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A malindi

Rinviata l’udienza, l’avvocatessa bergamasca resta bloccata in Kenya: il suo cane aveva morso la manager di Briatore

Il passaporto di Rita Duzioni è stato sequestrato e lei non può uscire di casa senza documenti: "Sono molto provata, non sto affatto bene". La prossima data è fissata per il 22 gennaio

“Non sto bene, sono molto provata”. L’avvocatessa bergamasca Rita Duzioni dovrà rimanere in Kenya almeno fino al prossimo 22 gennaio, giorno in cui è stata rinviata l’udienza che la vede imputata per omessa custodia di animali.

Il suo passaporto resta sotto la custodia della polizia turistica e lei, senza documenti, non può uscire dal suo appartamento a Malindi.

Il tutto perché lo scorso aprile, mentre lei si trovava in Italia, uno dei suoi cani è uscito dal cancello della sua proprietà, lasciato inavvertitamente aperto da un custode, ed ha azzannato il polpaccio di Chetrin Gelmi, manager del “Lion in the sun”, residence di lusso di proprietà di Falvio Briatore. La donna stava passeggiando per strada insieme al suo cane, senza guinzaglio, e quello di Duzioni gli si sarebbe avvicinato per giocare. La proprietaria, temendo che il suo animale venisse attaccato, ha cercato di allontanarlo rimediando un morso ad una gamba, dieci punti di sutura e dieci giorni di prognosi.

L’avvocatessa era stata informata di quanto accaduto e aveva inviato un bonifico di 400 euro come risarcimento alla Gelmi. Ma la vicenda che la bergamasca credeva risolta, si è invece ingrandita a tal punto da sfociare nel penale, con richieste di denaro ben più alte.

Secondo quanto denunciato da Rita Duzioni alla procura di Bergamo, alla quale ha avanzato richiesta di procedere per estorsione nei confronti dell’avvocato della manager, lo stesso in udienza gli avrebbe mostrato un foglietto con una richiesta di denaro pari a 20mila euro per arrivare ad un accordo e consentire così al tribunale keniota di pronunciare una sentenza e restituire il passaporto all’avvocatessa.

Lei non ci sta e ora, benché parecchio scossa dalla piega che ha preso la vicenda, dovrà restare in Kenya almeno fino al 22 gennaio, data della prossima udienza. Contava di poter risolvere la questione già lunedì 15, quando era stata fissato l’incontro in tribunale. Invece nulla di fatto, si spera che una decisione venga presa entro la fine del mese. Anche perché Rita Duzioni vuole rientrare in Italia, e proseguire il lavoro nel suo studio in via Taramelli, a Bergamo.

Nel frattempo pare che la manager abbia intentato un’altra causa, questa volta civile, con una nuova richiesta di arresto nei confronti dell’avvocatessa. Che era già stata fermata lo scorso 28 dicembre, quando si era spontaneamente recata negli uffici della polizia turistica di Malindi non appena aveva saputo che la stavano cercando. Qui le avevano sequestrato il passaporto, le avevano preso le impronte digitali e l’avevano poi trasportata con la camionetta in tribunale, dove il giudice l’aveva rilasciata dietro il pagamento di una cauzione.

La legale, basandosi sul tariffario italiano che in casi come questo prevede un risarcimento di circa 800 euro, aveva versato altri 400 euro alla parte offesa, la quale però aveva avanzato una nuova richiesta di risarcimento, a dire di Duzioni ben più cospicua.

Ora si attende il pronunciamento del giudice.

 

rita duzioni
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