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L'intesa

Rinnovo del contratto nazionale dei bancari: “Un punto di partenza, ora attenzione al territorio”

Nell’ipotesi importanti risultati per reddito e diritti sociali: "Primo contratto nazionale che demanda alla contrattazione collettiva nelle aziende e nei gruppi bancari l'attuazione di forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese".

“Un accordo importante per la categoria, con significativi aumenti retributivi, che diventa riferimento anche per altri settori e comparti, a partire dal prossimo rinnovo del contratto collettivo nazionale del credito cooperativo. La transizione digitale e le aggregazioni stanno avendo degli impatti pesanti nel mondo bancario e appaiono inarrestabili, con continue riduzioni del personale e della presenza fisica delle banche nei territori”. Così, Andrea Battistini, segretario generale della FIRST CISL Lombardia, descrive l’intesa raggiunta con ABI per il rinnovo del CCNL Bancari. Il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority della CISL ha tenuto oggi la riunione con i dirigenti del sindacato provinciale per descrivere i contenuti dell’accordo in previsione delle assemblee.

“L’accordo – ha proseguito Battistini nella conferenza stampa al termine della riunione – deve considerarsi un punto di partenza, e non di arrivo perché è necessario governare i cambiamenti in una logica condivisa di sostenibilità economica e sociale: la cabina di regia rafforzata dall’accordo nazionale e la possibilità di attivare forme di partecipazione dei lavoratori, con modalità da definire a livello aziendale, vanno in questa direzione”.

L’ipotesi di accordo, che verrà sottoposta alle assemblee dei lavoratori di tutta la provincia nelle prossime settimane, secondo FIRST CISL, è un’importante passaggio sia per quanto concerne la parte economica che per quanto riguarda i diritti sociali.

“L’incremento della retribuzione –  sottolinea Giacomo Salvoldi, segretario generale FIRST CISL Bergamo -riconosce la perdita di potere d’acquisto dei salari e opera una redistribuzione della maggiore produttività delle aziende, premiando il lavoro svolto con impegno e sacrificio dai lavoratori del Settore, in un contesto dominato da una costante evoluzione digitale e nuove modalità di lavoro. Il ripristino completo della base di calcolo del TFR, a partire dal primo luglio 2023, mette fine ad una norma provvisoria permettendo finalmente il recupero anche del salario differito per tanti colleghi e tante colleghe”.

Il passaggio da 37 ore e mezza a 37 ore settimanali segna un primo importante passo verso la riduzione d’orario di lavoro, a cui si aggiunge il mantenimento dell’area contrattuale utile a contrastare ulteriori esternalizzazioni. Sale inoltre da 8 a 13 il numero delle ore per la formazione retribuita, con l’obiettivo di arricchire e promuovere l’evoluzione delle competenze dei lavoratori e vengono ampliate le possibilità di ricorso al Fondo per l’occupazione (Foc), da parte delle banche, con l’obiettivo di favorire ancora di più la staffetta generazionale nel settore. Oltre a questi risultati vanno sottolineati l’integrazione al 100% per tutto il periodo di congedo in caso di maternità a rischio, l’aumento del 50% del comporto di malattia in caso di disabilità grave, l’inserimento nell’articolato del Ccnl della dichiarazione congiunta in materia di violenze di genere e la valorizzazione delle tematiche di inclusione e di pari opportunità con esplicito richiamo al lavoro che dovrà essere svolto dalle specifiche Commissioni nazionali.

“Infine – conclude Salvoldi – questo è il primo CCNL che demanda alla contrattazione collettiva nelle aziende e nei gruppi bancari l’attuazione di forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, tema fortemente promosso dalla CISL anche attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare e per la quale sono state depositate alla Camera quasi 400.000 firme. Le Banche continuano a registrare una forte redditività e per il 2023 le previsioni sono di oltre 40 miliardi di euro di utili: l’auspicio è che gli istituti si impegnino anche a mantenere il presidio del territorio evitando che prosegua quel fenomeno di abbandono che purtroppo conosciamo bene nella bergamasca”.

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