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Bergamo

Nuova classificazione acustica comunale: più tutele per scuole e case, alta attenzione sull’aeroporto

Approvata dalla seconda commissione, a breve arriverà in consiglio: ridefiniti i limiti di rumore di alcune aree cittadine

Una maggiore tutela dal rumore per scuole, ambiti residenziali e altri siti sensibili, con valori di riferimento più aderenti alla situazione reale rispetto a quanto fino ad oggi in vigore: è con questo spirito che il Comune di Bergamo si appresta a portare in Consiglio l’adozione di un nuovo piano di classificazione acustica comunale, oggi fermo al 2014.

Un tema del quale si è discusso e che è stato approvato nel tardo pomeriggio di mercoledì 17 gennaio durante la seconda commissione consiliare permanente, quella che ha competenza sui temi ambientali, spinto sostanzialmente da due eventi recenti: il primo è l’adozione di un nuovo Pgt, che ha ovviamente una ricaduta sulla zonizzazione acustica, mentre il secondo è l’approvazione all’unanimità, nel mese di novembre, della nuova zonizzazione acustica aeroportuale che, come previsto dalla normativa, va traslata all’interno di quella comunale affinché le due coincidano.

Ma è stata colta l’occasione anche per correggere quelli che in gergo tecnico vengono definiti “errori materiali”, che tra una modifica e l’altra con la vecchia zonizzazione avevano creato una serie di aree incongrue e “salti di classe” non consentiti.

La zonizzazione comunale prevede la classificazione del territorio in sei classi di rumore, dalla 1 alla 6 in ordine crescente di impatto: in classe 1 rientrano le aree particolarmente protette, nella 2 le aree destinate a uso residenziale, nella 3 le aree miste, nella 4 le aree di intensa attività umana, nella 5 le aree prevalentemente industriali e nella 6 le aree esclusivamente industriali.

Più si sale di classe, quindi, è più si alzano i limiti di riferimento, suddivisi a loro volta in due macro-categorie: la diurna, dalle 6 alle 22, e la notturna, dalle 22 alle 6. Per entrambe, poi, vengono indicati limiti in immissione (il ricettore registra il rumore generale, proveniente da diverse sorgenti) e quelli di emissione (prodotti dalla singola attività).

Indicatori che permettono di generare una mappa del territorio che assume colorazioni differenti in base alla classificazione e che, dall’approvazione in poi, sarà il riferimento unico per quanto riguarda le questioni del rumore.

I principali aggiustamenti hanno riguardato, come detto, soprattutto scuole ed edifici sensibili, tutti “promossi” dall’area 2 all’area 1, ad eccezione della Scuola dell’Infanzia Tito Legrenzi che passa dalla 3 alla 2, in quanto la norma non prevede la possibilità del doppio salto di classe.

Maggiori tutele anche per le strutture sanitarie, dall’ospedale Papa Giovanni XXIII alla Casa di cura San Francesco, fino alle Humanitas Gavazzeni e Castelli.

Grande attenzione è stata riservata alle zone della città maggiorente interessate dall’attività dell’aeroporto, le stesse che a fine novembre sono state coinvolte nella zonizzazione aeroportuale: tre gli scenari previsti, con le zone A, B e C che prevedono rispettivamente livelli di decibel tra 60 e 65, fino a 70 e fino a 75.

Bergamo ha una porzione di territorio che rientra nella zona B, mentre la restante parte ricade in fascia A: la prima corrisponde alla quinta categoria comunale (aree prevalentemente industriali), la seconda alla quarta (aree di intensa attività umana).

“Le aree residenziali sono state quasi completamente escluse dalla zonizzazione aeroportuale, ad esclusione di alcuni edifici Aler e di un’abitazione  di via dei Prati – ha ricordato l’assessore Stefano Zenoni – In sede di commissione avevamo chiesto l’esclusione delle parti abitate della città dalla zona sopra i 60 decibel: per Colognola ce l’abbiamo fatta, per Campagnola invece la richiesta è stata rigettata ed è quindi rimasta quella piccola porzione a Sud del quartiere dove insistono un paio di numeri civici e un asilo che già in passato era stato oggetto di interventi di mitigazione acustica”.

Chiarita la suddivisione territoriale, però, il dubbio sollevato dalla consigliera di maggioranza Oriana Ruzzini è stato: chi controlla che i limiti fissati vengano effettivamente rispettati?

Il monitoraggio, hanno spiegato i tecnici, è in capo all’aeroporto in questo caso, che registra i dati e diffonde bollettini periodici: sta poi al Comune scovare eventuali scostamenti e segnalare alle autorità competenti.

Cosa succederebbe in quel caso? L’iter prevede l’attivazione di un monitoraggio di 18 mesi per verificare il superamento dei limiti, ai quali ne seguirebbero altri 18 per predisporre il progetto di bonifica e fino a un massimo di cinque anni per l’effettiva realizzazione della stessa.

Ma al di là della questione, seppur spinosa dell’aeroporto, la zonizzazione acustica comunale fissa paletti fondamentali per il futuro e la tutela della città, mettendo a disposizione anche diversi strumenti di valutazione preventivi che potranno fare in modo che ogni nuovo insediamento sia rispettoso del contesto che lo circonda.

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