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Tra i pali

Atalanta, nuove gerarchie in porta? Tre di fila da titolare per Carnesecchi, e Musso…

Il classe 2000 è sceso in campo anche contro il Bologna, quando ci si aspettava il ritorno dell'argentino: un segnale che i due sono sempre più sullo stesso piano

L’amara sconfitta di Bologna lascia in eredità all’Atalanta tanti aspetti su cui riflettere: la gestione rivedibile delle palle inattive, le troppe occasioni mancate, la discontinuità all’interno della stessa partita, temi che già da tempo tengono banco in casa nerazzurra. Tra questi, inevitabilmente, c’è anche quello del portiere: al Dall’Ara ci si aspettava che tornasse regolarmente tra i pali Juan Musso, invece Gian Piero Gasperini ha fatto una scelta diversa, decidendo di dare continuità per la prima volta a Marco Carnesecchi.

Il classe 2000 riminese veniva da due partite consecutive giocate nel giro di quattro giorni, contro Rakow e Salernitana. Sabato (23 dicembre) ha fatto tre di fila per la prima volta in stagione con l’Atalanta, nel giro di dieci giorni. Fino a quel momento l’ex Cremonese non era mai andato oltre le due, a novembre, con Udinese e Napoli, ma con in mezzo una pausa nazionali in cui era stato anche chiamato con l’Italia.

Fino a prima di questo trittico di partite, non c’erano grossi dubbi riguardo le gerarchie, visto che Musso aveva disputato 15 partite contro le 5 di Carnesecchi. Ora il bilancio è 15 a 8, ma se consideriamo le ultime 10 partite, dall’Inter (4 novembre) in poi, è di perfetta parità: 5 a 5. Qualcosa è cambiato.

Gasperini aveva già fatto capire a parole che i due portieri erano ormai considerabili sullo stesso piano, poi sono seguiti anche i fatti. Se prima Carnesecchi aveva delle “occasioni” contro squadre di bassa fascia o al rientro delle pause nazionali con l’argentino impegnato oltreoceano, oggi viene anche scelto per giocare i big match, come non capitava in precedenza: le titolarità con Napoli e Bologna dicono molto.

È anche vero che non sempre è stato perfetto, anzi, sui gol decisivi per perdere entrambi i match gli si possono imputare alcune responsabilità, ma fanno parte del normale processo di crescita di un 23enne alla seconda stagione in Serie A che ha inevitabilmente bisogno di continuità. Quello che ora sta trovando.

E Musso? Gennaio è alle porte e come sempre le voci di mercato si rincorrono. L’argentino è uno di quei giocatori il cui nome è piuttosto ricorrente quando si parla di possibili partenti, anche alla luce delle dichiarazioni estive di Gasperini, il quale senza mezzi termini aveva spiegato con chiarezza le problematiche legate alla scelta di tenere entrambi in rosa.

Finora però le sue prestazioni, al netto di qualche imperfezione, sono state di livello. E soprattutto rispetto a Carnesecchi ha caratteristiche ben diverse, altro motivo per cui questo dualismo ha ragione di esistere, specie in un calcio in cui anche il ruolo del portiere è cambiato drasticamente. Ed esisterà ancora, almeno verso Lecce, quando la scelta potrebbe dare un indirizzo anche al futuro.

 

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