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Maria Beatrice Stasi: “Il Covid e 2mila trapianti di fegato, l’ospedale Papa Giovanni è un patrimonio nazionale”

Stasi sottolinea il legame tra l'ospedale e Bergamo e la sua terra. C'è un registro con tutti gli encomi, pazienti e parenti di persone curate al Papa Giovanni che scrivono i loro ringraziamenti. Alcuni sono commoventi e sono la dimostrazione di quanto amore abbia Bergamo verso il suo ospedale

Bergamo. In una carriera di successo bisogna sapere cogliere l’attimo in cui uscire di scena. Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo, ha maturato i suoi anni per la pensione e chiuso il mandato che le era stato assegnato, così ha deciso di chiudere la sua lunga attività lavorative costellata di tanti traguardi raggiunti.

“Non sono una che ha cercato di fare carriera, ho svolto le mansioni che mi venivano assegnate – racconta -. Sono diventata direttore di un ospedale perché il mio predecessore era stato arrestato, poi assolto con formula piena”. Si ferma un momento. Ricorda quel direttore che a Sondrio chiuse la sua carriera proprio a causa di un arresto, poi considerato a tutti gli effetti sbagliato.

“La responsabilità è sempre stata molta, dirigere l’ospedale Papa Giovanni nel suo complesso può spaventare, ma da con calma e tanta buona volontà sono riuscita a portare a termine questo compito penso lasciando un ospedale, che era già un fiore all’occhiello della sanità, migliore di come l’ho trovato”.

Stasi ha il sorriso di chi ha la coscienza a posto e la serenità di chi è arrivato alla fine della maratona senza aver mai perso il passo. È arrivata al comando del Papa Giovanni il 1° gennaio 2019.

Certo il momento più duro è un enorme cerchio rosso che comprende più anni: quelli della pandemia Covid. Con gli occhi di tutto il mondo che guardavano a Bergamo.
“Abbiamo affrontato una situazione impensabile, inimmaginabile – ammette Stasi – ma lo abbiamo fatto con la consapevolezza delle nostre capacità e tanta trasparenza. I nostri medici, tutto il personale, è stato eroico nella straordinarietà di quelle settimane del 2020. Il 75% del nostro personale è composto da donne: quindi quell’emergenza è stata governata in gran parte dalle donne. Le pratiche adottate, i suggerimenti con i pazienti, le sale per la cura che venivano realizzate nell’arco di 24 ore….. se ripenso a quei momenti comprendo la grandezza di questo ospedale”.

Lo definisce un “patrimonio nazionale”. Per la continua ricerca, per l’attenzione al territorio, per il legame con l’Università che ha permesso di avere i primi medici laureati a Bergamo.
Un pensiero lo rivolge a tutti i volontari che offrono tempo e disponibilità per il buon andamento dell’ospedale.

Stasi sottolinea il legame tra l’ospedale e Bergamo e la sua terra. C’è un registro con tutti gli encomi, pazienti e parenti di persone curate al Papa Giovanni che scrivono i loro ringraziamenti. Alcuni sono commoventi e sono la dimostrazione di quanto amore abbia Bergamo verso il suo ospedale.

Maria Beatrice Stasi
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