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In senato

Autonomia, Pirovano: “Vogliamo responsabilità di amministrare, l’abbiamo promesso a 5 milioni di cittadini”

La senatrice bergamasca reclama a gran voce il risultato del referendum del 2017 e attacca il Pd: "Spieghi perché chi allora votò Sì, oggi ha cambiato idea"

La Lega torna a spingere sull’acceleratore sul tema dell’Autonomia differenziata, approdato mercoledì 17 gennaio in Aula al Senato dopo anni di battaglie.

Nel corso della discussione generale sul ddl per l’attuazione della stessa, ha preso la parola anche la senatrice bergamasca del Carroccio Daisy Pirovano, capogruppo in commissione Affari Costituzionali: “Il 22 ottobre del 2017 in regione Lombardia, insieme ai fratelli veneti, ci siamo espressi a favore dell’Autonomia differenziata – ha ricordato -. In questi giorni da sindaco ho avuto una strana sensazione ricordando il quesito che oltre 5 milioni di elettori hanno votato a favore, con convinzione: ‘Volete voi…?’ un po’ come quando celebri i matrimoni che culminano con una promessa d’amore, con un giuramento e questa è la promessa che abbiamo fatto noi che siamo qui seduti, il ministro Calderoli, il nostro segretario Salvini e chi ci ha preceduto. Una promessa fatta a tutti quei cittadini che hanno votato ma anche a quelli che non hanno avuto la possibilità di farlo”.

Pirovano, sindaco di Misano di Gera d’Adda, si è voluta anche togliere qualche sassolino dalla scarpa, rivolgendosi alle forze d’opposizione: “Un referendum che, e forse qualcuno in Aula se n’è dimenticato, non è stato voluto solo dalla Lega e dal centrodestra ma anche dal M5s e dal Pd – ha puntualizzato -. Lo stesso Pd che oggi dovrebbe spiegare perché chi del proprio partito votò Sì allora, adesso ha cambiato idea dopo aver modificato il Titolo V con la riforma costituzionale del 2001 voluta dalla sinistra. Chiarite: siete contrari all’Autonomia, alla legge quadro o alle materie che però non sono state scelte dal ministro Calderoli e dalla nostra commissione ma da voi?”.

Sul riconoscimento dell’Autonomia, Pirovano ha illustrato la propria visione: “Chi la vuole, vuole la responsabilità di amministrare, che è ben diversa da quella di chi è qui in Aula. Non è solo una questione di soldi, è una promessa nei confronti della propria comunità, perché prima viene l’amore per i propri cittadini e poi vengono le logiche politiche”.

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