Petosino (Sorisole). Chiude lo storico calzolaio di Petosino. Dopo 43 anni Giuseppe Oldrati, da tutti affettuosamente conosciuto come “Beppe scarpulì”, va in pensione. Abbassa la saracinesca concludendo la sua attività, a cui si è sempre dedicato con passione.
Il suo negozio costituiva un riferimento per il territorio: era una presenza consolidata, come spesso accade per le realtà più longeve, specialmente nei paesi e nelle frazioni, dove generalmente le persone hanno rapporti stretti e vivono il tessuto urbano con una certa intensità. I negozianti come Beppe, così, diventano amici, confidenti con cui scambiare quattro chiacchiere ma anche confrontarsi su qualsiasi argomento, di portata generale o personale.
La mamma di Beppe Oldrati aveva aperto il negozio di scarpe a Petosino nel 1969 e il papà lavorava come ambulante partecipando ai mercati della zona vendendo calzature.
Dopo poco tempo, a causa di problemi di salute, suo padre ha dovuto vendere le piazze del mercato, la sorella – di qualche anno più grande – aiutava la madre in negozio, mentre Beppe andava a scuola. Terminate le medie, ha frequentato la scuola professionale per impiegato d’ordine ma a un certo punto ha capito che il lavoro d’ufficio non si sarebbe conciliato con la sua indole.
Sua madre, allora, lo ha avviato a fare il praticante in modo che potesse acquisire le conoscenze di base di materiali e pellami per svolgere al meglio e con competenza queste mansioni.
Dopo aver maturato esperienza per circa un anno in un noto negozio in centro a Bergamo, dove ha imparato l’arte del calzolaio, nel 1980 ha iniziato a portare avanti l’attività di famiglia.
Beppe ha ritirato i macchinari da un calzolaio in chiusura alla Malpensata e li ha collocati nel suo negozio con l’intenzione di utilizzarli nel caso avesse dovuto effettuare sistemazioni delle calzature vendute. Le richieste furono molte: in pochissimo tempo è passato dallo svolgimento di piccole riparazioni a fare il calzolaio a tempo pieno.
Dice che il suo è “Il lavoro più bello del mondo: al fresco d’estate e al caldo d’inverno, i clienti portano le calzature e vengono a ritirarle senza che mi debba spostare” e ha sempre preferito la riparazione alla vendita perché gli dava modo di far rinascere e riportare a nuovo qualsiasi tipo di scarpe.
Chissà quante storie potrebbero raccontare le pareti di questo negozio… Il suo è sicuramente un esempio di dedizione, che invita a riflettere sull’importanza delle attività nei paesi e sull’attaccamento al lavoro, al sacrificio e all’impegno come vie maestre per essere soddisfatti.
“Beppe scarpulí” è apprezzato da tutti, anche nei paesi limitrofi, come persona disponibile ed ingegnosa che ha svolto sempre il suo lavoro con professionalità e generosità.
La chiusura lascia un vuoto importante: mancherà a tante, tantissime persone. I clienti affezionati e gli amici gli augurano il meglio per il futuro.
commenta