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Attualità

Dopo il “Pandoro-gate” nuove regole per gli influencer: che cosa cambia realmente?

Scritte che esplicitino la natura pubblicitaria dei contenuti, maggiori tutele per minori e multe per i trasgressori. Come cambia il mondo degli influencer e dei social in Italia dopo la nuova delibera dell’Agcom?

Dal 10 gennaio gli influencer in Italia sono a tutti gli effetti riconosciuti come servizi audiovisivi, di fatto sono sullo stesso piano di tv e piattaforme streaming.

Non è una misura pensata ed attuata apposta dopo lo scandalo dei pandori Balocco in collaborazione con Chiara Ferragni, che è formalmente indagata per truffa dalla Procura di Milano, bensì un testo – la delibera 178/23/CONS – che era stato stilato già nel luglio 2023 e che ora è stato anche votato all’unanimità dal consiglio dell’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Da quest’anno quindi gli influencer saranno sottoposti alla disciplina del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi (TUSMA – Decreto legislativo n. 208 del 8/11/21). Ma non tutti. Le linee guida infatti verranno applicate per i content creator che superano il milione di follower tra tutte le piattaforme in cui operano, che pubblicano almeno 24 contenuti in un anno e un ER – Engagement Rate medio – superiore al 2%, dove l’ER è il numero complessivo di like, commenti e condivisioni fratto il numero di follower per cento.

Considerando i numeri, attualmente in Italia sono poco più di 500 i content creator interessati da questa delibera: dalla già citata Chiara Ferragni alla modella e influencer bergamasca Paola Turani, passando dall’ex-campione di motociclismo Valentino Rossi fino al fenomeno social Khaby Lame.

Il Presidente dell’AGCOM, Giacomo Lasorella, in un’intervista a “La Repubblica” ha comunque affermato: “Mi aspetto che un influencer anche se più piccolo, abbia il buon senso di seguire la strada virtuosa che noi indicheremo con sempre maggiore chiarezza”.

In buona sostanza come cambieranno i social? I profili social degli influencer più seguiti d’Italia non subiranno cambiamenti drastici ma dovranno comunque adattarsi per rispettare le stesse regole a cui sottostanno le reti televisive.

I video di natura pubblicitaria, su qualsiasi piattaforma, dovranno riportare la parola “Pubblicità” in grande all’interno del video stesso. Questo sarà il primo cambiamento visibile. Essendo poi sottoposti al TUSMA verrà verificato che i contenuti postati non incitino all’odio, alla discriminazione sulla base di sesso, religione, nazionalità od etnia e che i contenuti non siano vietati ai minori, cosa che in realtà già avviene – con modalità differenti da social a social – tramite la verifica delle piattaforme stesse.

Si introduce invece il tema delle sanzioni. Violazioni delle regole sulla trasparenza pubblicitaria saranno punite con multe da 10mila a 250mila euro, mentre le sanzioni per violazioni sulla tutela dei minori e trasparenza societaria partono da 30mila fino a 600mila euro. Sarà l’Antitrust a vigilare sulle pratiche scorrette come già successo con il pandoro di Balocco e Chiara Ferragni.

Non solo paletti e multe però. Nei prossimi mesi gli influencer italiani saranno anche chiamati a sedersi ad un tavolo tecnico per stilare assieme agli enti competenti un “codice di condotta” per tutto il settore dei content creator.

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