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L'interrogatorio

Ancora grave il 23enne accoltellato fuori dal Costez, l’aggressore resta in carcere: “Ero ubriaco”

D. M., 23enne di Erbusco (Brescia) rimane rinchiuso in via Gleno perchè per il Gip c'è sia il pericolo di fuga che di reiterazione del reato

Bergamo. Arresto convalidato per tentato omicidio aggravato dai futili motivi e con la misura della detenzione in carcere perchè c’è sia il pericolo di fuga che di reiterazione del reato. È il verdetto del giudice per le indagini preliminari Federica Gaudino al termine dell’interrogatorio di convalida di D. M., 23enne di Erbusco (Brescia) rinchiuso nel carcere di via Gleno a Bergamo da sabato notte quando all’uscita dalla discoteca Costez di Grumello del Monte avrebbe accoltellato Simone C., suo coetaneo di Gorlago, in ospedale in gravissime condizioni.

Mercoledì mattina il giovane bresciano, assistito dall’avvocato Gianbattista Scalvi, si è mostrato visibilmente provato di fronte al Gip e al pubblico ministero Fabio Magnolo: “Ricordo poco di ciò che è successo perchè ero ubriaco – le parole del 23enne – . Abbiamo iniziato a litigare all’uscita dalla discoteca, poi basta, ho un vuoto”.

Secondo le testimonianze di alcuni ragazzi presenti, D. M., che era in compagnia di un paio di amici, avrebbe fatto di tutto per provocare Simone, che però non avrebbe ceduto e si sarebbe allontanato con i compagni di serata.

Nel frattempo fuori dal locale è scoppiata una colluttazione tra altri ragazzi alterati dall’alcol, ora indagati per rissa, dopo che tutti insieme avevano iniziato a intonare cori riferiti al Milan.

Il gruppo di Simone e quello di D. M. invece si sarebbero incrociati di nuovo all’altezza del McDonald’s, trecento metri di distanza dalla discoteca, dove dopo un tentativo fallito di riappacificazione il 23enne bresciano, in stato di ebbrezza, avrebbe estratto dalla tasca del giubbotto un coltello con il quale avrebbe colpito il coetaneo bergamasco almeno tre volte all’altezza di addome, reni e schiena.

Di fronte agli inquirenti l’aggressore ha giustificato il possesso della lama spiegando di essere un carpentiere e di averla per motivi di lavoro. Ha anche aggiunto di averla buttata quella stessa notte in un campo a Erbusco, dove però i carabinieri non l’hanno trovata, e di averne avuto un altro nell’auto che quella sera aveva lasciato a casa. Nella perquisizione all’interno dell’appartamento in cui viveva, i militari hanno scoperto una vetrina con all’interno altri coltelli, dei pugnali e un machete.

Nonostante i suoi genitori hanno chiesto che possa tornare a casa, il suo legale prima di avanzare richieste attende di capire lo sviluppo clinico della vittima: Simone, studente universitario di Economia, è ancora in coma farmacologico e nelle scorse ore sarebbe stato sottoposto a un secondo intervento chirurgico.

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