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La polemica

Clusone, settimana corta a scuola: amministrazione e genitori a favore, ma il consiglio vota contro

Le tappe della vicenda che sta animando l'Alta Valle Seriana: l'istituto: "Mancanti condizioni organizzative"; dal Comune: "Possiamo garantire spazi e servizi adeguati". Genitori in protesta

Clusone. Una questione spinosa che da alcune settimane anima l’altopiano alla ricerca di una possibile soluzione: risale allo scorso lunedì 8 gennaio la votazione del consiglio dell’Istituto Comprensivo di Clusone che ha deliberato – con esito negativo – la proposta di attivazione della settimana corta nelle scuola primarie e secondaria di primo grado del paese seriano.

Il consiglio ha motivato la sua decisione ritenendo inadeguate le condizioni organizzative e didattiche per poter modificare l’assetto orario continuando ad offrire alle famiglie un servizio efficiente.

Un risultato piuttosto inaspettato viste le premesse con le quali l’iniziativa era partita: il 70% dei genitori della primaria e il 68% di quelli della secondaria di primo grado si erano espressi positivamente a riguardo, in un questionario a loro proposto alcuni mesi fa. Un messaggio piuttosto chiaro, che si è però scontrato nelle ultime settimane con uno dei giocatori più importanti della partita che si sta giocando: la scuola stessa.

Al diffondersi della notizia relativa alla bocciatura i genitori e l’amministrazione comunale non hanno fatto tardare la loro reazione. Sabato 13 gennaio un gruppo di genitori si è dato appuntamento davanti alla scuola per esprimere tutto il loro disaccordo per una decisione che certamente non si aspettavano: circa quaranta i genitori presenti, ai quali si è unita anche una piccola rappresentanza del corpo insegnante.

Durante la manifestazione di protesta in una delle aule della scuola si svolgeva un incontro per tentare di trovare una soluzione, un compromesso, per non scontentare chi sarà direttamente condizionato dalla decisione, le famiglie. Al tavolo con il dirigente scolastico Raffaele Di Stasi si sono seduti il sindaco di Clusone Massimo Morstabilini, l’assessore all’Istruzione Flavia Bigoni e il consigliere regionale Jacopo Scandella.

Anche l’amministrazione comunale ha fin da subito chiarito la sua posizione con una comunicazione ufficiale recapitata ai membri del consiglio e alle famiglie interessate. Una comunicazione che ribadiva nuovamente l’opinione favorevole della giunta all’istituzione della settimana corta e che in qualche modo tentava di indagare su quelle “mancanti condizioni organizzative” denunciate dal consiglio e che sembrano poter essere legate alla questione della mensa scolastica.

Nella nota il sindaco esplicitamente sottolinea: “L’organizzazione della mensa è di competenza del Comune. Come comunicato dal sottoscritto in più occasioni, anche nell’assemblea aperta a tutti i genitori, l’Amministrazione comunale avrebbe potuto/potrà garantire l’organizzazione di un servizio adeguato, in spazi adeguati, entro l’inizio del nuovo anno scolastico. Medesima considerazione vale per il trasporto scolastico”.

 

massimo morstabilini
Il sindaco di Clusone Massimo Morstabilini in una foto d'archivio

 

Lunedì 15 gennaio l’ultima puntata – fino ad ora – di una questione che sicuramente vedrà nuovi aggiornamenti nelle prossime settimane: la pubblicazione del verbale della decisiva seduta del consiglio d’istituto che ha deliberato negativamente per la proposta. Una proposta, come si legge al punto 3 del verbale, respinta con 8 voti contrari, 6 favorevoli ed un astenuto per l’indirizzo primario, mentre per il secondario 10 voti contrari, 3 favorevoli e 2 astenuti (1 consigliere assente).

Nel verbale si trova come alcuni consiglieri abbiano fatto notare che “i locali proposti dall’Amministrazione comunale per svolgere il servizio mensa non siano ritenuti adeguati sia per la distanza dalla scuola che per la situazione igienico sanitaria”. Un consigliere sottolinea “di aver ripetutamente richiesto fin dai primi incontri, anche in presenza del sindaco, che prima di qualsiasi decisione e preferibilmente anche prima del sondaggio alle famiglie, fossero fornite dal comune informazioni concrete e puntuali sul servizio mensa: allo stato dei fatti questa richiesta non è stata in alcun modo soddisfatta”.

Il 15 gennaio, in seguito alla pubblicazione del verbale, si è tenuto un altro incontro tra il Comune – rappresentato dal sindaco e dall’assessore Bigoni – e la scuola, con il dirigente scolastico, il presidente e vicepresidente del consiglio d’istituto, dove è stata chiesta la convocazione di una riunione informale del Consiglio per tentare nuovamente di trovare una soluzione al problema.

Una riunione che si terrà domani, giovedì 18 gennaio alle 18, ma che non è detto rappresenti l’ultima puntata di un’intricata questione di non facile scioglimento.

 

 

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