte più profonda.

Solo con la giusta predisposizione umorale si può invece immaginare la luce del mattino.
Per chi, come lui, non sperimenta più il sonno, ogni momento della giornata diventa sfumato, indistinto; la notte si trasforma in un incubo, e la stessa sorte tocca al mattino.
Il pomeriggio, poi, si distende come un tunnel apparentemente interminabile.
Josè si è semplicemente smarrito, tra le pieghe della sofferenza, nell’immobilità, nell’inazione. Si è perso nelle forme terribili e variegate del suo dolore, ormai da troppo tempo.
Quelli bravi, quelli “illuminati”, gli consigliavano di attraversarlo completamente il suo dolore, di viverlo senza ignorarlo o evitarlo.
Lui ci ha provato, ma ora è troppo.

Non può più tollerare che la sua serenità sia legata ai comportamenti, alle azioni, agli stati emotivi e alle decisioni altrui. Non ci sta più.
Afferra una birra, l’ennesima, scende in strada, sale in macchina e in pochi minuti, guidando come un ossesso, si ritrova sul colle più alto della città; lì l’oscurità, se possibile, è ancora più profonda, nonostante le lucine lontane.
Si siede sulla panchina, tutta decorata con disegni stilizzati apparentemente privi di significato. Con un ultimo sorso termina la birra, poggiando la bottiglietta a terra.
Ignorando il controllo della mente, Josè tenta di distaccarsi da sé stesso, come se la sua anima lasciasse il corpo per osservarlo da una prospettiva superiore. La mente si rifiuta di seguirlo, ma, per la prima volta, lui decide di non darvi peso.

Dall’alto Josè si scruta senza riuscire a distinguersi a causa dell’oscurità.
Tuttavia, paradossalmente, è proprio grazie a quella stessa oscurità che inizia pian piano a percepire una piccola luce, un tenue bagliore che rappresenta ciò che è rimasto di lui. La presenza dell’oscurità gli consente di vedere il baratro in cui era sprofondato, un contrasto che si delinea in maniera più chiara.
Nell’oscurità facciamo muovere le cose. Nell’oscurità diamo luce.
Josè si alza dalla panchina; accenna ad un breve passo di danza e poi si avvicina al precipizio che si profila davanti allo skyline.
Si ferma. Ora non danza più, lascia invece che le lacrime scivolino lungo il volto, abbandonandosi a un pianto disperato, manifestazione di un limite superato.
Alza le braccia, lo sguardo prima rivolto in basso, poi all’orizzonte lontano.
In quel momento avverte l’intero peso del dolore, lo accoglie, lo benedice e poi lo scaccia via con un’espressione di sfida. Fissa il vuoto ancora una volta, ora più risoluto, proprio mentre le prime luci del giorno iniziano a delinearsi.

Sì, è pronto. Abbassa lentamente il braccio sinistro. La mano destra si posa delicatamente sul suo viso, e inizia ad accarezzarsi con amore, lentamente, con un’affettuosa dolcezza che scaturisce dall’oscurità. Dalla Gratitudine.
Concludendo il rituale, Josè getta le chiavi dell’auto nello strapiombo, simbolo di una potente liberazione, e, con forza nelle gambe, fa ritorno in città a piedi.
Cammina immergendosi nella propria forza interiore. I palazzi ora sfumati nel sole.

Generico settembre 2023

* Franco Coda – www.francocoda.it – è nato a Voghera tra le colline dell’Oltrepò Pavese e vive oggi sulle colline bergamasche della Val Cavallina. Dopo essersi laureato in Chimica, aver fatto per tanti anni il DJ in radio private e aver dovuto abbandonare, suo malgrado, il basket, ha lavorato in ruoli manageriali per varie aziende industriali, viaggiando nel mondo. Al momento è presidente di una storica società bergamasca che opera nel mondo delle Risorse Umane – www.sirium.it, oltre che di una importante Organizzazione di Volontariato che prende il nome dal suo adorato figlio Leonardo – www.arcadileonardo.org.

Le sue altre passioni sono l’Inter, la montagna, la lettura, i vini, i libri, il jazz, Barcellona, la carbonara. E soprattutto le contaminazioni tra Scienza ed Arte, grazie anche al suo maestro ed amico Primo Levi. L’amore per la scrittura è sempre stato totale: ha pubblicato ad oggi 5 libri ed è autore inoltre di una nota e diffusa guida gastronomica on line, la mitica “Codelin”, che compete con la meno importante guida gastronomica francese.

Generico settembre 2023
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