Due piccole statuette raffiguranti delle pecore nere scrutano l’Albenza attraverso la grande finestra dell’ufficio del “capo sognatore”: ciò che la letteratura comunemente associa a qualcosa di negativo, alla Milestone è invece il simbolo di un andare controcorrente in modo estremamente costruttivo.
Perché qui, tra Sorisole e Valbrembo, l’azienda immaginata, fondata e plasmata da Franco Visinoni produce i migliori processatori di tessuti a microonde e strumenti per il trasporto, la conservazione e la dissezione dei campioni istologici.
“Mi riconosco in queste pecore nere, perché io non voglio seguire il gregge e fare quello che fanno gli altri. Non mi diverte – spiega con orgoglio Visinoni, oggi 84 anni – Da quando fui licenziato da un’azienda americana mi sono detto che più nessuno lo avrebbe fatto: così sono tornato in Italia e nel 1988 ho creato la mia ditta. Da qualcosa di negativo nasce sempre qualcosa di positivo: si parte già col piede giusto. Ho deciso di chiamarla Milestone, perché in nomen omen: se la chiamo ‘pietra miliare’, allora lo sarà. Ho voluto farlo nella mia terra, perché sono di Rovetta e ne sono orgoglioso”.
Nata come azienda chimica, sono bastati un paio d’anni alla Milestone per diventare leader mondiale nella preparazione del campione per l’analisi dei metalli: l’introduzione della tecnologia a microonde ha dato una svolta in particolare sulle tempistiche, ridotte fino alla possibilità di avere il risultato in pochi minuti invece che in giorni, con enormi ed evidenti vantaggi per gli operatori e per la produttività delle aziende.
Lo sbocco nel settore medicale è arrivato nel 1994, ancora una volta grazie all’intuizione geniale di Franco Visinoni.
“Un giorno ho letto un libro di una coppia di scienziati olandesi che con dei forni da cucina faceva colorazioni sui vetrini – racconta – Mi si è accesa una lampadina: ho sostituito il forno da cucina con un forno professionale e fatto il primo brevetto per la processazione del campione, riducendo i tempi di preparazione da 8 ore a 40 minuti. Siamo stati pionieri assoluti, inventando la diagnosi nell’arco di un giorno. E questo, per i pazienti che attendono un responso sulla presenza o meno di un tumore, diventa fondamentale: pensate all’ansia che genera il non sapere. Finché non siamo arrivati noi sul mercato, nel mondo si è sempre utilizzato un metodo inventato nel 1919. Ma sono onesto: troviamo ancora delle resistenze al cambiamento, perché il nuovo fa sempre paura”.
Osservazione, curiosità, genio: così in Milestone si alimenta l’innovazione continua (a febbraio 2023 è stato concluso anche il Milestone Innovation Centre, con un investimento da 4,5 milioni), capace di produrre una trentina di brevetti, tra i quali anche il primo cinese.
Un successo che nasce dalle persone, da quel “tocco umano” che il patron Visinoni non lascia mai passare in secondo piano.
“Siamo una ditta molto bergamasca, dedita al ‘mai mollare’. Lo siamo anche nei numeri, con un solo dipendente ‘straniero’ su 138: è di Monza – dice sorridendo – Qui non è difficile assumere, ma è poi fondamentale tenersi stretti i collaboratori validi”.
Collaboratori che Milestone si crea in casa, con una formazione mirata e continua, e sui quali ripone la massima fiducia: “Qui, dal primo giorno, nessuno ha mai timbrato il cartellino – sottolinea con orgoglio Diego Cortesi, Ceo e primo storico collaboratore dell’azienda – Crediamo molto nel senso di responsabilità, vogliamo che le nostre persone si sentano partecipi delle nostre missioni: aiutare i chimici, aiutare i pazienti e sostenere la scienza della vita. Siamo chiaramente molto esigenti sotto il punto di vista della qualità e dell’innovazione, ma le relazioni umane devono sempre essere alla base di tutto. Non proponiamo una semplice carriera, ma un percorso da fare insieme”.
L’esempio più lampante è, forse, rappresentato da Michele Cometti: arrivato in azienda nel 2001, oggi ne è responsabile tecnico.
“Assumiamo sempre per attitudine, partendo da ragazzi appena usciti dalla scuola, poi il lavoro lo insegniamo noi – spiega Cometti – Io ho iniziato al controllo qualità degli strumenti, ma da subito mi è stata data l’opportunità di esprimermi e di crescere professionalmente”.
Sotto la sua direzione lo stabilimento produttivo della divisione medicale, dove lavorano 48 persone, è stato organizzato secondo il metodo Toyota: un reparto suddiviso in isole di lavoro, dove ogni addetto è circondato da tutto il necessario per assemblare i singoli moduli, che a ogni passaggio affrontano un test di qualità, affinché eventuali errori non vengano trasferiti lungo la catena.
Da qui escono circa mille prodotti l’anno e sono più di 50mila le unità installate in tutto il mondo, dai più grandi ospedali ai piccoli istituti di ricerca, dalle università ai laboratori industriali: solo per citarne qualcuno, tra i clienti del settore medicale di Milestone troviamo l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il Policlinico Gemelli di Roma, l’Istituto Tumori, Johns Hopkins, Majo Clinic, mentre in campo analitico ci sono colossi come Apple, Roche, Pfizer, Astrazeneca, Bmw, Stellantis, Ferrari, Maserati o Mercedes.
L’headquarter bergamasco nel 2022 ha prodotto un fatturato di oltre 50 milioni, il 40% del quale prodotto dalla linea medicale che cresce a due cifre, con un +18% dell’ordinato anno su anno e Cina, Usa (dove ci sono due filiali, entrambe con profitto positivo) e Giappone tra i mercati più importanti. Oltre ai già citati 138 dipendenti a Bergamo, l’azienda ne conta oltre una settantina divisi tra gli uffici negli Stati Uniti e in Giappone.
Per diversificare il portfolio, due anni fa è iniziato il percorso nella “life science”, una tecnologia nuova che ha per clientela le aziende farmaceutiche: anche qui Milestone è stata in grado di combinare la sua esperienza nel campo delle microonde a un approccio innovativo per il processo di produzione degli oligonucleotidi, piccoli frammenti di materiale genetico che già oggi trovano applicazione sia in ambito diagnostico che in campo terapeutico, come vaccini o test molecolari di ultima generazione.
La loro lavorazione richiede numerosi passaggi e Milestone è stata in grado di trovarne la soluzione più avanzata per effettuarne uno dei più critici con estrema velocità e precisione, con uno strumento automatizzato che garantisce al tempo stesso sicurezza all’operatore nonostante le sostanze chimiche utilizzate e un controllo avanzato e affidabile sull’intero processo.
“Perché sono sempre di più i clienti che ci scelgono? Perché noi inventiamo cose delle quali gli operatori hanno bisogno ma ancora non lo sanno – sottolinea Visinoni – Per noi sono innanzitutto persone che hanno bisogno di aiuto: non siamo visti come un venditore, ma come un trusted consultant. Vendiamo una soluzione e il nostro customer care dà sempre una risposta nell’arco della giornata. Oltre alle qualità del prodotto, ovviamente. Organizziamo sempre giornate di formazione in sede: solo nel 2023 abbiamo avuto 539 persone da 46 Paesi diversi, anche da istituzioni importanti come Harvard Medical School e Majo Clinic”.
Anche quest’anno il 7% circa del fatturato sarà investito in ricerca e sviluppo, nell’ottica di un miglioramento continuo che è anche un ottimo modo per proteggere la propria proprietà intellettuale.
Otto nuovi prototipi sono già in lavorazione, altre 7 idee innovative bollono in pentola: in Milestone non ci si ferma mai, tranne che alle 10.30, quando il caffè esce dalla moka e viene offerto a tutti i dipendenti che, insieme, si godono una meritata pausa.
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