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Almenno san bartolomeo

Resta in carcere il 34enne che ha accoltellato la compagna: “Non volevo ucciderla” fotogallery

Il gip ha disposto la misura cautelare in carcere, l'accusa è tentato omicidio. In passata era già stato denunciato per maltrattamenti

Almè. Resta in carcere, accusato di tentato omicidio C.S., il 34enne di Almè che mercoledì sera (3 gennaio) ha ripetutamento ferito con un coltello la compagna durante una serata amici, drammaticamente degenerata in un piccolo appartamento di via Fratelli Roncelli ad Almenno San Bartolomeo. L’uomo, difeso dall’avvocato di fiducia Michele Olivati, ha già un precedente per maltrattamenti in famiglia ed è alle prese con diversi problemi, in particolare la tossicodipendenza. Il legale potrebbe chiedere per il suo assistito anche una perizia psichiatrica.

“Non volevo uccidere nessuno”, ha detto C.S. al gip Alessia Solombrino, che al termine dell’interrogatorio di convalida ha disposto la misura cautelare in carcere. Diversa la versione del proprietario dell’appartamento, lo stesso che mercoledì intorno alle 23 lo aveva ospitato a casa insieme ad un gruppo di amici. “Teneva J. (la compagna, ndr) bloccata tra le gambe, puntandole il coltello alla gola. Diceva che se mi avvicinavo a lui, l’avrebbe ammazzata”.

 

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Secondo quanto ricostruito, la 34enne era stata invitata a bere un drink da A.M., il padrone di casa. Si sarebbe presentata accompagnata da un amico in comune. Poi si sono aggiunti il fidanzato, nonché convivente, e un altro amico del gruppo.

Ad un certo punto, la situazione è sfuggita di mano. Si parla di una discussione per questione di soldi: un presunto ammanco di 6 mila euro dalla camera da letto del 34enne, che secondo i presenti avrebbe accusato la compagna.

All’improvviso, C.S. si sarebbe diretto verso la cucina estraendo un coltello dai cassetti. Sempre secondo il racconto del padrone di casa, avrebbe “sfregiato e seviziato” più volte la compagna. “Io sono uscito in strada – ha spiegato – ho preso un paletto in ferro e gli ho ordinato di lasciarla andare, ma lui la teneva stretta tra le gambe in un angolo dell’appartamento”, puntandole l’arma alla gola: “‘Se ti avvicini, la ammazzo’, diceva”. Lei, terrorizzata, gridava aiuto. “Ma nessuno dei vicini è intervenuto”.

La donna, inizialmente ricoverata a Ponte San Pietro, risulta trasferita in un altro ospedale. Sarebbe fuori pericolo, nonostante le ferite da arma da taglio distribuite su volto, collo, braccia e gambe. I carabinieri hanno provato ha raccogliere anche la sua versione dei fatti, ma hanno dovuto rinunciare causa di un improvviso peggioramento delle sue condizioni.

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