• Abbonati
L'intervista

Giacomo Manzù, la figlia Giulia: “Mio padre era orgoglioso di essere un Bergamasco”

Nata dal matrimonio fra lo scultore e l'austriaca Inge Schabel, è presidente della Fondazione che valorizza il patrimonio artistico del padre

Bergamo. Figlia dell’eterno scultore nativo di Bergamo, Giulia Manzù è presidente dal 2008 della Fondazione Giacomo Manzù, che – come si legge sul sito ufficiale – ha lo scopo di assicurare “la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’opera e del patrimonio artistico di Giacomo Manzù”.

Figlia dello scultore e della moglie austriaca Inge Schabel, Giulia è da sempre in prima linea insieme al fratello Mileto per valorizzare il lascito del padre, che le ha dedicato numerose opere (tra cui quella presente nel cortile della sede di via Pignolo dell’Università degli Studi di Bergamo, Giulia e Mileto in carrozza).

In occasione del 115esimo anniversario della nascita dell’artista – in occasione del quale Bergamonews ha prodotto uno speciale dedicato – l’abbiamo raggiunta telefonicamente nella sua casa di Roma.

Posso chiederle quale è il primo ricordo che ha di suo padre?
“Ho tanti ricordi di mio padre, è difficile trovarne uno in particolare. Oggi mi è più facile ricordare episodi, momenti, attraverso Immagini fotografiche: in quasi tutte sono in braccio a lui o mi tiene per la mano”.

Aveva la percezione di vivere con un genio?
“Da piccola non penso di essere stata in grado di percepire il fatto che fosse un genio. In tarda età, e oggi ancor di più, mi sono resa conto quanto fosse grande il mio papà”.

Che rapporto aveva suo padre con Bergamo? E invece che relazione ha instaurato Lei con la città?
“Mio padre ha sempre avuto un rapporto di amore e odio con Bergamo, quest’ultimo sentimento sicuramente legato agli anni della guerra, anni di sofferenza. Nel suo profondo era orgoglioso di essere un Bergamasco. Io stessa sono un po’ di anni che mi sono avvicinata alla città di Bergamo”.

 

giacomo manzù

 

Vedrebbe di buon occhio un museo a Bergamo dedicato alla vita e alle opere di suo padre? O sarebbe forse meglio portare avanti un itinerario ‘diffuso’ tra le vie della città, dove sono disseminate moltissime sculture e bassorilievi?
“Per quanto mi riguarda Bergamo è forse l’unica città che può fare molto per l’arte di Manzù. Sento interesse a costruire e concretizzare un qualcosa di molto importante”.

Quale è, secondo Lei, il lascito dell’opera di Giacomo Manzù alle nuove generazioni?
“Il lascito dell’opera di Giacomo Manzù alle nuove generazioni è quello di sensibilizzarle attraverso le sue opere, opere che trasmettono amore, emozione, calore, bellezza e libertà. Tutto ciò che oggi purtroppo non viene più trasmesso. L’arte, la cultura, rappresenta il futuro”.

 

 

Vuoi rimanere sempre aggiornato con le ultime notizie di Bergamonews? Clicca su questo link ed entra nel nostro canale Whatsapp, dove potrai ricevere le news più importanti della giornata.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
giacomo manzu
La ricorrenza
Giacomo Manzù, immenso e schivo: la sua presenza silenziosa a Bergamo
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI