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Le iniziative

Giorno della Memoria, la posa della prima “Soglia d’Inciampo” alla Caserma Montelungo

Tra gli appuntamenti voluti dal Comune di Bergamo, Isrec, l'Università e Aned, anche la scelta di mettere una pietra in ricordo degli 850 deportati politici

Bergamo. Una chiamata alla città e a tutta la cittadinanza per tenere viva l’importanza e per tramandare alle nuove generazioni il Giorno della Memoria. Per formare nuovi testimoni, lasciando una luce accesa su un tema che va a difesa della democrazia, che interroga le coscienze e che deve non solo far raccogliere un testimone e far riflettere, ma anche e soprattutto produrre consapevolezza e azioni singole e collettive. Questo con un calendario fitto di appuntamenti, volto a creare un ponte tra le generazioni, ma anche e soprattutto con la posa della prima Soglia d’Inciampo in Lombardia alla Caserma Montelungo, luogo di deportazione politica di 850 uomini che scelsero di andare contro le regole e dar vita ad uno sciopero, iniziativa che al tempo non era assolutamente permessa né consentita. La “Soglia d’Inciampo” sarà affissa all’ingresso della Caserma, sul lato destro, sul vicolo san Giovanni, esattamente dove i deportati lanciavano i bigliettini che i cittadini raccoglievano e portavano ai familiari di chi era rinchiuso. Vi sarà affissa la frase “campo di transito”, per indicare un luogo di passaggio dalla libertà alla prigionia. Le cerimonie istituzionali, organizzate nel contesto delle molteplici iniziative organizzate in occasione del “Giorno della Memoria” si terranno il 27 gennaio, mentre la posa della pietra d’inciampo alla Montelungo avverrà il 29 gennaio, anche alla presenza di Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università di Bergamo e di tutte le autorità civili.

Il 27 gennaio è il “Giorno della Memoria”, proclamato per ricordare la data in cui, nel 1945, il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato, rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista. L’amministrazione comunale di Bergamo celebra anche quest’anno questa ricorrenza che assume un significato ancora più rilevante alla luce delle attuali situazioni di conflitto e ingiustizia nel mondo, e della conseguente urgenza di cercare soluzioni pacifiche ai conflitti, di proteggere le vite e difendere i diritti umani. Come in passato, il Comune si impegna nell’organizzazione del programma istituzionale di commemorazione nei luoghi simbolo della città e nella realizzazione di un programma culturale in collaborazione con musei, biblioteche, reti sociali e associazioni culturali, rivolto alla cittadinanza affinché il tema della memoria si sviluppi in incontri, spettacoli e momenti di condivisione i più ampi possibile.

Il Comune di Bergamo prosegue inoltre la sua partecipazione al progetto internazionale delle “Pietre d’inciampo” (Stolpersteine), il più grande monumento diffuso d’Europa, creato dall’artista Gunter Demnig per tenere viva la memoria delle storie di donne e uomini vittime della persecuzione nazi-fascista. Il progetto è il risultato di un impegno assunto dal Consiglio comunale e condiviso con la Provincia di Bergamo, in dialogo con le associazioni che compongono il tavolo per le Pietre d’inciampo (ANED, ANPI, ISREC, Museo delle Storie, Associazione Italia-Israele) e che ogni anno si rinnova in occasione del Giorno della Memoria. Il Comune di Bergamo ha incaricato ISREC e ANED di realizzare laboratori e percorsi di memoria attiva nelle scuole della città, così che le studentesse e gli studenti diventino testimoni delle storie e dei valori per i quali le donne e gli uomini ricordate dalle Pietre hanno lottato.

Il 2024 è segnato da un’importante iniziativa: lunedì 29 gennaio alle ore 11,00, per la prima volta in Lombardia, verrà posta, davanti all’ex Caserma Montelungo , già Umberto I, una Stolperschwelle – Soglia d’inciampo a ricordare che quel luogo nel cuore della nostra città che funzionò come campo di transito. Da lì, il 17 marzo e il 5 aprile 1944, 807 uomini e 43 donne furono trasferiti alla stazione di Bergamo e quindi direttamente nell’universo concentrazionario. I più avevano partecipato agli scioperi che nei primi giorni del marzo 1944 coinvolsero il Piemonte, la Lombardia e la Liguria.

La soglia d’inciampo si aggiunge alle nove pietre d’inciampo già presenti in città: (GdM 2021) Alessandro Zappata, deportato al campo di Flossembürg, (GdM 2022) Teresa Savio, condannata dal tribunale militare germanico – Parco del Quintino Via Quintino Basso 33; Giuseppe Stella, internato militare italiano – Via Borgo Palazzo 25; Aldo Ghezzi, deportato politico – Via Pignolo 42, Roberto Bruni, deportato politico – Via Francesco Cucchi 3; Ilda e Bella Marianna Sonnino, deportate razziali – Via S. Bernardino, 22, (GdM 2023) Adolfo Barnaba, condannato dal Tribunale militare germanico – Parco Sandro Pertini Via Moretti 25; Giovanni D’Amico, deportato come politico prima a Bolzano e poi a Mauthausen – Piazza Rosate 4.

Ad accompagnare il progetto, i podcast ANEDdoti, realizzati da ANED Bergamo. Disponibili sulle principali piattaforme di streaming audio, i podcast nascono con lo scopo di divulgare le vicende degli uomini e delle donne che subirono le deportazioni nazifasciste dal nostro Paese. I nuovi episodi ricostruiscono la vicenda dell’ex Caserma Montelungo, in cui 850 persone vennero imprigionate prima di essere deportate nel lager di Mauthausen. Erano lavoratrici e lavoratori delle fabbriche del centro-nord Italia che nel marzo 1944 scioperarono contro la guerra, la dittatura fascista e l’occupazione nazista e per questo vennero deportate, in quanto oppositori politici. ANED Bergamo ricorda l’80° anniversario dei grandi scioperi del marzo ’44 e il ruolo centrale della nostra città, insieme agli studenti delle scuole che partecipano alla realizzazione di questi nuovi episodi di ANEDdoti.

Gli interventi

“Voluto da dieci anni, accanto alle cerimonie ci fosse un programma culturale con una chiamata alla città, perché il tema della memoria è un tema importante, soprattutto per i giovani – così Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo -. Fare memoria dovrebbe renderci più sensibili, da qui l’attenzione che abbiamo deciso di riversare su tutte le iniziative come queste. Continuiamo a credere nel messaggio che vogliamo mandare, in un momento storico in cui i conflitti continuano ad appartenere alla mondo dell’oggi. L’amministrazione comunale di Bergamo celebra il 27 gennaio, Giorno della Memoria, perché fare memoria è parte fondamentale del nostro impegno civile. Questo impegno ci porta a guardare al passato per imparare a comprendere il presente, ad essere cittadini attenti e attivi, a riconoscere le ingiustizie e non restare indifferenti. In questa giornata ricordiamo l’orrore del nazifascismo, avendo la forza di riconoscere che le dinamiche di violenza purtroppo si ripetono, ancora oggi, e che l’umanità non ha ancora imparato dai propri errori. Per questo è così importante continuare a conoscere a fondo i fatti e soprattutto entrare nel vivo delle storie.

Con questo obiettivo il Comune ha incaricato ISREC di coinvolgere nel progetto le nuove generazioni, accompagnandole in laboratori di memoria attiva e rendendole protagoniste delle cerimonie istituzionali. IStrec accompagna gli studenti in una storia umana che racconta una vita interrotta e questo è un grande impegno, per rendere tutti più consapevoli. Un lavoro rigoroso e prezioso che lascia un’eredità importante.

Dal 2021 Bergamo fa parte della rete delle Stolpersteine dell’artista Gunter Demnig, un importante monumento di memoria internazionale, testimonianza artistica e concreta delle persone che hanno subito la deportazione. Dal 2021 sono state poste a Bergamo 9 Stolpersteine – Pietre d’inciampo, ciascuna dedicata a una persona e alla sua storia. Quest’anno per la prima volta poniamo una Stolperschwelle – Soglia d’inciampo, una pietra che racchiude una storia collettiva. Questa pietra ricorda il tempo in cui la Ex Caserma Montelungo, già Umberto I, fu campo di transito da cui furono deportati 807 uomini e 43 donne. Questa è un’area che è destinata ai giovani studenti, soggetto di una ricostruzione importante ed è importante che non venga disperso il valore e la memoria dei deportati proprio alla Montelungo dopo aver detto il no alla guerra.

La maggior parte di loro aveva preso parte agli scioperi del marzo 1944. La pietra sarà posta insieme agli studenti e alle studentesse dell’IC “Alberico da Rosciate” e della Consulta dell’Università degli studi di Bergamo. Proprio loro saranno presto i nuovi abitanti della ex caserma, che avrà una nuova vita come sede universitaria, ma che porterà con sé la memoria di quanto è stato. L’assessorato alla Cultura ha raccolto le iniziative dei soggetti culturali della città, che ogni anno organizzano incontri, letture, mostre, spettacoli di teatro e cinema, rivolti a tutta la cittadinanza e a ogni fascia d’età. Queste proposte culturali rendono il Giorno della Memoria una ricorrenza partecipata e un’occasione di crescita per ciascun individuo e per la comunità”.

“Per il Giorno della Memoria 2024, l’assessorato all’Educazione alla Cittadinanza e alla Pace ha organizzato con il CPL, Centro di Promozione per la Legalità, uno spettacolo teatrale che si terrà il 25 gennaio presso l’Auditorium del Liceo Mascheroni – così Marzia Marchesi, Assessora alla Pace e Educazione alla Cittadinanza -. Abbiamo collaborato per dar vita ad una serie di iniziative dedicate agli studenti e alla cittadinanza, lavorando insieme anche con l’Università di Bergamo: il tutto per proporre un calendario civile che dia importanza a delle date particolari che non vanno dimenticate. Un appuntamento che si inserisce nel Calendario Civile, un percorso che da alcuni anni ci vede impegnati nella costruzione di una serie di appuntamenti dedicati alla memoria e alla conoscenza dei fatti della nostra storia da condividere con i ragazzi delle scuole superiori della nostra città. Quest’anno la collaborazione è estesa al CPL con cui realizziamo da sempre progetti sull’educazione alla cittadinanza e alla legalità. L’evento sarà occasione per guardare al Giorno della Memoria attraverso delle storie segnate dal filo sottile della manipolazione, del limite tra verità e finzione che ha segnato profondamente il periodo dell’ascesa del nazismo durante il quale sono contestualizzate, ma che riguarda tutti noi, ancora oggi, la nostra capacità critica e la circolazione e l’accesso all’informazione come conquista di libertà. Abbiamo scelto questo spettacolo, “Vuoto di Memoria”, perché non vogliamo lasciare lo spazio a chi manipola le coscienze, mettendoci la faccia per fermare una deriva estremista che, anche oggi, si ripropone con una serie di accadimenti”.

“Il progetto delle Pietre d’inciampo è andato crescendo sempre di più in città e, grazie al lavoro nelle scuole, la posa della pietra è diventata un momento di confronto con le nuove generazioni chiamate a organizzare e ad animare le cerimonie istituzionali – così Elisabetta Ruffini, direttrice ISREC -.  Quest’anno le scuole coinvolte vanno dalla primaria, con la Ghisleri e la Da Rosciate (le classi I e IV), all’Università, con la Consulta degli studenti, passando per il Liceo Filippo Lussana (IIIP e VC). Il passato si fa oggetto di racconto tra i giovani per far emergere la storia della caserma Montelungo (ex Umberto I) e chiedere alla città di prendersi cura della sua memoria. Oggi rimettiamo una traccia dentro il tessuto urbano, perché è importante arricchire la memoria collettiva. Se per raccontare ai più piccoli abbiamo inventato una storia a partire dal ricordo di una bambina, Ionne Biffi, che nella caserma ha salutato per l’ultima volta il suo papà scomparso nel lager di Mauthausen, con i più grandi ci siamo interrogati sulla necessità di rendere consapevolezza collettiva dei nostri concittadini e concittadine la storia della caserma durante la Seconda guerra mondiale. La memoria può anche essere messa da parte, siamo noi a scegliere di guardarla e a introdurci nella complessità della vita delle persone. Una memoria che racconta di periferie e di quotidianità, depositata nei luoghi della città. Solleticando la curiosità, soprattutto, dei giovani per costruire un filo rosso tra il passato, il presente e il futuro. Siamo riusciti a coinvolgere 4 classi delle scuole elementari, che porteranno gesti alla Caserma, portando i loro disegni. Poi 4 quarte elementari, due classi del Lussana, che incontreremo alla stazione e gli universitari con la Consulta degli studenti.

“Dopo gli scioperi del marzo del 1944 contro lo sfruttamento dei lavoratori per la guerra, la caserma infatti ha funzionato per un mese nel cuore della nostra città come un campo di transito, proprio come quelli di Bolzano e Fossoli, un luogo dove si entrava cittadini e cittadine e si usciva numeri da deportare. Dal 29 gennaio 2024 questa storia si iscriverà nel tessuto urbano grazie a una soglia d’inciampo dell’artista Gunter Demnig, che sarà la prima in Lombardia e porterà scritto: “Marzo-aprile 1944 – campo di transito”. Dopo gli scioperi del marzo 1944 da qui furono deportati a Mauthausen 807 uomini e 43 donne. Poi le donne furono deportate a Birkenau. Solo 217 tornarono. La sezione di Bergamo dell’ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, accompagna la posa della Soglia d’Inciampo con due episodi del podcast ANEDdoti dedicati alla storia della Caserma Montelungo e agli 850 deportati politici che da lì passarono prima di essere trasferiti nei lager di Mauthausen e Auschwitz. Gli episodi saranno disponibili dal 27 gennaio e dal primo marzo su Spotify e Apple Podcast, con le testimonianze dei superstiti, le voci dei familiari di chi non è tornato e le riflessioni degli studenti del liceo Lussana e dell’Università di Bergamo”, così Leonardo Zanchi, Presidente ANED Bergamo.

Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo: “La posa di questa Stolperschwelle, lunedì 29 gennaio, nello spazio adiacente l’ex Caserma Montelungo rappresenta per la nostra Università un atto di memoria e impegno: auspicando in un esito positivo per la trasformazione dello stabile in sede universitaria, ciò implica il fatto che ogni studente, membro del personale accademico o passante che calcherà questi pochi metri avrà l’opportunità di vedere la pietra e riflettere sulla tragedia umana vissuta in quegli anni bui. È nostro dovere, come istituzione accademica, contribuire alla preservazione della memoria storica e promuovere la consapevolezza sui valori fondamentali dell’umanità: proprio per questo motivo abbiamo organizzato, martedì 23 gennaio presso la sede dell’Ateneo di via Pignolo, un momento di dialogo aperto a tutti con l’autore Bruno Maida”.

Elisabetta Bani, Prorettrice alla terza missione e ai rapporti con il territorio: “Il coinvolgimento diretto degli studenti dell’Università degli studi di Bergamo e dell’istituzione tutta alla posa di questa Stolperschwelle è un segno concreto della nostra volontà di essere parte attiva (con tutte le nostre componenti) nella preservazione della memoria locale, oltre a testimoniare l’impegno dell’Ateneo nel trasformare il passato in un motore per il progresso, promuovendo la conoscenza e il dialogo come strumenti fondamentali per costruire un futuro migliore”.

Gianluca Messina, Presidente della Consulta degli Studenti:La voce degli studenti in ruoli di rappresentanza durante eventi pubblici come la Giornata della Memoria è fondamentale. Guardare al passato per plasmare il futuro diventa un impegno collettivo, dove una comunità, attraverso anche solo una voce, fa diventare il mondo un cambiamento. In questo dialogo tra generazioni, si costruisce un ponte tra la memoria storica e la costruzione di una società che promuove la comprensione, la tolleranza e la pace”.

 

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