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Ballando di architettura

Tre è il numero magico: Bandini, La Viola & Mazzucconi festeggiano dal vivo il loro 15° anniversario

Torneranno ad esibirsi il prossimo giovedì 25 gennaio al Druso di Ranica, per festeggiare la loro storia, la loro amicizia e i loro successi

Una sera di gennaio del 2009 tre leggende della musica incendiano il palco del Paprika di Dalmine.

Non una parola esce dai microfoni, solo le note degli strumenti, abilmente addestrati. La band sta registrando in presa diretta, e senza rete, quello che sarà il proprio album d’esordio “Contamination (Live)”, uscito lo stesso anno. Un terzetto, dicevamo, ma per modo di dire, perché a occhi
chiusi pare di sentire la Buddy Rich Big Band, tante sono le nuances che si diffondono tra il pubblico. Alla sinistra Ellade Bandini, drummer muscoloso e originale che ha fatto la storia della musica italiana, da Guccini a De Andrè, da Mina a Celentano, da Conte a Capossela. Al centro Joe La Viola, sassofonista raffinato ed estroverso che vanta partecipazioni ai jazz festival più noti e collaborazioni con Horacio “El Negro” Hernandez, Tullio De Piscopo, Andrea Braido, Arthur Miles e James Thompson.

Alla destra Nicola “Nik” Mazzucconi, bassista virtuoso e trascinante, affermatosi nel panorama rock – e non solo – al fianco di Ian Paice, Stef Burns, Ricky Portera, Hardline, Edge of Forever e Labyrinth. Quindici anni e centinaia di concerti dopo, Bandini, La Viola & Mazzucconi torneranno ad esibirsi il prossimo giovedì 25 gennaio al Druso di Ranica, per festeggiare la loro storia, la loro amicizia e i loro successi. Abbiamo avuto occasione di parlare di questo speciale anniversario con Nik Mazzucconi.

Ciao Nik, come è nato il vostro trio?

Ciao Iorio! (il “Mazzu” sa bene che preferisco essere chiamato per nome, quindi fa l’esatto opposto, N.d.A.). La nascita del trio risale all’estate del 2008. All’epoca, io e Joe La Viola suonavamo in diverse formazioni, spesso senza batteria. Proprio con una di queste, composta da Joe, dal sottoscritto e da Boris Savoldelli alla voce, abbiamo aperto ai “Mille Anni Ancora”, omaggio a Fabrizio De Andrè in cui militano alcuni dei suoi ex musicisti tra i quali, appunto, Ellade Bandini. Durante il soundcheck, Ellade, che non conoscevamo personalmente, si è mostrato interessato al nostro stile atipico, in cui jazz, blues, rock e musica tradizionale si incontrano e si “contaminano”. A fine serata, dopo aver parlato delle nostre diverse influenze, quasi per scherzo gli abbiamo chiesto di unirsi a noi e, con nostra incredulità, ha accettato l’invito. Dopo pochi mesi abbiamo organizzato tre serate di fila dal vivo, di cui l’ultima immortalata in “Contamination (Live)”.

 

Bandini, La Viola & Mazzucconi

 

Siete essenzialmente una live band. In che modo sono cambiate le vostre performance in questi quindici anni?

All’inizio, il repertorio era composto essenzialmente da brani di Joe e da alcune cover da noi rivisitate, ma con Ellade è impossibile limitarsi a rifare lo stesso concerto ogni sera. Più andavamo avanti più azzardavamo nuovi arrangiamenti. Ellade ci telefonava spiegandoci le sue folli idee, come quella di eseguire l’intera melodia de “La Gatta” di Gino Paoli suonando solo note della stessa
durata, oppure “Brava” di Mina con sax e basso all’unisono, o ancora il riff di “Smoke On The Water” che sfuma nel tema di “Apache” degli Shadows , o “Get Beck” dei Beatles sugli accordi di “A Love Supreme” di John Coltrane, il tutto senza fare prove se non telefoniche! Negli anni si è evoluto anche lo spettacolo vero e proprio, oggi privo di pause, così da risultare più scorrevole e organico.

Quante delle vostre esperienze esterne al terzetto sono filtrate all’interno del gruppo?

Indubbiamente tutte! La visione del concerto che ha Ellade è unica. È un regista seduto dietro alla batteria che guida la band in funzione di quello che succede al momento, come se fosse allo stesso tempo sul palco e tra il pubblico. È una rara dote, questa, che gli deriva dall’esperienza maturata nelle sale da ballo, agli inizi della sua carriera. Le sonorità più aggressive provengono dal mio approccio smaccatamente rock, mentre Joe ha un timbro da fare invidia a qualsiasi purista del jazz, ma con uno stile assolutamente personale ed irruento. E’ il mix di questi elementi a rendere imprevedibile ogni nostro live.

 

Bandini, La Viola & Mazzucconi

 

Qual è stato il migliore concerto e quale il peggiore della vostra carriera?

Difficile a dirsi. Il fatto è che con Ellade ogni concerto ha una storia a sé, e lascia qualcosa di unico nei nostri “annali”. Ricordo un’esibizione al fulmicotone all’Accadia Blues Festival del 2015: non era sicuro suonassimo perché minacciava maltempo, per cui il palco fu spostato all’ultimo secondo in un’altra posizione, costringendoci a iniziare il concerto “da zero a cento”, senza soundcheck,
con una performance letteralmente infuocata, oppure all’Ischia Jazz Festival del 2010, con l’onore di avere ospite Tullio De Piscopo che ha suonato in duo con Ellade su un unica batteria, facendola quasi a pezzi o – come direbbe Joe – “tritandola” (ride), o al più recente Uno Jazz & Blues Festival di Sanremo nel 2021, in periodo post-covid, con la gente ancora scossa ma attentissima, in una piazza gremita, ed Ellade che ruppe ulteriormente il ghiaccio suonando il bis in mezzo al pubblico con rullante e spazzole, come solo un vero showman sa fare. Il peggiore invece non lo ricordo, forse non c’è mai stato.

Siete tutti musicisti internazionali. Quali sono le maggiori differenze tra l’esibirsi in Italia e all’estero?

Sicuramente l’orario! (risate)

Quando il prossimo disco? E soprattutto, ha senso pubblicare album al giorno d’oggi?

Ha sempre senso, anche se il significato della pubblicazione, intesa come una volta, quando era l’unico modo per potersi promuovere, è certamente cambiato. Un nuovo disco è in programma da qualche anno, e dato che “Contamination (Live)” è un album registrato dal vivo alla terza serata, il prossimo sarà il nostro “primo” disco ufficiale. Sfortunatamente, fino ad ora abbiamo dovuto rimandarne la realizzazione, ma questo non è del tutto un male, perché nel frattempo aggiungiamo idee e materiale nuovo, anche se ormai ne abbiamo abbastanza per i prossimi sei album!

 

Bandini, La Viola & Mazzucconi

 

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