Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una madre, che lamenta una situazione di continui ritardi e sparizioni di treni.
“Siamo veramente esasperati.
Anche questa mattina (mercoledì 27 dicembre, ndr) mia figlia che deve fare tirocinio in ospedale a Brescia, mi chiama alle 6.30 per dirmi che del treno che deve partire da Bergamo alle 6 non si sa nulla.
Alle 6.45 la pagina di infomobilità, che dovrebbe tenere informati i viaggiatori, non segnala aggiornamenti.
Così, come spesso accade, mio marito parte in macchina e la porta. Oggi a Brescia, ma è successo di doverla portare anche a Milano o Mantova a seconda delle indicazioni dell’università.
Faccio notare che paghiamo 116 euro di abbonamento mensile per IoViaggio in Lombardia, ma nei fatti ne spendiamo molti ma molti di più. Ma quello che fa ancora più arrabbiare è vedere la scritta ‘in orario’ su un treno mai partito. Ci saremmo potuti almeno organizzare meglio.
È una vergogna. Scusate lo sfogo, ma è davvero un’odissea dover dipendere dai treni.
Buona giornata da una mamma che ora va a lavorare”.
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